giovedì 24 dicembre 2009

Cile - 11 anarchici fermati, anche una italiana, ed 1 arresto

Santiago del Cile - A disposizione della giustizia è rimasto uno dei coinvolti negli incidenti registrati il 23 dicembre da parte di un gruppo di anarchici che ieri sera ha tenuto una manifestazione a la Alameda, finita con 3 agenti dei Carabineros feriti, danneggiamenti della proprietà pubblica e di quella privata.
I manifestanti hanno bloccato il transito ed hanno lanciato pietre ed oggetti contundenti contro la polizia che cercava di controllare la situazione e far desistere i giovani dall'atteggiamento violento. 2 agenti sono rimasti lesionati, mentre la filiale del Banco Ripley ha subito la distruzione della porta di vetro, danni anche ad una moto della polizia.
Sul posto è stato fermato J. A. S. M., 36 anni, al quale è stato sequestrato un fucile artigianale. I soggetti si sono raggruppati nelle vicinanze e lì è stato fermato F. J. F. I., 31 anni, per aver lanciato una pietra che ha colpito un sottufficiale, il quale ha riportato una contusione al torace. Fermati anche altri 5 uomini, 2 donne ed 1 minorenne.
Verso le 2.00 i Carabineros hanno fermato E. F., 21 anni, cittadina italiana con il visto da turista, N. P. S., dopo averli sorpresi mentre vergavano delle scritte anarchiche sui muri.
Per il 36enne il fermo s'è tramutato in arresto, tutti gli altri saranno sentiti oggi dalla procura; ma per il reato di maltrattamento nei confronti dei Carabineros è previsto l'intervento della procura militare.

fonte di regime
trad. Culmine, 24.12.09

Marco Camenisch e Gabriel Pombo Da Silva salutano l'ISI

Saluti solidali di un libero prigioniero anarchico
All'International Symposium against Isolation, 18-20 dicembre

Ecco che partendo da uno sciopero rivoluzionario della fame dal 20.12.2009 al 1.1.2010, condotto a livello internazionale da alcuni liberi prigionieri anarchici in galera ed ai domiciliari, saluto anche l'ISI di quest'anno e con ciò anche coloro che sono cadute/i in lotta e le prigioniere libere/i prigionieri liberi in isolamento in Turchia come sempre la mia più accalorata solidarietà e stima, lo stesso vale ovviamente anche per voi famiglie, amiche/amici e compagne/compagni delle prigioniere libere e dei prigionieri liberi e delle cadute e dei caduti, che fuori lottate in solidarietà!
Compagna Güler Zere, che anche la forza del mio amore ti possa raggiungere! Nello stesso modo in cui il tuo amore mi ha donato e mi dona forza e coraggio!
Solidarietà rivoluzionaria con la lotta di ogni persona sfruttata e d'ogni popolo sfruttato contro lo Stato, il capitale, l'imperialismo, il patriarcato, contro ogni forma d'oppressione, di sfruttamento e d'addomesticamento!

Contro la repressione, la tortura e l'isolamento, per libertà e giustizia, un'unica lotta!

marco camenisch
lager d'annientamento "democratico" Pöschwies, Regensdorf, CH
15 dicembre 2009
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Caro compagno Cevdet Mutlu, care/i compas dell'ISI,
che quest'anno ha luogo da domani 18.12 al 20.12 a Londra.
Purtroppo anche Gabriel Pombo Da Silva, compagno anarchico prigioniero di Spagna, in galera in Germania, è sottoposto a molte "perdite" ed a molti "ritardi" della corrispondenza...
Con un messaggio di saluto vi ha comunicato, come anche io, l'oramai quasi "tradizionale" partecipazione! Ma per il pericolo "sparizione" del suo messaggio di saluto mi prega di comunicarvi, che vi ha inviato un messaggio di saluto e che anche lui in questi giorni è con voi, contro ogni isolamento ed in commemorazione dei caduti e delle cadute in lotta in Turchia e di tutte/i che sono cadute/i nella lotta contro il dominio assoluto sulla vita, i popoli e gli individui!
Spero tanto che il suo messaggio, come anche il mio, da detto sciopero della fame internazionale che noi prigionieri anarchici rivoluzionari stiamo facendo, vi raggiunga in tempo. Se per le varie difficoltà ed i vari ritardi così non fosse, noi speriamo che sentiate lo stesso la nostra solidarietà e/o che anche in seguito vi possa far piacere!
Saluti solidali, di cuore e combattivi.

marco camenisch
lager d'annientamento "democratico" Pöschwies, Regensdorf, CH
17 dicembre 2009

Sciopero della fame - Compagni fermati e carabineros "lesionati"


Dalle agenzie di stampa cilene apprendiamo che la manifestazione del 23 dicembre, in pieno centro di Santiago, in solidarietà ai compagni prigionieri in sciopero della fame è stata repressa. Fonti di regime segnalano il fermo di 7 compagni, il danneggiamento di immobili e la presunta lesione di 2 carabineros.
Culmine

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Un gruppo di circa 70 giovani anarchici si è riunito in pieno centro di Santiago, a la Alameda, aderendo ad una rete di prigionieri in sciopero della fame in paesi come Germania, Spagna e Cile.
I manifestanti hanno occupato il marciapiede nord de la Alameda, il che ha costretto l'intervento delle Fuerzas Especiales de Carabineros.
Secondo le informazioni fornite dal maggiore del 3° commissariato di Santiago Centro, Claudio Rojas, 2 carabineros avrebbero riportato lesioni ed alcuni immobili danneggiati.
La manifestazione s'è tenuta in appoggio ai compagni della loro causa e che sono in carcere, in particolare per i casi di Matías Castro di 20 anni e di Pablo Carvajal di 18, che sono in detenzione preventiva per l'attacco incendiario al commissariato della Brigada de Homicidios della PDI, avvenuto lo scorso settembre.

mercoledì 23 dicembre 2009

Adesione di Pablo allo sciopero della fame di fine anno

E' giunta l'adesione del compagno prigioniero cileno Pablo Carvajal allo sciopero della fame di fine anno. Ricordiamo che Pablo, assieme a Matias, è stato arrestato per l'attacco al commissariato della PDI. Pablo e Matias sono in carcerazione preventiva.
Attualmente i compagni prigionieri che hanno aderito allo sciopero della fame di fine anno sono: Gabriel (Germania), Marco (Svizzera), Juan Carlos, Francisco, Honorio e Alberto (Spagna), Diego (Argentina), Sergio, Mike, Evelin, Luca e Pasquale (Italia), Matias e Pablo (Cile).
Sempre in Cile, Axel Osorio inizierà il 24 dicembre uno sciopero della fame solidale e Marcelo Dotte solidarizza da dentro in carcere con la settimana solidale, ma non effettuerà lo sciopero della fame.
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Matias Castro y Pablo Carvajal, presos acusados por el ataque a la PDI, se han adherido mediante ayunos a la propuesta de Gabriel pompo de Silva. Esta huelga ya cuenta con: Gabriel (Alemania), Marco (Suiza), Juan Carlos, Francisco, Honorio y Alberto (España), Diego (Argentina), Sergio, Mike, Evelin, Luca y Pasquale (Italia), Matias Castro y Pablo Carvajal ($hile).
Además Axel Osorio partiría el 24 de Diciembre con ayuno solidario y Marcelo Dotte solidariza desde dentro de la carcel con la semana solidaria, pero no realizará Huelga.

Culmine, 24.12.09

Madrid - Corteo contro le carceri ed in appoggio ai prigionieri in lotta nel mondo




Ancora un anno e fino all'ultimo giorno dimostriamo il nostro ripudio verso lo stato ed il sistema carcerario. Uno stato che ci rinchiude in un mondo in cui l'individuo si trova immerso, in cui si impone con la forza la privazione della libertà, dell'intimità e dove si è sottoposti ad un sistema autoritario e gerarchizzato. Uno stato che sequestra (recente è il caso della nostra compagna Tamara), che tortura, umilia e perfino porta alla morte dei compagni, esseri cari e persone che dimostrano un atteggiamento non sottomesso al regime dittatoriale imposto, mettendo in pericolo i loro interessi politici, economici e tutto il sistema sociale.
Mostriamo il nostro odio verso il sistema carcerario dando tutto il nostro appoggio fino all'ultimo minuto dell'anno ai compagni crudelmente sequestrati dalla società.
Leviamo in alto le nostre voci di ripudio con rabbia e chiarezza di fronte ai tenebrosi che giorno dopo giorno assassinano milioni di persone in tutto il mondo.
Abbasso le mura!!!
Prigionieri liberi!!!

Madrid, 31 dicembre - stazione di Mostoles Central alle ore 12.00

Huelga de hambre - Comunicado de autonomxs Euskal Herriak

Comunicado de autonomxs Euskal Herriak, encontrado en la calle

fuente: Klinamen.org, 23.12.09

En nuestros pueblos (Euskal Herriak) encierran a jóvenes en sus oscuras cárceles por poner carteles, por militar en SEGI, por protestar... Audiencia Nazi-onal para el que subido a un árbol defiende el bosque frente a la locura desarrollista... ¿Qué está pasando?
¡El miedo mata, mata el miedo!

En nuestros pueblos (Euskal Herriak) encierran a jóvenes en sus oscuras cárceles por poner carteles, por militar en SEGI, por protestar... Audiencia Nazi-onal para el que subido a un árbol defiende el bosque frente a la locura desarrollista... ¿Qué está pasando?
Que nos tienen miedo, no a nuestros actos, sino a nuestras ideas y a nuestras ganas de ser miembros activos de un radical cambio social. Saben que tenemos razón y razones. Que la codicia del progreso capitalista nos está llevando a la muerte absoluta, a la autodestrucción, a la pérdida de todo lo natural y nuestras bonitas ideas cada vez son mas contagiosas.
Tienen el ejemplo de Grecia, de cómo una pequeña chispa prende la mecha de la insurrección, de cómo toda autoridad y todo símbolo de dominación capitalista se va al garete de forma espontánea y contundente, de cómo los actos de solidaridad se extienden incluso fuera de sus fronteras. Estudiantes y trabajadores redactando comunicados de amor revolucionario como en aquel mayo del 68, pero no lo añoran, lo quieren ahora, ¡revolución ahora! y el poder tiene miedo a eso, por eso reacciona metiendo más miedo. El sistema se nutre del miedo a la población, antes era con la religión, ahora lo tienen mas fácil con la televisión donde sólo hay terrorismo, delincuencia, robo, violencia... En consecuencia la gente pide mas policía, más videovigilancia, seguratas... etc.
Tras el ostión en los dientes que recibió el fascista y magnate del grupo Prisa (telecinco, cuatro...) y presidente de Italia Berlusconi, se dió una circunstancia muy interesante: mientras en todos los televisores ponían a parir al "valiente amigo" llamándole "loco" o "terrorista"... en Internet millones de personas aplaudían el ostión en la boca y mostraban su simpatía y solidaridad con el agresor. A consecuencia de esto el partido de Berlusconi pedía la reforma del código penal para poder actuar contra quienes aplauden este tipo de acciones "violentas" en Internet, violando una vez más eso que llaman "libertad de expresión" (veremos cómo afecta esto a todo ese mundo de contrainformación que hay actualmente en la red). Tambien podríamos hablar de las detenciones preventivas en Copenhage y de cómo te pueden ostiar y detener por ser sospechoso de ir al día siguiente a una manifestación... mientras en sus palacios blindados los más poderosos juegan a hacer política y demagogia con el cambio climático o la destrucción del planeta.
Pero si volvemos de nuevo a nuestros pueblos, dejando a un lado la visión global del funcionamiento del sistema a partir del miedo y la dominación, nos damos cuenta de que en Euskal Herriak el nivel represivo es aún mayor, porque aquí para inculcar el miedo se han tenido que esforzar más, llegando incluso a violar todo tipo de eso que llaman "derechos": Ilegalizaciones de grupos políticos, de grupos sociales, de apoyo a presxs, cierres de periódicos, guerra sucia, asesinatos de militantes de izquierdas, asesinatos de inmigrantes olvidados, tortura sistemática, dispersión, cárcel y más cárcel.
Algo no le funciona bien al sistema en estos, nuestros pueblos (y en otros más lejanos) porque espontáneamente y sin previo aviso salen grupos o individualidades cuya rabia de repente es más fuerte que el miedo y actúan en consecuencia y otra vez los demócratas se llevan las manos a la cabeza al ver las lunas rotas de un Banco Santander o el coche destrozado de un policía muy simpático, o la pintada ensuciando la pared de la panadería del barrio, o esas vallas destrozadas que rodeaban las obras del TAV y le daban seguridad... o el quebradero de cabeza de la directora de instituciones penitenciarias porque un preso se pone en huelga de hambre, un preso que ha perdido completamente el miedo a sus carceleros y a la muerte, y en sus escritos recuerda a otrxs presxs y recuerda las torturas y a lxs compañerxs que han perdido su vida luchando contra esta barbarie...

