venerdì 24 aprile 2009

Scrivo Rivolta con passo fiero...

Scrivo Rivolta con passo fiero
e coltivo con calma e zelo
il sogno che anelo....

Chi crede ne “l'assalto al cielo”
non dimentica di portare con sé
la Parabellum 9 millimetri...

In non poche occasioni ho l'impressione che le stesse atomizzazione e schizofrenia che cingono la società colpiscano in egual maniera il movimento antiautoritario...
La qualcosa non deve sembrarci fuori dal normale se teniamo in considerazione che siamo tutti cresciuti sotto la potente influenza della Tele-democrazia, le sue istituzioni e i suoi decadenti (dis)valori. Non è facile liberarci da quanto ci è stato inculcato in famiglia (prima cellula del tessuto sociale = riproduttrice di “valori”, “idee”, “credenze”, “superstizioni”, ecc.), nelle scuole, per le strade, nel lavoro, ecc...

Similmente non è semplice separarsi dalle ideologie, dalle abitudini, dai costumi e dalle credenze dottrinarie quando cresciamo in ghetti, “cappelle” separate dalla realtà in tutte le maniere: politiche-sociali-umane, ecc...
Quelli che come i “ravanelli” vivono con le radici nel pezzo di terra in cui vegetano difficilmente possono sapere qualcosa sulla biodiversità della Terra... senza menzionare che i ravanelli sono “rossi” solo all'esterno... così come tanti anarchici e rivoluzionari da salotto...
Le rivolte nelle periferie delle Metropoli (e Colonie) francesi, così come quelle greche ci dimostrano come il proletariato vada più in là dei "movimenti" mummificati e delle sue avanguardie illuminate da teorie da Catacomba...
Nei nostri tempi basta una scintilla ed il fuoco si diffonde purificando l'aria viziata dalla “nostra” (in)civilizzazione tecnologica-fascistoide.
Gli pseudo-intellettuali e gli apostoli delle ideologie vengon fuori dalle biblioteche e dalle caverne, dai circoli e dai centri studio per essere, per alcuni giorni o settimane, qualcosa più che spettatori della passione rivoluzionaria, della rivolta...
Come viene dimostrato solo noi “rivoluzionari” abbiamo bisogno di armarci di ragioni per colpire il Sistema della Dominazione e delle Merci, del Controllo Sociale e dello Spettacolo... (le ragioni quotidiane della nostra ovvia schiavitù non sembrano essere sufficienti... e neanche le nostre idee e desideri di libertà). Siamo così lontani dal proletariato e dai «ribelli sociali» come lo sono le avanguardie e le istituzioni della società. Non c'è bisogno d'esser uno stalinista per ascoltare/leggere (sebbene in altro modo) che «il Partito rappresenta il “proletariato cosciente” e che siamo noi a dire chi sia questo “proletariato”».
Nel nostro “piccolo mondo” per prendere le distanze da certe lotte e ribelli si parla di lotte riformiste o avanguardiste, di “attaccabrighe”, “delinquenti”, ecc. Mentre noi andiamo alla prossima “assemblea” (con “cena vegana”, “concerto benefit” e altro...) per continuare ad “assembleare” fino alla prossima assemblea...
E' risaputo: l'assemblea è l'unico organo di decisione orizzontale... ma non si dice che l'assemblea al di fuori di un contesto d'insurrezione sociale è una mera rappresentazione scenica, in cui gli individui che sono meglio equipaggiati a livello teorico conducono i restanti dove vogliono....
E' come se volessimo metterci addosso “l'etichetta”, senza desideri né volontà di incidere/cambiare lo stato delle cose che ci domina/schiavizza/opprime (e la coscienza che questo desiderio/volontà non è identico in ogni individuo). Difficilmente otterremo alcun cambiamento o rottura quando si ha più paura che vergogna, più “prudenza” che coraggio, quando l'estetica rappresenta l'etica dei nostri IDEALI...