Por todo esto y mucho más queremos desde aquí lanzar un mensaje a todos esos reformistas que tienen miedo a un cambio social radical, a los que hablan de no caer en simples esquemas anti-sistema, a los que quieren seguir con el estado (vasco o español) como forma de dominación/organización jugando siempre dentro del asqueroso sistema democrático... Que llegará el día en que ya no nos quede la opción de tener miedo y la insurrección se extenderá como un vendaval que no chocará con ninguna frontera y arrancará de sus mástiles todas las banderas... arderá el viejo mundo y entonces ya no valdrá ni rezar, ni cambiar de canal, ¿en qué lado de la barricada estarás?
¡Por la verdadera revuelta en Euskal Herriak y en todo el mundo!
¡Por la autoorganización y la lucha anticapitalista!
Solidaridad incondicional para lxs presxs anarquistas en huelga de hambre durante estas fechas de consumo desmesurado
Y un abrazo a lxs más de 30 jóvenes que pasarán su primera navidad dentro de las prisiones españolas por el simple echo de pertenecer a SEGI.

AUTONOMOAK

lunedì 21 dicembre 2009

Cile - Il GRUPO AUTÓNOMO AGUSTÍN RUEDA SIERRA rivendica attentato contro Zurich




fonte: Fondazione Roscigna

Con questa e-mail ci assumiamo la responsabilità dell'attacco dinamitardo effettuato questa notte contro l'edificio de "la chilena consolidada", appartenente al gruppo economico Zurich. Tale azione s'inquadra nello sciopero della fame internazionale dei prigionieri politici proposto dal carcere-centro di sterminio di Aachen, Germania, da parte del compagno Gabriel Pombo Da Silva, dal 20 dicembre al 1 gennaio.
L'attacco contro questa compagnia, esponente del capitalismo finanziario cileno in alleanza con gli interessi capitalisti svizzeri, ha cercato di solidarizzare con Marco Camenisch, rivoluzionario prigioniero dello Stato-Capitale svizzero.
Sebbene le parole non risolvono nulla, ci spiace che una persona abbia riportato un trauma acustico lieve, nonostante il progetto di una carica a bassa potenza cercasse solo di danneggiare l'infrastruttura del capitale.
Lanciamo un appello a dar fuoco alla polvere ed a continuare l'offensiva che non dimentica.
Fino a che ci sarà miseria, ci sarà ribellione!
Libertà ai prigionieri politici anticapitalisti del mondo!
GRUPO AUTÓNOMO AGUSTÍN RUEDA SIERRA¹
Santiago del Cile, lunedì 21 dicembre 2009.

¹Agustín Rueda Sierra: anarchico torturato fino alla morte dai carcerieri nella prigione di Carabanchel per non aver voluto infamare i suoi compagni di fuga.

Adesione di Matias Castro allo sciopero della fame internazionale

Culmine informa che il compagno prigioniero cileno Matias Castro ha aderito alla mobilitazione internazionale da parte dei nostri compagni rinchiusi nelle prigioni di diverse parti del mondo. Con Matias sono 13 i compagni che aderiscono all'iniziativa:

Gabriel (Alemania), Marco (Suiza), Juan Carlos, Francisco, Honorio y Alberto
(España), Diego (Argentina), Sergio, Mike, Evelin, Luca y Pasquale (Italia), Matias ($hile, ayunos solidarios).

Gabriel - Lettera ai compagni di Presxs a la kalle

Riflessioni di Gabriel Pombo Da Silva sull'affinità, l'informalità e la lotta di noi che siamo contro l'autorità (sia dentro che fuori).

Nota di Presxs a la kalle - Nostro malgrado dobbiamo comunicare che, non potendo assicurare l'uscita di un numero della nostra pubblicazione per la settimana internazionale di solidarietà (dal 20 dicembre al 1 di gennaio), abbiamo deciso di pubblicare/diffondere le riflessioni del compagno Gabriel Pombo Da Silva, prigioniero in Germania, prima che esca un nuovo numero.

Salutiamo il compagno e le sue riflessioni, ovviamente senza idealizzarlo ma avendone stima come uno che non si lascia piegare. Qui, il compagno riflette attorno alla modalità dello sciopero della fame come lotta, sull'affinità, sull'informalità e sull'agire di noi che siamo contro l'autorità.

Nonostante la polizia/stampa lo cataloghi come l'ideologo dell'insurrezionalismo e di alcune organizzazioni, da qui noi sappiamo che tutti contribuiamo con i nostri propri percorsi e riflessioni all'insurrezione, è in questa maniera che tra tutti costruiremo i percorsi di attacchi al capitale.

p.s. ai continui e attenti cyber-vigilantes: non sforzatevi cercando legami e reti internazionali, non c'è bisogno di conoscersi per provare l'affinità, il bisogno di collaborare, apportare, contribuire, salutare i diversi compagni o pubblicazioni è proprio di noi che ci affratelliamo nella lotta. La nostra vita non si basa né acquisisce senso con il salario a fine mese, ma con le convinzioni.

Lettera ai compagni di Presxs a la kalle

Cari compagni,
è mia intenzione quella di contribuire con queste righe al prossimo numero di Presxs a la kalle che uscirà durante le giornate di lotta internazionale (dal 20 dicembre al 1 gennaio) in ricordo/omaggio ai compagni caduti in combattimento contro lo Stato/Capitale, le sue Carceri ed i suoi Carcerieri, ed il suo Sistema/Società Carceraria... In particolare, è fresca la memoria della morte in azione di Mauricio Morales e di Zoe... senza dimenticare l'assassinio della Brigatista Diana nell'infame dipartimento d'isolamento italiano appena due mesi fa... Anche se è stata lei (in un ultimo disperato atto per conservare la sua identità e la sua dignità politica) che s'è messa il cappio sul collo (e probabilmente siamo molti tra noi antiautoritari a non condividere il suo progetto politico), noi non abbiamo dubbi che qualsiasi morte in prigione è un delitto di stato e che la finalità del sistema carcerario (specialmente i regimi d'isolamento) è la distruzione della nostra personalità in tutti i suoi aspetti (sociali, politici, umani, ecc.) e il cosiddetto "reinserimento" che dicono di perseguire non è altro che: tradimento, pentimento e vergogna...
Sono più di 25 anni di carcere che porto sulle mie spalle (dei quali oltre 20 in isolamento) e non lo scrivo con "orgoglio" (che orgoglio si può avere ad essere prigioniero?) né con "tristezza", è semplicemente una parte della mia storia personale.
In questi 25 anni di carcere non mi sono limitato a "scontare la mia condanna", ma a potenziarmi come individuo rivoluzionario e cosciente (da una prospettiva antiautoritaria) "divorando" letteralmente centinaia (o migliaia) di libri di storia, politica, filosofia, ecc...
Oltre quest'occupazione (che è anche una passione necessaria per ossigenare il cervello ed ampliare le conoscenze, pratiche e teoriche) e quella di scrivere (lettere, testi, poesie, libri... ), mi sono dedicato a lottare nel mio contesto assieme al resto dei detenuti: scioperi della fame, proteste, sommosse, ecc...
Per me è difficile accettare concettualizzazioni teoriche nella prassi di guerra contro il dominio ed i suoi molteplici sistemi e appendici... Con questo voglio dire che detesto gli aggettivi e la logorrea "politica" che inevitabilmente tutti noi mettiamo per segnalare-riassumere-sintetizzare ciò che diciamo di essere...
Penso che ciò che ciascuno di noi è va ben oltre le nostre rispettive idee o azioni. E' l'intera traiettoria della vita di un individuo quella che ci dice se questo o quella sono un fratello, un affine o meno...
Per me il concetto "affine" va ben più in là di quello teorizzato dal compagno Bonanno (e, prima di tale compagno, dai gruppi di agitazione armata anticapitalista come i C.C.A.A. nella penisola iberica, i G.A.R.I. da un lato all'altro dei Pirenei o la FAI prima della Rivoluzione/Guerra Civile spagnola e la recente F.A.I.-informale...)... e tanti altri nel corso della storia fino ad oggi...
Non ha minor importanza l'affinità non politica che s'instaura tra individui ribelli (apolitici) che, senza condividere le nostre idee (politiche), possono servire per realizzare azioni d'importanza vitale in maniera reciproca...E' un fatto che nel corso della nostra vita non sempre siamo circondati da compagni che condividono le nostre idee o progetti e, in tal senso, dobbiamo trovare complici attorno a noi e nel contesto in cui viviamo per sopravvivere e cercare vie d'uscita che permettano di spezzare il ristagno e/o l'isolamento in cui possiamo trovarci in tali periodi.
Penso, ad esempio, a situazioni/circostanze in cui abbiano bisogno del "vile metallo" per autofinanziarci e non troviamo compagni disposti ad effettuare l'esproprio (non sarebbe la prima volta) e possiamo realizzare tale azione con una di queste "affinità". O penso a circostanze come quelle che vivo oggi in questo paese, in cui "partendo da quel che c'è" cerco di accompagnare lotte (sempre con lo scopo di radicalizzarle) che, in principio, sono di carattere "legalitario" ("diritti umani"), ma che possono essere l'inizio di qualcosa che è sempre meglio di nulla.
In tal senso ricordo gli scioperi della fame solidali con l'associazione tedesca Iv.i, gli ergastolani italiani, ecc... che purtroppo non hanno dato i frutti sperati, ma non per questo non s'è cercato di andare oltre il carattere legalitario da parte di noi compagni antiautoritari che abbiamo preso parte a quelle iniziative in maniera simbolica.
Tutti noi sappiamo che "l'ideale" è camminare con compagni che vedano le cose come noi, ma sappiamo che le realtà variano da un contesto all'altro e le nostre idee devono adeguarsi proprio al contesto in cui ci troviamo.
Per esempio, in Germania sia i prigionieri politici che quelli sociali non vedono lo sciopero della fame come un'arma di lotta, il che per me è incredibile perché nella penisola iberica è parte integrante dell'arsenale di ogni ribelle e rivoluzionario, quale che sia la sua "tendenza". In Italia la situazione è simile a quella tedesca. Non solo non viene considerato come arma strategica, ma viene duramente criticato in quanto considerato "autolesionista" e tante altre stupidaggini.
Le mie esperienze di lotta mi confermano che gli scioperi della fame, quando vengono seguiti collettivamente, generano legami di affinità e di coscientizzazione che vanno ben oltre le masturbazioni teoriche. Quando "digiuniamo" assieme stiamo dicendo ai nostri carcerieri che, sebbene in tali circostanze di merda in cui abbiamo a disposizione solo i nostri corpi e le nostre idee (ossia la dignità), siamo capaci di esprimere il nostro amore e la nostra rabbia.
Lo sciopero della fame viene considerato, dall'istituzione carceraria, come un atto di ribellione che a sua volta viene sanzionato come un atto di "cattiva" condotta, come ben sanno i compagni... E' curioso, quindi, che le "critiche" ci piovano addosso da parte di certi compagni...
Continuando con il discorso sull'organizzazione informale e l'affinità, penso senza esitare che si tratti della miglior forma e mezzo per svilupparci e per lottare sia a livello individuale che collettivo.
Quando dico "svilupparci", mi riferisco al senso più esteso della parola: svilupparci teoricamente (nella misura in cui condividiamo letture e "aggiustiamo" tra di noi il senso e il valore che diamo ai diversi concetti che si mischiano a livello teorico); svilupparci nella prassi (intendendo per prassi l'insieme delle attività che viviamo nella lotta e nel quotidiano); svilupparci come individui (non come singolarità che disprezzano il collettivo) con aspirazioni di crescita quantitativa e qualitativa; sia a livello teorico che organizzativo; sia nella azioni dirette che nella propaganda che dev'essere qualcosa in più della "autoreferenzialità".
Personalmente, non mi considero un "antisociale" (forse, in tal senso, non comprendo il valore che voi in Cile date al concetto "Sociale" e/o "Anti-sociale"), bensì un Anti-sistema (intendendo per Sistema l'insieme delle Istituzioni che configurano e riproducono autoritarismo e competitività tra le persone, oltre la violenza e il terrore come fanno le dittature capitaliste o le nomenclature d'ogni tipo) che tuttavia aspira ad una proiezione di carattere Sociale in cui gli individui possano vivere liberi (sia in collettività o in maniera comunista anarchica) ed essere orientati (non "educati") in libertà.
Ma certo...prima di teorizzare o sognare su quel che dovrebbe essere "la società futura" abbiamo il grandissimo compito di attaccare e di distruggere l'attuale sistema che non solo impedisce qualsiasi "utopia", ma che sta provocando la precipitazione devastatrice ed irreversibile del Pianeta, della Natura e di tutta la Biodiversità... Inoltre, penso che l'organizzazione informale debba essere una federazione... Credo che la F.A.I. (informale) si sia espressa in maniera estesa sul perché Federazione, perché Anarchica e perché Informale.
Mi consta che la mia presa di posizione "pubblica" (per mezzo di lettere, comunicati, ecc.) sulla F.A.I. (informale) abbia generato "disagi" tra molti compagni anarchici e che, naturalmente, io sia stato direttamente collegato a tale organizzazione. Da parte mia non penso proprio di "difendermi" da accuse sbirresche né di ritrattare davanti a qualsiasi movimento le mie idee e opinioni.
Forse non c'è bisogno d'una "sigla" specifica ed è "auspicabile" un progetto organizzativo insurrezionale in cui i gruppi d'azione si esprimano da se stessi in maniera "diffusa", ma ho la sensazione che molte azioni possano essere facilmente negate o recuperate dal sistema (per non parlare della gente "non politicizzata" che non capirà né le nostre idee né le azioni)... Non so...
Infine, desidero esprimere a tutti voi, in Cile come in Argentina, l'enorme affetto e complicità, vicinanza e solidarietà che provo verso di voi e le "vostre" lotte che sento così mie come le mie idee d'azione e di libertà... Speriamo che nella vecchia Europa alcuni apprenderanno dalla vostra vitalità e dal vostro slancio!
Con queste righe vi lascio piccole riflessioni su alcune questioni...
Un abbraccio anarchico e rivoluzionario a tutti.

Gabriel
Aachen, 30 novembre 2009

www.presxsalakalle.blogspot.com
presxsalakalle@gmail.com

Carta a lxs compas de Presxs a la kalle de Gabriel

Reflexiones de Gabriel Pombo da Silva en torno a la afinidad, informalidad y la lucha de quienes estamos contra la autoridad (tanto adentro como afuera).

Nota de Presxs a la Kalle: Con mucho pesar, debemos comunicar que en vista de no poder asegurar la salida a la calle de un nuevo numero para la semana internacional de solidaridad ( Actualmente en desarrollo, desde el 20 de diciembre al 1 de enero), decidimos publicar/difundir las reflexiones del compañero Gabriel Pombo da Silva preso en Alemania, antes que salga un nuevo numero.
Saludamos al compañero y sus reflexiones, obviamente sin idealizarlo pero teniéndole la estima de quien no se deja aplastar. Aca el compa reflexiona en torno a la modalidad de la huelga de hambre como lucha, la afinidad, la informalidad y el actuar de quienes estamos contra la autoridad.
Muy a pesar de que la policía/prensa lo catalogue como el ideólogo del insurreccionalismo y algunas organizaciones, desde acá solo entendemos que todos contribuimos con nuestros propios caminos y reflexiones a la insurrección, es de esa forma que vamos entre todxs construyendo los caminos del ataque al capital.
PD a los continuos y atentos ciber-vigilantes: No se esfuercen buscando nexos y redes internacionales, no es necesario conocerse para sentir la afinidad, la necesidad de colaborar, aportar, contribuir, saludar a distintos compañerxs o publicaciones es propia de quienes nos hermanamos en la lucha. Nuestra vida no se basa ni adquiere sentido con el salario a fin de mes, sino por nuestras convicciones.

Queridxs compañerxs;
Es mi intención contribuir con estas letras en el próximo número de Presxs a la kalle que saldrá a la luz durante la jornada de lucha internacional (del 20 de Diciembre al 1 de Enero) en recuerdo/homenaje a lxs compañerxs caidxs en combate contra el Estado/Capital, sus Cárceles y Carcelerxs y su Sistema/Sociedad Carcelaria... En particular fresco en la memoria la muerte en acción de Mauricio Morales y Zoe... sin olvidar el asesinato de la Brigadista Diana en el infame departamento de aislamiento de Italia hace apenas un par de meses... Pues aún cuando fue ella quien (en un último acto desesperado por conservar su identidad y dignidad política) se puso la cuerda al cuello (y posiblemente muchxs antiautoritarixs no compartiésemos su proyecto político) a nosotrxs no debe cabernos dudas que toda muerte en prisión es un crimen de estado y que la finalidad del sistema carcelario (en particular los regímenes de aislamiento) es la destrucción de nuestra personalidad en todos sus aspectos (social, política, humana, etc.) y la llamada "reinserción" que dicen perseguir no es otra cosa que la traición, el arrepentimiento y la vergüenza...
Son más de 25 años de cárcel los que llevo a mis espaldas (de éstos más de 20 en aislamiento) y no escribo esto ni con "orgullo" (¿qué orgullo se puede tener por estar preso?) ni con "pesadumbre" es sencillamente una parte de mi historia personal.
En estos 25 años de cárcel no me he limitado a "cumplir mi condena" sino a potenciarme como individuo revolucionario y consciente (desde una perspectiva antiautoritaria) "devorando" literalmente cientos (o miles) de libros sobre historia, política, filosofia, etc...
Además de esta ocupación (que a su vez es una pasión necesaria para oxigenar al cerebro y ampliar conocimientos, prácticos y teóricos) y la de escribir (cartas, textos, poesías, libros...) me he dedicado a luchar en mi contexto junto con el resto de presxs: huelgas de hambre, plantes, motines, etc...
Para mí es difícil aceptar conceptualizaciones teóricas en la praxis de guerra contra el dominio y sus multiples sistemas y apéndices... Quiero decir con esto que detesto los adjetivos y la verborrea "política" que inevitablemente todxs nos ponemos para señalar-resumir-sintetizar aquello que decimos ser...
Pienso que lo que cada unx de nosotrxs va más allá de nuestras respectivas ideas o actos. Es la entera trayectoria vital de un individuo lo que nos dice si este o aquella es un/a hermanx, afín o no...
Para mi el concepto "afín"/"afinidad" va más allá de como muy bien lo ha teorizado el compañero Bonanno (y, antes que éste compañero, grupos de agitación armada anticapitalista como los C.C.A.A. en la Península Ibèrica, los G.A.R.I. a un lado y otro de los Pirineos o la FAI de antes de la Revolución/Guerra Civil española y la reciente F.A.I.-informal...)... y tantxs otrxs a lo largo de la historia y hasta hoy...
No me merece menos importancia la afinidad no política que se desarrolla entre individuos rebeldes (apolíticxs) que aún sin compartir nuestras ideas (políticas) pueden servir para llevar acabo acciones de vital importancia de modo recíproco... Es un hecho que a lo largo de nuestra vida no siempre estamos rodeadxs de compañerxs que comparten nuestras ideas o proyectos y, en este sentido, debemos encontrar cómplices en nuestro entorno/contexto para sobrevivir y buscar salidas que rompan el estancamiento y/o aislamiento en el que podemos encontrarnos en dichos períodos.
Pienso, por ejemplo, en situaciones/circunstancias donde precisamos del "vil metal" para autofinanciarnos y no encontramos compañerxs dispuestxs a llevar a cabo la expropiación (no sería la primera vez) y podemos llevar ésta acción con una de estas "afinidades". O pienso circunstancias como las que hoy vivo en este país y donde "partiendo de lo que hay" intento acompañar luchas (con la intención siempre de radicalizarlas) que, en principio, son de carácter "legalista" ("derechos humanos") pero pueden ser el inicio de algo que siempre es mejor que nada.
En este sentido recordar las H.H. solidarias con la asociación Iv.i, lxs ergastolani, etc... que lamentablemente no dieron los frutos esperados pero no por ello se intentó ir más allá del carácter legalista por parte de lxs compas antiautoritarios que formamos parte en las iniciativas de forma simbólica.
Todxs nosotrxs sabemos que "lo ideal" es caminar con compañrxs que ven las cosas como nosotrxs, pero sabemos que las realidades varían de un contexto a otro y nuestras ideas deben adecuarse precisamente al contexto en el cual nos encontramos.
Por ejemplo, en Alemania tanto lxs presxs políticxs como sociales no ven las huelgas de hambre como un arma de lucha, lo que para mí es increíble porque en la península ibérica forma parte del arsenal de todo rebelde y revolucionarix, sea de la "tendencia" que sea. En Italia ocurre algo similar a lo que ocurre acá. No sólo no es considerada como arma estratégica sino que es criticada duramente por considerar que es "autolesionista" y, qué se yo cuantas imbecilidades más.
Mis experiencias de lucha me confirman que las huelgas de hambre cuando son seguidas colectivamente generan lazos de afinidad y concienciación que van más allá de masturbaciones teóricas. Cuando "hambreamos" juntxs le estamos diciendo a nuestrxs carcelerxs que aún en estas circunstancias de mierda donde solo disponemos de nuestros cuerpos e ideas (vale decir dignidad) somos capaces de expresar nuestro amor y nuestra rabia.
La huelga de hambre es considerada por la institución carcelaria como un acto de rebeldía que a su vez es sancionada como un acto de "mala" conducta como bien saben lxs compañerxs... Es curioso pues que las "críticas" nos lluevan del lado de ciertxs compañerxs...
Continuando con esto de la organización informal y la afinidad pienso sin lugar a dudas que es la mejor forma y medio para desarrollarse y luchar tanto a nivel individual como colectivo.
Cuando digo "desarrollarnos" me refiero en el más amplio sentido de la palabra: desarrollarnos teóricamente (en la medida que compartimos lecturas y vamos "ajustando" entre nosotrxs el sentido y valor que le otorgamos a los diversos conceptos que se barajan en lo teórico); desarrollarnos en la praxis (entendiendo por praxis el conjunto de actividades que vivimos en la lucha y lo cotidiano); desarrollarnos como individuxs (no como singularidad que desprecia lo colectivo) con aspiraciones de crecimiento cuantitativo y cualitativo; tanto en lo teórico como en lo organizativo; tanto en las acciones directas como en la propaganda que debe ser algo más que "autoreferencial".
Personalmente no me considero un "antisocial" (quizás en este sentido, no comprendo el valor que vosotrxs le dáis en Chile al concepto "Social" y/o "Anti-social") sino más bien un Anti-sistema (entendiendo por Sistema el conjunto de Instituciones que configuran y reproducen autoritarismo y competitividad entre las personas, además de violencia y terror tal cual lo hacen las dictaduras capitalistas o las nomenclaturas de todo tipo) que no obstante aspira a una proyección de carácter Social donde lxs individuos pueden vivir libres (ya sea en colectividades o en comunismo anárquico) y ser orientadxs (que no "educadxs") en libertad.
Pero claro... antes de teorizar o soñar con lo que debiera ser "la sociedad futura" tenemos una grandísima tarea en atacar y destruir el sistema actual que no solo impide toda "utopía" sino que está precipitando el curso devastador e irreversible del Planeta, la Naturaleza y la Biodiversidad toda...
Además de la organización informal considero que ésta debiera ser una federación... Creo que la F.A.I. (informal) expuso sobradamente porque Federación, porque Anarquista y porque Informal.
Me consta que mi toma de posición "pública" (a través de cartas, comunicados, etc.) en relación a la F.A.I. (informal) genera "incomodidad" entre muchxs anarquistas y que, por supuesto, se me relaciona directamente con dicha organización. Por mi parte ni pienso "defenderme" de acusaciones esbirrescas ni de retractarme ante movimiento alguno por mis ideas y opiniones.
Quizás no sea necesario un "acrónimo" específico y sea "deseable" un proyecto organizativo insurreccional donde los grupos de acción se expresen por sí mismos de forma "difusa"... pero tengo la impresión que muchas acciones pueden ser fácilmente negadas o recuperadas por el sistema (por no hablar de la gente "despolitizada" que no acaban por entender, ni nuestras ideas ni las acciones)... No sé...
Por último deseo expresaros a todxs vosotrxs ahí en Chile como Argentina el enorme cariño y complicidad, cercanía y solidaridad, que siento hacia vosotrxs y "vuestras" luchas que siento tan mías como mis propias ideas de acción y libertad... ¡Ojalá en la vieja europa algunxs aprendan de vuestra vitalidad y entrega!
Con esta letras os dejo unas poquitas reflexiones sobre algunas cuestiones... Un abrazo anárquico y revolucionarios a todxs.
Gabriel
Aachen, 30 de noviembre del 2009

www.presxsalakalle.blogspot.com
presxsalakalle@gmail.com

Carta de Marco Camenisch por la huelga de hambre internacionalista

Sobre la huelga de hambre colectiva del 20/12/2009 al 1/1/2010 de unxs presxs libres anarquistxs