Le IDEE (così come le forme organizzative) sono solo punti di riferimento e strumenti d'azione per ottenere (o provarci) quel che perseguiamo (ossia i nostri IDEALI). E le IDEE si differenziano dalle IDEOLOGIE per il fatto che non hanno né Dogmi, né Dottrine, ma solo legittime aspirazioni di autodeterminazione e di libertà.
Se quel che si pensa e desidera viene condiviso e accettato dalla gran parte dell'umanità, non dobbiamo temere di perdere la “purezza” delle forme e del linguaggio, né dobbiamo fomentare il culto di modelli organizzativi e di “martiri” della causa...
La soluzione non sta nella nostra integrazione e/o disintegrazione nei Partiti, né nello “sbavare” dietro alle Ong e alle istituzioni/personaggi/strutture per il fatto di incidere nel “sociale”, nella “società”...
Né sposati, né divorziati, noi ci uniamo e ci separiamo in funzione dei nostri interessi e fini, desideri e progetti... accompagnare iniziative che servano per emancipare i Popoli e gli Individui non deve essere estraneo ad un qualsiasi antiautoritario, rivoluzionario. Sappiamo che l'unica vera rivoluzione non è politica, ma sociale. Se scrivo di queste cose è solo per incoraggiare i nostri compagni ed amici ad esser critici ed autocritici, a non aspettare “miracolose ricette” o “manuali insurrezionali”, a bandire qualsiasi “fede” in “soggetti” e/o “strutture”, ad eliminare dogmi e a dissotterrare l'ascia di guerra... se... usata contro qualsiasi autorità, preservando sempre le nostre autonomia e libertà...
(...)
Come sempre i “comunicati” (ed ogni forma di -non– comunicazione scritta... ) mi divengono troppo “rigidi” per parlare-discutere-comunicare su tutte le cose che accadono nel mondo... e se scrivo non è tanto per “stare” in qualche maniera tra di voi, come se per “evadere” da questa tomba di cemento armato e per comunicare...
L'isolamento è una cosa bestiale ed io ho solo una penna per attraversare le mura e per esprimermi in qualche maniera... ma giungerà il giorno, compagni, in cui anch'io potrò discutere e lottare (e non solo sul “carcere” e con il mio corpo come arma) per un mondo libero, egualitario ed una società libertaria.
Giorni fa, un compagno italiano mi ha comunicato che presto (probabilmente tra un paio di mesi) sarà processato per “associazione sovversiva” con finalità di terrorismo (270bis)... e adesso la repressione continua...
E' vergognoso leggere le argomentazioni della Procura e della Digos... sono anni che tentano di “incastrare” in qualche modo dei frammenti di testi, conversazioni, azioni diffuse, conoscenze e amicizie per creare il precedente giudiziario della “associazione terrorista” all'interno del “movimento anarchico” in maniera che possano condannare ogni azione/individualità come facenti parte di una “Organizzazione” inesistente in quanto tale...
Naturalmente sia Marco Camenisch che io veniamo definiti in questa accusa-farsa quali “terroristi anarchici”, ed io sono anche accusato di mantenere un contatto “indiretto” con la FAI (informale).
Siamo davanti ad un nuovo “caso Marini” ed un'altra “ORAI” ... ?
Esprimo la mia solidale complicità verso tutti i compagni sottoposti a rappresaglia in Italia ed a quanti lottano nel mondo intero.
Che sappiano i lacchè dello stato Italiano e le loro truppe fascistoidi (adesso persino con “Pattuglie cittadine” che svolgono il ruolo di Camicie Nere nella lotta contro la... “delinquenza”...) che non tutti noi anarchici nascondiamo la testa sotto terra come gli struzzi... Siamo tra di voi e nel mondo intero e... vi colpiremo sempre per quel che potremo perché il nostro amore per la libertà è più forte di qualsiasi paura.

Solidarietà Internazionale, Mutuo Appoggio, Anarchismo e Insurrezione!!
Morte allo Stato ed ai suoi servi!!

Centro di Sterminio di Aachen, febbraio 09
Gabriel Pombo Da Silva

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