Nosotrxs, unxs presxs libres anarquistas secuestradxs por el Estado y el capital entre otros paises en Suiza, Alemania, Italia, España y Argentina, estamos de acuerdo con la propuesta de nuestro compañero preso en Alemania, Gabriel Pombo Da Silva, a tomar parte en esta iniciativa.
Con la cual conmemoramos también nuestro compañero Mauricio Morales, caido en combate como guerrero social en el mayo de este año.
Estamos de acuerdo en que la huelga de hambre es para nosotrxs presxs libres uno de los medios y una de la expresiones de la participación, la solidaridad y el fortalecimiento en la lucha social dentro y fuera, contra la cárcel y la represion, pero también en general en la guerra social contra la opresión y la explotación.
Compartimos también las condiciones adecuadas para poder iniciar espontaneamente y autonomamente esta iniciativa.
Además, lxs anarquistas de la guerra social, adentro de la cárcel o afuera, compartimos el hecho de ser guerreras y guerreros, y nunca soldados de las distintas expresiones, de los distintos grupos, puntos de referencia y/o dogma (ni siquiera de los propios…) de esta guerra social.
Pero también estamos de acuerdo que nosotrxs los presos estamos dispersadxs a nivel internacional y de alguna manera siempre aisladxs, ya sea individualmente o en pequeños grupos, y que somos de generaciones y experiencias, tendencias y contextos, y en diferentes condiciones.
Aunque sobre la base de fuerza de la afinidad ahora expuesta en manera -por supuesto- muy rudimentaria, es tipico de lxs anarquistas, sobre todo porque no somos soldadxs sino guerrerxs, que a nivel individual o de grupo, actuamos y expresamos el contenido de un organismo autónomo e independiente.
En segundo lugar, la masiva restricción represiva de la comunicación entre nosotrxs y hacia el exterior, actuada en particular en Alemania y España, es un obstáculo grande, y quiero dar las gracias a lxs compañerxs en Italia del Culmine (y también de de otras experiencias de la solidaridad revolucionaria), por su gran compromiso solidario (recogiendo y difundiendo las adhesiones, las eventuales declaraciones, artículos, escritos y traducciones español-italiano, véase culmine@riseup.net; culmine.noblogs.org) sin el cual el desarrollo y la difusión de esta iniciativa hubiera sido mucho más difícil, hasta imposible. Solidaridad con ellxs, que ahora estan bajo juicio y persecución política a través de la usual imputacion de asociacion subversiva de origen fascista y adentro del clima de restauración internacional!
Reitero mi declaración para la iniciativa del 9 al 16 de noviembre y todavía recuerdo a Mumia Abu-Jamal, que más que nunca esta amenazado de ser asesinado por el Estado a través de sus jueces y códigos.
Que nos afectan a todxs dentro y fuera, de alguna manera y dureza dentro de los pasajes y las situaciones inevitables y bastante reales, con que, hasta lograr su desmantelamiento, tenemos que confrontarnos en manera real, exacta, diversa y solidaria. Y a menudo también como cuestion nuda y cruda de supervivencia. Inevitablemente, muchas veces de manera contradictoria, pero siempre como primera contradicción del sistema (por ejemplo, la gestión política del proceso), ya que cualquier forma de dominación para su supervivencia, no puede renunciar a la fuerza de legitimacion de sí mismo.
Saludo y abrazo aqui de amor fraternal a Gabriel y José, en Alemania, los anarquistas encarcelados en Alessandria, y también en Italia a Nicola de María y a todxs lxs compañeros presxs revolucionarixs encarceladxs en Siano y en otros lugares, los dos anarquistas presos en Suiza, España, Francia, en Grecia, Christos y Alfredo y lxs demas, en Chile y Argentina a Marcelo, Freddy y lxs demas, junto con los presos políticos de la guerra de liberación Mapuche. Y cualquier otrx presx libre, anarquista o no, de la guerra social en todas partes!
Solidaridad con todas las luchas dentro y fuera, contra la prisión, el aislamiento y la represión en todo el mundo.
Solidaridad con la lucha de cada persona y pueblos oprimidos y explotados. Contra el Estado, el capitalismo, el imperialismo, el patriarcado, contra todas las formas de opresión, explotación y domesticación.
Libertad y justicia para cualquier vida, como derecho natural!
Una lucha que en última instancia debe unirnos con toda la diversidad y todas las luchas parciales. Y que se tiene que llevar para cualquier vida en la Tierra. La única alternativa a la aniquilación para todxs, y pronto!
Mauri, Zoe, Edo, Sole, Diana y muchos de ustedes que antes y ahora cayeron dentro y fuera, en la lucha revolucionaria: la lucha continúa y se fortalece!

Marco Camenisch
,
campo de exterminio “democrático” Pöschwies, Regensdorf, CH, 15 de diciembre 2009.

domenica 20 dicembre 2009

SCIOPERO DELLA FAME NON RIVENDICATIVO


Questo sciopero della fame che ci apprestiamo a fare è un gesto d'amore insorgente... amore verso le persone che hanno dato la vita/libertà nel combattimento... compagni come "el Francés", Paco Ortiz, Xosé (e tutti gli altri assassinati nel FIES)... compagni come Puig Antich, Agustín Rueda... Mauricio Morales, Zoe...

Non riesco a capire il ripudio verso lo sciopero della fame come metodo di lotta in Italia... Il mio primo sciopero della fame l'ho fatto a 17 anni (nel 1984) assieme ad altre migliaia di detenuti nelle carceri spagnole, perciò per me lo sciopero della fame è un qualcosa che non ho bisogno di dibattere con nessuno... chi non ha altre armi che il suo corpo non ha altra alternativa. Non "solo" ho fatto scioperi della fame, ma ho anche "sequestrato" carcerieri/poliziotti per fare sommosse e scappare o protestare... alcuni compagni miei hanno potuto sequestrare giudici e magistrati nel Tribunale.

In Italia lo sciopero della fame non solo non viene considerato come arma strategica, ma viene duramente criticato in quanto considerato "autolesionista" e tante altre stupidaggini.

Gabriel Pombo Da Silva, novembre 2009

Lo sciopero della fame a livello internazionale che i prigionieri rivoluzionari hanno iniziato il 20 dicembre 2009 non si prefigge alcuna rivendicazione!
A quanto pare diverse realtà libertarie, non solo italiane, sono cadute nell'equivoco di ritenere tale iniziativa una continuazione delle fallimentari lotte rivendicative anticarcerarie degli ultimi tempi, ad esempio ergastolani, 270bis e 41bis.
Questo sciopero della fame è "un gesto d'amore insorgente" nei confronti dei nostri compagni caduti in combattimento, con armi e bombe alla mano!
E' per questo che Culmine reputa assurde tutte quelle pratiche che passano attraverso l'autorizzazione del nemico, a maggior ragione durante questo sciopero della fame in omaggio a chi di autorizzazioni non ne ha mai chieste!
Culmine saluta con amore insorgente i compagni prigionieri rivoluzionari che usano il proprio corpo come arma.

Saluti ribelli
Culmine

sabato 19 dicembre 2009

Huelga de hambre del 20.12.09 al 1.1.10



colectivo autodefentsa
http://www.autodefentsa.info

Gabriel Pombo Da Silva - Lettera a Diego Ríos

Gabriel Pombo Da Silva - Lettera a Diego Ríos

Aachen, 26.11.09
Caro Diego,
sono ispirato a scriverti queste righe dalla complicità e dalla simpatia provocate dalle tue lettere (comunicati) dalla clandestinità. Non solo le tue lettere, ma il tuo atteggiamento ribelle in un mondo/società sempre più uniforme e sottomesso...
Gli odori che si respirano in un carcere non son per nulla straordinari, in generale la prigione odora di disinfettante economico, tabacco rancido, sudore nauseabondo di alcuni "maialini" allergici al sapone e alla doccia.
Gli unici che qui si "profumano" sono i carcerieri, gli assistenti sociali, gli psicologi ed i preti... Ai detenuti viene proibito di "profumarsi" per via della "omogeneità" o della "sicurezza".
Per fortuna, l'aria e la pioggia (ancora) non sanno nulla delle proibizioni e per questo un'ora al giorno posso sentire come l'aria entra nei miei polmoni asmatici, provocandomi un delizioso solletichio...
Indipendentemente dalla pioggia e dall'aria, il carcere non è altro che una costruzione architettonica disegnata per disciplinare e controllare i movimenti/esistenze di quelli che sono sequestrati dalla società carceraria...
L'unico odore gradevole in un carcere lo portano i nostri fratelli che vengono a colloquio o quando tutto brucia per il fuoco di una sommossa... Questo sì è che è bello, compagno! L'odore dei materassi che bruciano, il fumo che riempie le sezioni, i "profumati" terrorizzati e i "prigionieri" (che paradosso... ), i prigionieri liberi che scrivono striscioni, assicurano le posizioni, facendo di ogni oggetto di ferro un'arma e di ogni cosa infiammabile un falò...
L'insurrezione è bella quando si scatena... è incontrollabile (come la libertà) e sovversiva... in quei momenti il prigioniero non è prigioniero e delle conseguenze non se ne importa un cazzo.
Duri quel che duri, un'insurrezione è qualcosa che ti resta nell'anima, come un marchio a fuoco... i pestaggi, le torture, l'isolamento, la distruzione vendicativa delle tue cose (foto, lettere, libri, vestiti, ecc. ) son sempre le amare conseguenze della sconfitta, ma... immagini, momenti, suoni, odori ti accompagneranno per tutta la vita...
Il loro sistema di disciplina e di controllo, la loro amministrazione della tortura e della morta lenta si tengono in piedi fino a che possono dividerci con "premi e punizioni" (lo stesso che fuori), ma non quando siamo uniti e decisi a tutto.
Un'altra cosa che abbiamo sperimentato durante la ribellione insurrezionale è quella dei legami che si creano tra ribelli... amicizie che son solite durare tutta una vita.
Togli dalla tua mente quelle immagini stereotipate sul carcere, compagno, e godi della libertà (che non è altro che l'insurrezione) con piacere sovversivo...
Perdere le paure (inoculate da "piccoli"... e soprattuto da "adulti") ci rende grandi e liberi e questo è molto di più di quel che gli uni e gli altri (carcerieri e politici) sono disposti a "tollerare" dai prigionieri e dai "cittadini"...
Siamo intollerabili e sovversivi!
Dalle celle del nord europa, un abbraccio pieno di libertà per te, Diego...

Gabriel

Gabriel Pombo Da Silva - Carta a Diego Ríos

Aachen, 26.11.09
Querido Diego,
me anima a escribirte estas letras la complicidad y simpatía que despierta en mi tus letras (comunicados) desde la clandestinidad. No solo tus letras sino tu actitud rebelde en un mundo/sociedad cada vez más uniforme y sumisa...
Los olores que se respiran en una cárcel no son nada extraordinarios, por lo general la prisión huele a desinfectante barato, a tabaco rancio, a sudor nauseabundo de algunos "chanchitos" que tienen alergia al jabón o a la ducha.
Lxs únicxs que por acá se "perfuman" son los carceleros, asistentes sociales, sicólogxs y curas... A los presos se nos prohibe "perfumarnos" supongo por aquello de la "homogeneidad" o de la "seguridad".
Por fortuna el aire y la lluvia (todavía) no conocen eso de las prohibiciones y por eso una hora al día puedo sentir como éste entra en mis pulmones asmáticos produciendome un cosquilleo delicioso...
Independientemente de la lluvia y el aire la cárcel no es más que una construcción arquitectónica diseñada para disciplinar y controlar los movimientos/existencias de aquellxs que son secuestradxs de la sociedad carcelaria...
El único olor agradable en una cárcel lo traen lxs hermanitxs que vienen a vernos o cuando todo arde por el fuego de un motín... Eso sí que es lindo compita! El olor de los colchones ardiendo, el humo llenando los Pabellones, lxs "perfumadxs" aterrorizadxs y "presxs" (qué paradoja... ) y lxs presxs libres escribiendo pancartas, asegurando las posiciones; haciendo de cada hierro un arma y de casa cosa que arde un "Coco"...
La insurrección es linda cuando se desata... es incontrolable (como la libertad) y subversiva... en esos momentos el preso no es preso y las consecuencias importan una mierda.
Dure lo que dure una insurrección es algo que se queda grabado a fuego en el alma... los palos, las torturas, el aislamiento, el destrozo vengativo de tus cosas (fotos, cartas, libros, ropas, etc.) son siempre las consecuencias amargas de la derrota, pero... esas imagenes, momentos, sonidos, olores te acompañarán toda la vida...
Su sistema de disciplina y control, su administración de tortura y muerte lenta se mantiene en pie en tanto pueden dividirnos con "premios y castigos" (pues como ahí afuera) pero no cuando estamos unidos y decididos a todo.
Otra cosa que experimentamos durante la rebelión insurreccional son los lazos que se crean entre rebeldes... amistades que suelen durar toda una vida.
Desecha de tu mente esas imagenes estereotipadas sobre la cárcel, compa, y disfruta la libertad (que no es otra cosa que la insurrección) con placer subversivo...
Perder los miedos (que nos han inoculado desde "peques"... y sobre todo los de "adulto") nos hace grandes y libres y eso es mucho más de lo que unos y otros (carceleros y políticos) estén dispuestos a "tolerar" de presxs y "ciudadanxs"...
¡Seamos intolerables y subversivos!
Desde las mazmorras del norte europeo un abrazo lleno de libertad para ti, Diego...

Gabriel

venerdì 18 dicembre 2009

Corteo e presidio anticarcerari a Santiago del Cile



Corteo solidale in pieno centro di Santiago del Cile il 23 dicembre.

Presidio davanti al C.O.F.(carcere femminile) martedì 29 dicembre.

Cile - Solidarietà Internazione per i compagni in sciopero della fame

Dalla prigione di Aachen ci è giunto un invito da parte del compagno Gabriel Pombo Da Silva per coordinare/fare uno sciopero della fame internazionale. L'obiettivo è di comunicare la proposta ai compagni detenuti per vedere quanti sarebbero disponibili a effettuarlo. Purtroppo non c'è stata l'adesione dei compagni prigionieri cileni, ma l'invito riguarda anche la coordinazione di molteplici azioni solidali da parte dei guerrieri che non si trovino agli arresti. In tal maniera il minimo che possiamo fare come insorti e solidali è di abbracciare quest'iniziativa e dare l'avvio alla risposta che i nostri compagni sperano di ricevere. Infatti, non dobbiamo dimenticare che in questa lotta il carcere è una conseguenza quasi diretta (l'esperienza di compagni che si son dati alla fuga insorgente rafforza tale affermazione) e quelli che cadono tra le grinfie della bestia non devono esser dimenticati né silenziati, per questo cercano di rafforzare la comunicazione e la solidarietà complementare che si deve realizzare tra quelli si trovano dentro e fuori le prigioni.
Da questo luogo del mondo denominato Cile, noi diciamo ai compagni che aderiscono allo sciopero che la loro azione non sarà isolata, né tanto meno passerà sotto silenzio. Il nostro impegno è nella solidarietà, quella parola che non ha senso se non viene portata alla pratica concreta, perché si dota di una qualità rivoluzionaria solo quando siamo capaci di materializzarla in un'azione che va ben oltre la spettacolarità che può avere. E' sempre un saluto ai compagni i cui corpi si trovano sequestrati tra le mura di una prigione, così come è un eterno saluto ai nostri compagni dei quali sentiamo tanto la mancanza e che per situazioni diverse non sono più con noi, come Mauricio Morales, fratello scomparso il 22 maggio in un'azione diretta contro la scuola della polizia penitenziaria, la compagna Zoe, scomparsa il 1 maggio mentre preparava un ordigno in Francia e il nostro compagni Diego Ríos, che fino ad oggi si burla di tutti gli organi repressivi dando vita alla propaganda per il fatto per mezzo della sua vita, intraprendendo la sua fuga insorgente dal 24 giugno.
Approfittiamo di questa proposta per far sentire a tutti i nostri compagni, sia prigionieri che scomparsi e perseguitati, che nessuno sarà né dimenticato né solo. La guerra è già iniziata e dobbiamo stare attenti, che non ci sorprendano sprovveduti. Affiliamo le nostre armi che sono nostre condizioni e proiezioni per dimostrare che non solo siamo sgangherati, ma che siamo guerrieri alla ricerca di qualcosa in più della "attenzione", cerchiamo di vedere distrutta qualsiasi relazione di potere.
Per questo e molto altro, inviamo un appello a tutti quelli che sono interessati a quest'iniziativa a partecipare al corteo da effettuare il 23 dicembre alle 19, in Alameda angolo Ejército (pieno centro di Santiago) ed a un presidio che si terrà davanti al C.O.F.
(carcere femminile) martedì 29 dicembre alle 12. Invitiamo anche a non fermarci qui, invitiamo i gruppi d'affinità e le individualità insorte ad agire come detta la loro volontà, in quanto i limiti per l'azione sono determinati solo dalla nostra fantasia.

Per la distruzione della società carceraria e di qualsiasi tipo di società con logiche di potere. Che la solidarietà sia efficace, reale, riproducibile, contagiosa e duratura come la peste nera.
Ci vediamo nella strade che serviranno per l'insurrezione.

Marco Camenisch sullo sciopero della fame di fine anno

Sullo sciopero della fame collettivo dal 20.12.09 al 1.1.2010 di alcuni liberi prigionieri anarchici

Noi, alcuni liberi prigionieri anarchici sequestrati dallo Stato e dal capitale tra l'altro in Svizzera, Germania, Italia, Spagna e Argentina, siamo d'accordo con la proposta del nostro compagno sequestrato in Germania Gabriel Pombo Da Silva di prender parte a quest'iniziativa.
Con la quale vogliamo anche commemorare il nostro compagno Mauricio Morales, caduto in combattimento come guerriero sociale nel maggio di quest'anno.
Siamo d'accordo che lo sciopero della fame è per noi prigioniere libere uno dei mezzi ed una delle espressioni per la partecipazione, la solidarietà ed il rafforzamento nella lotta sociale dentro e fuori contro la galera e la repressione, ma anche generalmente nella guerra sociale contro l'oppressione e lo sfruttamento.
Condividiamo anche le condizioni adeguate per poter iniziare spontaneamente ed autonomamente quest'iniziativa.
Inoltre, noi anarchici ed anarchiche della guerra sociale in prigione o fuori condividiamo l'esser guerriere e guerrieri e mai pure soldati delle varie espressioni, dei diversi gruppi, punti di riferimento e/o dogmi (neanche dei propri... ) di questa guerra sociale.
Ma noi prigionieri condividiamo anche che siamo dispersi a livello internazionale ed in qualche modo sempre isolati, o individualmente o in piccoli gruppi, e che siamo di generazioni ed esperienze, tendenze e contesti, ed in condizioni diverse.
Pur sulla base di forza dell'affinità sopra descritta in modo ovviamente molto rudimentale, è, da anarchici, anzitutto perché non siamo soldati ma guerrieri che a livello individuale o di gruppo agiamo e ci esprimiamo nei contenuti in modo autonomo ed indipendente.
Dall'altro lato, la massiccia limitazione repressiva della comunicazione tra noi e verso l'esterno, attuata soprattutto in Germania ed in Spagna, è un grande ostacolo e voglio ringraziare di cuore le compagne ed i compagni in Italia de il culmine (ma anche delle altre esperienze di solidarietà rivoluzionaria) per il loro grande impegno solidale (raccolta e diffusione delle partecipazioni, delle eventuali dichiarazioni, d'articoli e scritti e traduzioni spagnolo-italiano; vedi culmine@riseup.net; culmine.noblogs.org), senza il quale la realizzazione e la diffusione di questa iniziativa sarebbe stata molto più difficile fino a impossibile. E solidarietà anche a loro, ora sotto processo e persecuzione politica mediante i soliti articoli associativi di fascista memoria ed internazionale restaurazione!
Riannodo anche alla mia dichiarazione per l'iniziativa 9-16 novembre e ricordo ancora Mumia Abu-Jamal, che più che mai è minacciato d'assassinio di Stato tramite i suoi giudici e codici.
Che dentro e fuori ci riguardano tutte/i noi in qualche modo e durezza dentro passaggi e situazioni inevitabili e molto reali, con cui, fino al raggiungimento del loro smantellamento, dobbiamo confrontarci in modo reale, accurato, vario e solidale. E spesso anche come questione nuda e cruda di sopravvivenza. Spesso inevitabilmente in modo contraddittorio, ma sempre come contraddizione anzitutto del sistema (per esempio la gestione politica del processo), poiché ogni forma di dominio per la propria sopravvivenza non può rinunciare alla forza di legittimazione di se stesso.
Saluto ed abbraccio qui con amore fraterno Gabriel e José in Germania, i compagni anarchici prigionieri in Alessandria, e in Italia anche Nicola de Maria e tutte le compagne e i compagni rivoluzionari in prigione a Siano ed altrove, i due compagni anarchici prigionieri in Svizzera, in Spagna, Francia, in Grecia Christos ed Alfredo ed ogni altra/o, in Cile ed Argentina Freddy e Marcelo ed ogni altra/o, insieme alle prigioniere politiche ed ai prigionieri politici della guerra di liberazione Mapuche. Ed ogni altra libera prigioniera e libero prigioniero, anarchica e anarchico e non, della guerra sociale in ogni dove!
Solidarietà con tutte le lotte dentro e fuori contro la galera, l'isolamento e la repressione in tutto il mondo.
Solidarietà con la lotta d'ogni persona e popolazione oppressa e sfruttata, contro lo Stato, il capitale, l'imperialismo, il patriarcato, contro ogni forma d'oppressione, di sfruttamento e d'addomesticamento.
Libertà e giustizia per ogni vita, come diritto naturale!
Una lotta che alla fine deve unirci, con ogni diversità, ogni lotta parziale. E che deve essere condotta per ogni vita in Terra. L'unica alternativa: l'annientamento per tutte/i, e presto!
Mauri, Zoe, Edo, Sole, Diana e voi innumerevoli di prima e di oggi che siete cadute/i, dentro e fuori, nella lotta rivoluzionaria: la lotta continua, e si rafforza!

marco camenisch
, lager d'annientamento "democratico" Pöschwies, Regensdorf, CH, 15 dicembre 2009

Conversazione telefonica con Gabriel Pombo Da Silva

Compagni/e dell'Argentina sono riusciti a registrare una conversazione telefonica avuta con Gabriel Pombo Da Silva.
Gabriel, in particolare, parla dello sciopero della fame, che lui e Marco Camenisch inizieranno il 18 dicembre in solidarietà
con il Simposio Internazionale contro l'isolamento. Resta confermata la data di inzio dello sciopero per tutti gli altri compagni, ovvero il 20 dicembre.
Di seguito il comunicato degli anarchici argentini e la conversazione da scaricare.
Per l'Anarchia!
Culmine
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Audio de Gabriel Pombo Da Silva

La siguiente es una conversacion que grabamos con el compañero anarquista Gabriel Pombo da Silva, desde el dia de hoy (18 de diciembre) en Huelga de Hambre.

http://www.mediafire.com/file/j4y5wtmtat5/GABRIEL3.mp3

Los demas compañerxs excepto Marco Camenish, tambien en huelga desde el dia de hoy, iniciarian la misma el dia 20 de diciembre hasta el 1 de enero.
Las adhesiones recibidas hasta el momento son las siguientes:
Gabriel (Alemania), Marco (Suiza), Juan Carlos, Francisco, Honorio y Alberto (España), Diego (Argentina), Sergio, Mike, Evelin, Luca y Pasquale (Italia).

OFENSIVA REVOLUCIONARIA DE UN LADO Y OTRO DE LOS MUROS!!
POR LA ANARQUIA!!

giovedì 17 dicembre 2009

Gabriel Pombo Da Silva - ¡A la huelga! (esp/ita)

Esta huelga de hambre que vamos a hacer es un gesto de amor insurrecto... amor hacia personas que han dado su vida/libertad en el combate... compañeros como "el Francés", Paco Ortiz, Xosé (y todxs lxs asesinadxs en el FIES)... compañeros como Puig Antich, Agustín Rueda... Mauricio Morales, Zoe...
Mauricio Morales fue un compañero chileno muy conciencizado sobre el terrorismo estatal y el sufrimiento al que hemos sido expuestos lxs presxs a lo ancho del mundo y lo largo de la historia. Esta conciencia fue la que lo deteminó a poner su vida a riesgo... el 22 de mayo el artefacto que quiso deponer en el cuartel de carceleros le explotó en la mochila que llevaba en la espalda causándole la muerte instantanea.
Su determinación de llevar a cabo la acción lo muestra el hecho de que iba armado con un revolver para asegurarse... no son muchxs lxs compañerxs que acompañan con hechos lo que dicen/escriben y por eso esta pérdida es trágica. Pero al mismo tiempo su lección de coraje a motivado a muchxs hermanxs en el mundo entero no solo a reflexionar sobre su muerte sino sobre su vida, su elección, su compromiso.
Una nueva generación de hombres y mujeres, guerrerxs, están dispuestxs a seguir su ejemplo como bien demuestran las acciones y comunicados que nos llegan de Chile, de Argentina, de México, de Grecia y otros lugares.
Es por ello/esto que considero que lo mínimo que nosotrxs podemos hacer en esta circunstancias es mostrar un gesto de amor subversivo...
¡A la lucha inquebrantable contra la dominación!
¡A la huelga!

Gabriel - Aachen, 30 de noviembre

Hulega de hambre del 20 diciembre al 1 de enero de lxs siguientes presxs revolucionarixs:

Gabriel (Alemania), Marco (Suiza), Juan Carlos, Francisco, Honorio y Alberto (España), Diego (Argentina), Sergio, Mike, Evelin, Luca y Pasquale (Italia).
* * *

Gabriel Pombo Da Silva - A scioperare!

Questo sciopero della fame che ci apprestiamo a fare è un gesto d'amore insorgente... amore verso le persone che hanno dato la vita/libertà nel combattimento... compagni come "el Francés", Paco Ortiz, Xosé (e tutti gli altri assassinati nel FIES)... compagni come Puig Antich, Agustín Rueda... Mauricio Morales, Zoe...
Mauricio Morales è stato un compagno cileno molto coscientizzato sul terrorismo statale e sulla sofferenza alla quale siamo stati esposti noi detenuti nel mondo e nella storia. Questa coscienza è stata quella che lo ha determinato a mettere in pericolo la sua vita... il 22 maggio, l'ordigno che voleva collocare nella caserma dei carcerieri gli è esploso nello zaino che aveva sulle spalle provocandone la morte istantanea.
La sua determinazione ad effettuare l'azione è dimostrata dal fatto che aveva con sé una pistola per assicurarsi... non sono molti i compagni che accompagnano con i fatti quello che dicono/scrivono e per questa la sua perdita è tragica. Ma allo stesso tempo la sua lezione di coraggio ha motivato molti fratelli nel mondo intero non solo a riflettere sulla sua morte, ma sulla sua vita, la sua scelta, il suo impegno.
Una nuova generazione di uomini e donne, guerrieri, è disposta a seguire il suo esempio come ben dimostrano le azioni ed i comunicati che giungono dal Cile, dall'Argentina, dal Messico, dalla Grecia e da altri luoghi.
E' per questo che considero che il minimo che noi possiamo fare in questa circostanza è di mostrare un gesto d'amore sovversivo...
¡Alla lotta indistruttibile contro il dominio!
¡A scioperare!

Gabriel - Aachen, 30 novembre

Sciopero della fame dal 20 dicembre al 1 gennaio dei seguenti prigionieri rivoluzionari:

Gabriel (Germania), Marco (Svizzera), Juan Carlos, Francisco, Honorio e Alberto (Spagna), Diego (Argentina), Sergio, Mike, Evelin, Luca e Pasquale (Italia)

Sul digiuno proposto da Gabriel Pombo

Sul digiuno proposto da Gabriel Pombo (dal 20.12.09 al 1.1.10)

Comunicato dal Centro di Sterminio di Madrid V - 7 dicembre 2009

Come sapete sia io che un compagno di qui (Centro Penitenziario Madrid V) non solo appoggiamo, ma assecondiamo e partecipiamo al digiuno (cosa che abbiamo già fatto con i nostri precedenti comunicati); abbiamo anche messo in chiaro che, in maniera indipendente ma anche come contrasto positivo e di complementarità, abbiamo aggiunto le condizioni specifiche in materia punitiva che subiamo nello Stato spagnolo. Questo vuol mettere in evidenza che la questione CARCERE-MORTE colpisce TUTTI I PRIGIONIERI, ma in "Spagna" la situazione è di autentica pazzia, in cui lo sterminio dei prigionieri è qualcosa di "naturale".
L'altro giorno ho ricevuto la lettera di un anarchico italiano. Ha ragione. Non dobbiamo dimenticare i compagni caduti in questa guerra sociale a livello mondiale. MAI! Persone come Alfredo Maria Bonanno, del quale ho letto molti dei suoi testi, soprattutto "La gioia armata", Christos Stratigopoulos, gli anarchici serbi, Zoe la compagna caduta in Francia, Mauricio caduto in Cile, Xosé Tarrío che ci ha lasciato da alcuni anni, Paco Ortiz al quale dobbiamo tanto. Questi compagni (e moltissimi altri) sono caduti nella loro lotta contro il dominio, come conseguenza del loro pensiero. "Agire come si pensa" senza concessioni. Ricordarli deve servire per qualcosa. Dovrebbe servire per qualcosa. Tutto questo che vi commento, non è un ostacolo a che si inquadrino queste giornate nella guerra simmetrica che manteniamo contro il carcere-morte perché, a mio avviso, la più grande offesa sociale che una persona possa soffrire è quella determinata da altri "esseri umani" che dispongono che noi, altri esseri umani, dobbiamo esser schiavi. NON DIMENTICHIAMO, NON PERDONIAMO!

Libertà per tutti quelli che hanno già scontato la loro condanna.
Libertà per tutti i malati con patologie psichiche/fisiche incurabili.
Chiusura dei Centri di Detenzione per Minori (futuri inquilini dei Centri di Sterminio).
Libertà e giustizia popolare per le donne vittime degli abusi in prigione, così come per tutti i compagni perseguitati per esercitare l'inestimabile diritto del mutuo appoggio verso i prigionieri.
Abolizione dei "tribunali eccezionali" e delle "carceri nere". In definitiva: distruzione dell'oscura industria dell'assassinio legittimato di massa (istituzionalizzato) "democraticamente".
Fine delle legislazioni, a livello internazionale, in materia penale/punitiva, il cui supporto ideologico/morale si basa sul "diritto penale contro il nemico". Se le cose stanno così, non ci dobbiamo nemmeno porre la risposta.
Scomparsa delle strutture dell'oppressione: carcerieri, giudici, poliziotti, medici-forensi e avvocati che proteggono l'esercizio della tortura e la praticano con totale impunità. Disprezzo verso quelli che acconsentono con il loro complice silenzio.
Scomparsa degli "spazi scuri" (d'isolamento) in cui si praticano atti sistematici ed esecrabili contro i detenuti. Gli isolamenti carcerari AMMAZZANO.
Lascino in pace i nostri familiari e amici. Che cessi il controllo delle comunicazioni su tutti gli aspetti e cessi anche l'umiliazione che subiscono i visitanti.

Se consentiamo che continuino a trattare così, amici, non meritiamo di vivere come liberi esseri umani.
L'estensione della guerra contro la disuguaglianza è un dovere, non un "picnic".

Per l'estensione della guerra sociale permanente a livello mondiale! Per la liberazione in ogni confine di questo mondo di tutti quelli che subiscono gli effetti dell'autoritarismo/dominio! Per la VITA! Noi non vi dimentichiamo.

Un abbraccio a tutte e tutti. A Nuria e a Marco Camenisch, a Joaquín Garcés Villacampa, grazie.

NOI NON CI RASSEGNIAMO, MAI LO FAREMO.
NON USCIREMO GRATIS.

p.s.: Che sia chiara una cosa. Io escludo completamente dalle mie azioni individuali i violentatori sistematici/occasionali, i pedofili, gli assassini di bambini, i maltrattatori, i trafficanti, i gangster polizieschi/confidenti. La morale di questi dementi è la morale delle istituzioni punitive borghesi. Si alimentano a vicenda, per semplice analogia, trattandosi di istituzioni/individui che disprezzano profondamente il diritto alla vita di altri esseri umani che sono vittime delle loro pulsioni; inoltre, esercitano tale attuazione assassina, propria delle istituzioni violenti borghesi, protetti dall'imperante patriarcato e pertanto sono nemici di classe e collaborazionisti del sistema carcerario. Il violentatore e colui che maltratta in famiglia vengono compensanti all'interno del carcere. Io con questa gente non faccio nemmeno un passo. Inoltre, io non ho soluzioni per i loro comportamenti, semplicemente mi provocano schifo e ripugnanza. Bisognerà cambiare molto rispetto a molte cose, ma io non sono uno "scienziato".

Juan Carlos Rico Rodríguez

EN RELACCIÓN AL AYUNO PROPUESTO POR GABRIEL POMBO

EN RELACCIÓN AL AYUNO PROPUESTO POR GABRIEL POMBO ( del 20/12/09 al 1/1/10)

Comunicado desde el Centro de Exterminio de Madrid V - 7 de Diciembre de 2009

Como sabeis, tanto yo, como un compañero de aquí ( C.P. Madrid V), no solo apoyamos, secundamos y participamos en dichos ayunos ( suscritos y refrendados por nuestros anteriores comunicados); también hemos dejado muy claro que, con independencia pero también como contraste positivo y de complementaridad, adjuntamos las condiciones específicas en materia punitiva que padecemos en el Estado español. Esto quiere poner de manifiesto que la cuestión CARCEL-MUERTE nos afecta a TODXS LXS PRISIONERXS, pero en “España” la situación es de autentica locura, donde el exterminio de lxs prisionerxs es algo “natural”.
El otro día me llegó la carta de un anarquista italiano. Tiene razón. No tenemos que olvidar a lxs compañerxs caidxs en esta guerra social a nivel mundial, ¡NUNCA! . Gentes como Alfredo María Bonanno, del cual he leído muchos de sus textos, sobretodo “ el placer armado”; a Christos Stratikopulos; a los anarquistas servios; a Zoe, compañera caída en Francia; a Mauricio Morales, caído en Chile; a Xose Tarrio, que ya hace años que nos abandonó; y a Paco Ortiz, al que tanto debemos. Estxs compañerxs ( y muchísimos más) cayeron en su lucha contra la dominación, como consecuencia de su pensamiento .“ Actuar como se piensa” sin concesiones. Recordarlos debe valer para algo. Debería valer para algo. Todo esto que os comento, no es óbice para que también enmarquemos estas jornadas en la guerra asimétrica que mantenemos contra la carcel- muerte, pues a mi entender, la mayor ofensa social que puede padecer una persona, es la que determinan otros “seres humanos” y que mantienen que otros seres humanos debamos ser esclavos. ¡ NO OLVIDAMOS NI PERDONAMOS!

Libertad para todxs que ya han cumplido su condena.
Libertad para todxs lxs enfermxs con padecimientos psíquicos/ físicos incurables.
Cierre de los Centros de Menores ( futuros inquilinos de los Centros de Exterminio).
Libertad y justicia popular para las mujeres victimas de abusos en prisión, así como para todxs lxs compañerxs perseguidxs por ejercer el deber inestimable del apoyo mutuo con lxs prisionerxs.
Abolición de los “ tribunales de excepción” y de las “ cárceles negras”. En definitiva, destrucción de la industria opaca del asesinato en masa legitimado ( institucionalizado) “ democráticamente”.
Fin de las legislaciones, a nivel internacional, en materia penal/ punitiva, cuyo soporte ideológico/ moral se basa en el “derecho penal contra el enemigo”. Si esto es así, no nos debemos ni plantear la respuesta.
Desaparición de las estructuras de la opresión: de carceleros, de jueces, policías, políticos, médicos-forenses y abogados que amparan el ejercicio de la tortura y la practican con total impunidad. Desprecio a los que consienten con su silencio cómplice.
Desaparición de los “espacios oscuros” ( aislamientos) donde se practican actos sistemáticos y execrables contra lxs detenidxs. Los aislamientos carcelarios MATAN.
Dejad en paz a nuestros familiares y amigos. Que cese la intervención de las comunicaciones bajo todos los aspectos y la humillación que padecen los visitantes.

Si consentimos que nos sigan tratando así amigos, no merecemos vivir como seres humanos libres.
La extensión de la guerra contra la desigualdad, es un deber, no un “ picnic”.

¡Por la extensión de la guerra social permanente a nivel mundial ! ¡Por la liberación en cada confín de este mundo de todxs lxs que padecen los efectos del autoritarismo/ dominación! ¡ Por la VIDA! No os olvidamos.

Un abrazo a todxs. A Nuria y a Marco Camenisch, a Joaquín Garcés Villacampa, gracias.

NO NOS RESIGNAMOS, NI LO HAREMOS JAMÁS.
NO OS VAMOS A SALIR GRATIS.


P.D.: Que quede claro una cosa, yo excluyo completamente de mis acciones individuales a los violadores sexuales sistemáticos/ ocasionales, pedrastas, asesinos de niños, maltratadores, traficantes y gansters policiales/ confidentes. La moral de estos dementes, es la moral de las Instituciones punitivas burguesas. Se retroalimentan, ya que por simple analogía, al ser Instituciones/ individuos que desprecian profundamente el derecho a la vida de otros seres humanos que son víctimas de sus pulsiones; es más, ejercen dicha actuación asesina, propia de las Instituciones violentas burguesas, al amparo del patriarcado imperante y por lo tanto son enemigos de clase y colaboracionistas con el sistema carcelario. El violador, el maltratador es compensado en la carcel. Yo con estos no camino ni un paso. Es más, yo no tengo solución para sus parafilias, simplemente me dan asco y repugnancia.. Habrá que cambiar mucho repecto a muchas cosas, pero yo no soy un “ científico”.

Juan Carlos Rico Rodriguez

mercoledì 16 dicembre 2009

Presidio solidale davanti al carcere di Bergamo, il 30 dicembre

Mercoledì 30 dicembre - dalle ore 15 alle 19 - Presidio Fuori le Mura del Carcere di Bergamo
Via Daste Spalenga - Zona “Ortofrutticolo Ravellini”

Solidarietà e complicità con i prigionieri/e anarchici in sciopero della fame dal 20 dicembre al 1 gennaio

Solidarietà ai detenuti/e richiusi, torturati e sottomessi nelle galere e nei lager italiani C.I.E./C.P.T.
Comitato Contro il Carcere e la Repressione Bergamo CCCR
c.c.c.r.bg@gmail.com

L'Argentina espelle i combattenti Marcelo Villarroel e Freddy Fuentevilla

Il governo argentino ha espulso i compagni Marcelo Villarroel e Freddy Fuentevilla. I due sono stati trasferiti in aereo in territorio cileno, all'interno di un'impressionante operazione di polizia.
I compagni sono giunti alle 22.45 di martedì, 15 dicembre, alla frontiera Licura de Lonquimay (tra Argentina e Cile), per esser poi trasferiti fino all'aeroporto Maquehue (Comune di Padre las Casas) nella IX regione de La Araucanía e fatti salire su un elicottero fino alla regione Metropolitana, in cui dovranno esser interrogati dalla Procura.
Secondo quanto ha dichiarato con prepotenza il sottosegretario degli Interni, Patricio Rosende, "adesso è l'ora della giustizia cilena in modo che si applichino le dovute sanzioni. Le gestioni per il loro trasferimento sono state molteplici e sono culminate con un operativo della PDI che li ha trasportati fino a Santiago".
La servile autorità ministeriale ha annunciato che i due combattenti saranno sentiti in procura alle prime ore di mercoledì, momento in cui la Fiscalía Centro Norte "prenderà il controllo". "Adesso la giustizia cilena ha l'ultima parola, non c'è impunità per nessun reato" ha affermato il sottosegretario, lo stesso che ha dato ordini di presidiare militarmente il territorio mapuche e che come componente della amministrazione della Bachelet ha mantenuto l'impunità per i responsabili degli oltre 70 assassinii della democrazia.
Marcelo e Freddy sono stati arrestati il 15 marzo 2008 a San Martín de los Andes (Argentina). A causa di una montatura, secondo la quale i due sarebbero i responsabili della rapina al Banco Security e dell'assassinio dell'ufficiale Luis Moyano, i compagni avevano decido di abbandonare il suolo cileno e di entrare illegalmente in Argentina, con l'intenzione di salvaguardare la vita ed avviare una istanza di rifugio umanitario.
"Lottatori sociali e orgogliosi combattenti popolari" così si definiscono i due compagni che, durante oltre un decennio, hanno dovuto affrontare criminalizzazione, tortura, repressione e detenzione.
Il 29 settembre 2008 si è tenuto il processo in Argentina, nel quale sono stati condannati a 3 anni e 3 mesi di carcere per porto illegale di armi da guerra.
Durante la loro permanenza nelle prigioni argentine i 2 compagni sono stati vittime di perquisizioni e pestaggi. Lo stesso trattamento è stato riservato ai familiari e agli amici che si sono recati ai colloqui.

fonte:Sintonía Rebelde
Liberando la palabra secuestrada.
107.5 Radio Villa Francia

Adhesión de Francisco Maya Fernández a la huelga de hambre de fin de año (esp/ita)

Referente a la propuesta de Gabriel Pombo Da Silva. Lo que propone estoy muy de acuerdo a la Huelga de Hambre del 20 de Diciembre al 1 de Enero. Conmigo se puede contar en el Estado Español mando mi granito de solidaridad A NIVEL EUROPEO INTERNACIONAL me comprometo a iniciarla. Y dejando muy claro que esta reivindicación es también para el Estado Español ya que aquí hay un gran problema con las condenas y existe la cadena perpetua encubierta, y muy bien caamuflada que la tienen… y hay que desenmascarar al estado Español.

Solidaridad para el estado español y los países que refleja Gabriel. Y solicitando la puesta en libertad de Antonio Porto Martín, Manuel Pinteño, Amadeu Casellas. Libertad para Ramón Maya López encarcelado en el CP de Aranjuez con el VIH SIDA… aunque él desconozaca esta reivindicación lo pongo en conocimiento… Libertad para todas las personas enfermas de todo el mundo entero. Libertad para los menores en los centros del Estado Español y de todo el mundo entero. NO A LA DOCTRINA PAROT. NO A LA PENA CAPITAL. NO A LA REPRESIÓN. NO A LOS ABUSOS DE PODER… NO A LA TORTURA de los detenidos y presos, etc. Y por supuesto la iniciativa pretende ser un gesto de amor y resistencia… Que se tomen medidas por los hechos ocurridos el pasado 22 de septiembre a la compañera encarcelada en CP Madrid VII Rosa Villalba Rojo. En mencionados centros y todo el mundo entero… NO AL AISLAMIENTO.

Francisco Maya Fernández. Módulo 15, SOTO DEL REAL, 23/11/09.
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Adesione di Francisco Maya Fernández allo sciopero della fame di fine anno

In merito alla proposta di Gabriel Pombo Da Silva, concordo con la sua proposta di sciopero della fame dal 20 dicembre al 1 gennaio. Su di me si può contare nello Stadio spagnolo, invio il mio granello di solidarietà A LIVELLO EUROPEO INTERNAZIONALE, mi assumo l'impegno a partecipare. Voglio sottolineare che questa rivendicazione è anche per lo Stato spagnolo, perché qui c'è un gran problema con le condanne ed esiste l'ergastolo mascherato, perché lo tengono ben nascosto... e bisogna smascherare lo Stato spagnolo.

Solidarietà dallo Stato spagnolo e da tutti i paesi che menziona Gabriel. Sollecito la liberazione di Antonio Porto Martín, Manuel Pinteño, Amadeu Casellas. Libertà per Ramón Maya López rinchiuso nel Centro Penitenziario di Aranjuez ed affetto da AIDS... anche se lui non è al corrente di questa proposta glielo faccio sapere... Libertà per tutte le persone malate di tutto il mondo intero. Libertà per i minori detenuti nei riformatori dello Stato spagnolo e di tutto il mondo intero. NO ALLA DOTTRINA PAROT. NO ALLA PENA DI MORTE. NO ALLA REPRESSIONE. NO AGLI ABUSI DI POTERE... NO ALLA TORTURA sui detenuti e prigionieri, ecc. Certo, l'iniziativa ha la pretesa di essere un gesto di amore e di resistenza... Che si prendano le misure per i fatti avvenuti lo scorso 22 settembre alla compagna detenuta nel Centro Penitenziario VII, Rosa Villalba Rojo. Nei centri menzionati e in tutto il mondo intero... NO ALL'ISOLAMENTO.

Francisco Maya Fernández. Módulo 15, SOTO DEL REAL, 23/11/09.

martedì 15 dicembre 2009

Adesione/Adhesión di Juan Carlos Rico Rodríguez allo sciopero della fame di fine anno

Dal bunker del C. P. Soto del Real, modulo 15, Madrid V

In merito al comunicato, emesso il 16 ottobre 2009, dal carcere nazi-tedesco di Aachen dall'amico/compagno Gabriel Pombo Da Silva sullo sciopero della fame che propone per dicembre (dal 20 dicembre al 1 gennaio 2010), non solo penso di aderire ma incoraggio tutti i compagni contestatori, ribelli, antiautoritari e refrattari a questo sistema di vita capitalista/sterminatore, in modo che facciano la loro parte e tutti quelli che non potranno per ragioni di salute che esprimano la loro dissidenza come dettato dalla loro coscienza e dalle circostanze.
Poiché la repressione, il carcere/morte, in definitiva l'assassinio organizzato, transnazionale/statale sono un fatto, a mio modo di vedere, la risposta deve esser data nell'ambito internazionale da noi che la subiamo direttamente.
Compagni ed amici! Nessuno muoverà un dito per noi, se non saremo noi stessi quelli che, lasciando da parte le nostre differenze e paure, impugniamo l'arma della rivolta e fronteggiamo i nostri nemici secolari. Quelli che pretendono configurare la libertà come uno slogan e che solo invocandola ne insudiciano il nome.
Per tutto questo: Solidarietà e Libertà! Per tutti i compagni, non solo quelli citati dall'amico Gabriel, ma anche per Manuel Pinteño, José Martín González, José Maria
Pirla, José Medina Lomas, Antonio Porto, Antonio Rubiales Puerto, Juan José Garfia, Alfonso Martín Aracil, Amadeu Casellas, José Carlos Vila Mateo e tanti altri che sarebbe impossibile nominare.
Solidarietà e Libertà!
Per tutti quelli che soffrono, sia nello stato spagnolo che negli altri stati, le conseguenze di legislazioni punitive basate sul "diritto penale del nemico", che non è altro che la configurazione pratica/giuridica dell'assassinio all'interno del tessuto carcerario per coloro che prendono posizione e lottano contro il terrorismo degli stati.
Mai più torture né morti in prigione, mai più ergastoli mascherati, mai più malati in carcere, mai più tribunali speciali, mai più minorenni incarcerati, mai più militanti arrestati per solidarizzare con i prigionieri e per denunciare il sistema mondiale di governo che beneficia le caste dominanti ed impoverisce ed assassina la gran parte dell'umanità.
Per tutto questo e per molto altro ancora vi incoraggio dalla mia reclusione a continuare non solo per noi che siamo qui, ma perché lo dobbiamo a tutti quelli che sono caduti in difesa di un mondo più libero, egualitario, basato sulla cooperazione e non sulla competitività egoista e depredatrice. In definitiva quelli che erano convinti che noi esseri umani ci meritiamo qualcosa di meglio e che è nelle nostre mani far sì che quel che è possibile. Ma soprattutto a quelli che ci seguiranno: che mondo gli lasceremo?

Un abbraccio a tutti, pieno di resistenza, forza, lotta e amore.

Non dovremmo perdere questa guerra contro gli ignoranti, perché l'ignoranza non è solo la maggiore delle miserie, ma è quella che ci conduce alla distruzione collettiva.
Nel carcere/morte di Madrid V-Soto del Real

Juan Carlos Rico Rodríguez
Centro Penitenciario de Madrid V (Soto del Real)
Ctra. Comarcal 611, km. 37,6
C.P. 28770 Soto del Real (Madrid)
España
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Desde el bunker del C. P. Soto del Real, modulo 15, Madrid V

Que en relación al comunicado emitido con fecha 16 de octubre de 2009 desde la prisión nazi-alemana de Aachen por el amigo/compañero Gabriel Pombo da Silva sobre la H. H que propone por diciembre (día 20 al 1 de enero 2010), no solo pienso secundarla sino que animo a todos los compañeros contestatarios, rebelde, antiautoritarios y refractarios a este sistema de vida capitalista/exterminador, a que hagan lo propio y a todo aquel que no pueda por motivos de salud, que manifieste su disidencia como su conciencia y circunstancia le dicten.

Ya que la represión, la cárcel/muerte, en definitiva el asesinato organizado transnacional/estatal es un hecho, a mi modo de ver, la respuesta se debe de dar en el ámbito internacional por las personas que más directamente lo padecemos.

¡Compañeros y amigos! Nadie va a mover un dedo por nosotros, si no somos nosotros mismos los que, dejando al lado nuestras diferencias y miedos, empuñamos el arma de la revuelta y nos posicionamos frente a nuestros enemigos seculares: Aquéllos que pretenden configurar la libertad como un slogan y que con su sola invocación ensucian su nombre.

Por todo lo dicho: ¡Solidaridad y Libertad! Para todos los compañeros, no solo los citados por el amigo Gabriel, sino también para Manuel Pinteño, José Martín González, José Maria Pirla, José Medina Lomas, Antonio Porto, Antonio Rubiales Puerto, Juan José Garfia, Alfonso Martín Aracil, Amadeu Casellas, José Carlos Vila Mateo y tantos otros que seria innumerable nombrar.
¡Solidaridad y Libertad!

Para todos los que sufren tanto en el estado español como en otros estados las consecuencias de unas legislaciones punitivas basadas en el ‘derecho penal del enemigo’, que no es ni más ni menos que la plasmación práctica/jurídica del asesinato dentro del entramado carcelario de aquéllos que se posicionan/luchan contra el terrorismo de los estados.

No más torturas ni muertes en prisión, no más cadenas perpetuas encubiertas, no más enfermos en prisión, no más tribunales de excepción, no más menores encarcelados, no más militantes encarcelados por solidarizarse con los prisioneros y denunciar el sistema mundial de gobierno que beneficia a las castas dominantes y empobrece y asesina a la mayor parte de la humanidad.

Por todo esto y mucho más os animo desde mi encierro a que sigáis en la lucha no sólo por los que estamos, si no porque se lo debemos a los que cayeron en defensa de un mundo más libre, igualitario basado en la cooperación y no en el competitivismo egoísta y predador. En definitiva los que estaban convencidos que las personas, los seres humanos nos merecemos algo mejor y que está en nuestras manos hacer que eso sea posible. Pero sobre todo a los que nos continuaran, ¿qué tipo de mundo les vamos a legar?
Un abrazo a todos lleno de resistencia, fuerza, lucha y amor.
No debiéramos perder esta guerra contra los ignorantes, porque la ignorancia no es sólo la mayor de las miserias, si no que nos aboca a la destrucción colectiva.

En la cárcel/muerte de Madrid V-Soto del Real

Juan Carlos Rico Rodríguez

Centro Penitenciario de Madrid V (Soto del Real)
Ctra. Comarcal 611, km. 37,6
C.P. 28770 Soto del Real (Madrid)

lunedì 14 dicembre 2009

Adesione di Luca e Pasquale allo sciopero della fame di fine anno

SOLIDARIETA’ ALLO SCIOPERO DELLA FAME DEI PRIGIONIERI RIVOLUZIONARI

Esprimiamo la massima solidarietà e adesione allo sciopero della fame dei prigionieri rivoluzionari che avverrà alla fine di Dicembre, anche a livello internazionale. Vogliamo condividere con tutti i prigionieri rivoluzionari questo importante momento di lotta, per la libertà, contro gli omicidi in carcere, nelle questure, nelle caserme e nelle strade, per mano di assassini in divisa al soldo dello Stato. Contro un aberrante struttura che è il carcere fatta di sopraffazione, tortura e disumanizzazione dell’essere umano. Anche se siamo agli arresti domiciliari e non più in galera, siamo consci nel nostro caso, delle limitazioni nell’azione di contrasto all’amministrazione penitenziaria e allo Stato. La nostra condizione attuale di arresto domiciliare ci vede comunque isolati e rinchiusi in 4 muri, divisi dai nostri compagni, lontani dalle lotte che portiamo avanti, per tentare di bloccarle e fermarle. Cosa che lo Stato e il suo apparato repressivo di magistrati, militari e polizia, troverà molto difficile!! Ci stringiamo con passione, sempre al fianco in ogni atto di resistenza, a tutti i prigionieri e le prigioniere rivoluzionari/e nelle carceri italiane ed estere, tutti i prigionieri in Italia che lottano contro il sovraffollamento, a tutti i combattenti per la libertà in ogni luogo del mondo che soffrono la repressione, ai caduti per la libertà, alle loro famiglie, a tutti gli arditi che di fronte l’ingiustizia e il fascismo dello stato decidono di lottare!!!

Luca
Pasquale

tratto da: emiliaromagna.indymedia.org

Comunicato di Pablo e Júbilo sullo sciopero della fame di fine anno

Salve a tutte/i,
restituiamo il saluto, per adesso solo per lettera, a tutte le espressioni di solidarietà ricevute da un po' di tempo a questa parte. Ci hanno fatto salire il morale, sul serio compagni! Siamo stati contenti di ricevere le ultime notizie.
Adesso, compagni, diciamo la nostra sullo "sciopero della fame solidale" di 12 giorni, proposta avanzata dal compagno Gabriel Pombo Da Silva rinchiuso nel carcere di Aachen, Germania.
La nostra opinione (ne abbiamo già parlato con Margarito [Cristian Cancino]) è quella di non aderirvi. Per il fatto che ci troviamo per molti aspetti in una situazione sfavorevole e instabile, di essere "imputati in un processo", il che significa direttamente avere la vulnerabilità giuridico-legale di non poco conto e, anche se sembra ovvio dirlo, noi siamo "nel ventre della bestia". Il punto è che non essendo condannati abbiamo ancora la chance di uscire da queste accoglienti gabbie.
Sottolineiamo che questa decisione non è presa in relazione alla sottomissione che cercano di infonderci o per non accettare o comprendere le conseguenze dell'essere in una guerra dichiarata contro il dominio ed i suoi sostenitori. Ma noi la vediamo come una questione, per ora, strategica, cercando di non dar loro ulteriori argomenti attraverso i quali continueranno ad ampliare i fascicoli d'indagine, in quanto loro cercano solo di mantenerci sequestrati, con il fine di coartare il nostro agire rivoluzionario (come se il carcere lo impedisse, eh!) e infondere la paura della punizione esemplare verso tutti quelli che pretendono sovvertire quest'ordine.
Ribadiamo, compagni, che è una decisione molto personale e ben discussa... perché noi aneliamo la strada, quella condizione meno restrittiva dalla quale siamo stati privati. Oltre ad esser convinti che nella strada siamo di molto più "utili" in tutti gli aspetti.
Non vogliamo contestualizzare ed adeguare i metodi di lotta che ci impone il nemico, ma sì siamo consci che una guerra senza strategia metodica né senza adeguata riflessione delle conseguenze produca situazioni peggiori di quella attuale.
Senza l'intenzione di trasformare questo scritto in una retorica rivoluzionaria, che è già abbondante, speriamo di vederci nella terra vergine e fare dei sogni un materiale concreto per una somma di squisita libertà.
Con affetto e convinzione,
Pablo y Júbilo (forzatamente noto come Matías).
p.s.: scusateci per il ritardo della nostra risposta, meglio tardi che mai.

Nota: Questo scritto è stato redatto dai compagni nella settimana che va ad al 30 novembre al 6 dicembre, pertanto chiediamo scusa per il ritardo nel diffonderlo dovuto a ragioni diverse che non ci hanno permesso di realizzare quanto promesso.

Comunicado de Pablo y Júbilo sobre la huelga de hambre de fin de año

Hola a tod@s y devolviendo el saludo, por ahora en papel, a todas las expresiones de solidaridad ocurridas de un tiempo a esta parte ¡¡ke tanto nos suben la moral a nosotr@s l@s presios@s!! de verdad cumpitas, que content@s hemos recibido las últimas noticia.
Ahora, compas, nos expresamos frente a la “huelga de hambre solidaria” de 12 días propuesta por el compañero Gabriel Pombo da Silva preso en la cárcel de Aachen, Alemania.
Nuestra opinión (ya conversada con Margarito [Cristian Cancino]) es de no adherirnos a esta. Por el hecho de tener la condición por muchos lados desfavorable e inestable, de ser “imputados en proceso”, lo que significa directamente tener la vulnerabilidad jurídico-legal para nada menor tomando en cuenta que aunque sea una perogrullada decirlo, estamos “en las garras de la bestia”, bueno, el punto es que al no ser condenados todavía tenemos el/a chance de salir de estas acogedoras jaulas.
Dejamos en claro, que esta decisión no es tomada como reacción al sometimiento que buscan infundirnos o por no aceptar o comprender las consecuencias de plantearnos en una guerra declarada a la dominación y sus sostenedores. Sino que lo vemos como una cuestión, hasta este punto aún, estratégica, buscando no darles más argumentos por medio de los cuales sigan engrosando sus carpetas de investigación, que solo buscan mantenernos secuestrados, siendo esta condición la finalidad de coartar nuestro accionar revolucionario (como si la cárcel lo impidiera, ja!) e infundir el miedo del castigo ejemplificador a todo aquel que pretenda subvertir este orden.
Recalcamos compas, que es una decisión muy personal y bien discutida… porque anhelamos la calle, esa condición menos restrictiva, de la que nos encontramos privados.
Aparte de estar convencidos de que en la calle somos muchísimo más “útiles” en tooodo aspecto.
No queremos contextualizar y adecuar los métodos de lucha a los que nos impone el enemigo, pero si tenemos claro que una guerra sin estrategia metódica ni su adecuada reflexión de consecuencias producen situaciones peores que la actual.
Sin la intención de transformar este escrito en retórica revolucionaria, aquella ke sobra, esperamos vernos en la lleca, lo más luego posible y hacer de los sueños material concreto para una suma de exquisita libertad.
Con cariño y convicción.
Pablo y Júbilo (impositivamente conocido como Matías).
PD: Disculpándonos de la demora de nuestra respuesta, más vale tarde que nunca.

Nota: Este escrito fué sacado por los compas la semana del 30 de noviembre al 6 de diciembre, por lo que nos disculpamos por la demora de la difusión que se debió a diversos motivos que no nos permitieron realizar este cometido.

venerdì 11 dicembre 2009

Adesione di Evelin e Mike allo sciopero della fame di fine anno

ADESIONE ALLO SCIOPERO DELLA FAME DEI PRIGIONIERI RIVOLUZIONARI

Abbiamo deciso di aderire allo sciopero della fame dal 20 dicembre al 1 gennaio al quale partecipano a livello internazionale i prigionieri rivoluzionari, perché lo accogliamo, e vogliamo condividerlo come “un gesto di passione”.
Seppur non nelle galere dello Stato, la nostra condizione di arresto domiciliare ci vede comunque rinchiusi e isolati. Il tentativo del dominio è sempre quello di allontanarci dai nostri compagni per frammentare e poi fermare le lotte che portiamo avanti.
Ci rendiamo conto che, nel nostro caso, la protesta non darà fastidi o disagi all'amministrazione penitenziaria, ma la vediamo comunque come un modo per solidarizzare con i prigionieri rivoluzionari, per dare eco a questa protesta e per ricordare tutte le morti nelle carceri, nelle caserme e nelle strade per mano della violenza autoritaria dello Stato.
Ricordiamo Mauricio e tutti i caduti per la libertà, che portiamo sempre con noi, in ogni atto di resistenza, in ogni gesto di lotta.
Salutiamo i nostri compagni rinchiusi ad Alessandria, tutti i prigionieri che in Italia stanno lottando nelle carceri per il sovraffollamento e le condizioni inaccettabili in cui riversano e chi, fuori, da battaglia all'esistente, nell'attiva attesa che la ribellione faccia polvere dei muri che ci dividono.
Evelin, Mike

giovedì 10 dicembre 2009

Incontro-Dibattito: "Marco Camenisch: Il percorso rivoluzionario di un prigioniero anarchico".




Bergamo, 13 dicembre: all'interno della 3 giorni di editoria anarchica, domenica 13 si terrà un Incontro-Dibattito su "Marco Camenisch: il percorso rivoluzionario di un prigioniero anarchico." Parteciperanno i compagni di Culmine che informeranno anche sul prossimo sciopero della fame internazionale da parte di compagni anarchici rinchiusi in diverse prigioni del pianeta. Attualmente sono già otto i compagni che hanno preannunciato lo sciopero della fame dal 20 dicembre al 1 gennaio:
Gabriel (Germania), Marco (Svizzera), Juan Carlos, Francisco, Honorio, Alberto (Spagna), Diego (Argentina) e Sergio (Italia).

Il 12 ed il 13 sarà anche esposta la mostra su Marco Camenisch, che tratta i seguenti temi:
Dichiarazione di guerra al nucleare e a tutti i veleni di questo sistema.
Solidarietà internazionale e condivisione delle lotte dei Popoli Originari.
Sciopero della fame come strumento di lotta dentro la galera.
Ricordo di Mauri, anarchico cileno caduto in combattimento il 22 maggio 2009.

informazioni:
underground@inventati.org
culmine@riseup.net