giovedì 28 gennaio 2010

Marco Camenisch sull'adesione di Jonatan allo sciopero della fame

Solidarietà e partecipazione del compagno anarchico prigioniero Jonatan della Svezia allo sciopero della fame collettivo

Seppur posteriormente, d'accordo con Jonatan, comunico la sua sostanziale adesione all'iniziativa. In un sua lettera in inglese di fine dicembre 2009 che ho ricevuto solo in gennaio 2010 inoltrato, mi ha contattato. Jonatan (vedi anche ultimo numero di Terra Selvaggia) è un giovane compagno che si rivendica anarchico anticivilizzazione ed un anno fa è stato condannato a 15 mesi ("soli", causa giovanissima età) per sabotaggio di un traliccio delle telecomunicazioni, di una gru edile, di un camion per il trasporto di legname, "cospirazione" per sabotare alcuni "obiettivi cruciali per la continuazione e la sicurezza dello Stato e della società Svedese" (la nostra "pubblica utilità", cioè nocività... ) e per l'attacco ed il "ricatto" contro un'agenzia interinale. Dopo 1 mese e mezzo agli arresti domiciliari è stato liberato per 10 mesi sotto cauzione nell'attesa dell'appello, dieci mesi spesi bene portando avanti iniziative di discussione e workshop, sulla polizia segreta in Svezia. Per espiare i due terzi della pena, per motivi della giovane età viene dapprima rinchiuso in un "carcere aperto". Poi però viene deportato lontano dalla gente cara nella "prigione più burocratica e fascista di Svezia", un manicomio criminale ristrutturato in carcere duro dove ora espia la sua condanna in mezzo a degli psicotici, infami, ecc. Tanto per rendere l'idea... le celle sono aperte di giorno perché senza bagno e per la notte i detenuti hanno una bottiglia di plastica per pisciarci dentro.
Perlomeno non hanno l'obbligo dei lavori forzati.
Ha avuto notizia (dall'ABC Orkan) della nostra iniziativa purtroppo solo ad iniziativa già partita e mi comunica che questa volta non ha partecipato perché diabetico con esperienza di shock ipoglicemico e conseguente necessità giornaliera di iniezioni d'insulina e perché non saprebbe come gestirsi la glicemia scioperando e ci chiede se e cosa ne sappiamo.
Io gli ho risposto che non ne sapevo nulla e che fino a consiglio medico ("di parte" nostra, naturalmente) positivo ritengo assolutamente sconsigliabile il digiuno prolungato. Ma che ritengo il suo interesse e la posizione solidale e volontà di partecipazione equivalente a una sostanziane partecipazione all'iniziativa, da comunicare in tal senso. Per questioni linguistiche mi sono offerto d'incaricarmene dopo, naturalmente, il suo consenso, che ho ricevuto alcuni giorni fa con sua lettera dell'11 gennaio 2010.
Dove puntualizza che causa pancreas "morto" e dieta "offerta" dalla prigione ha bisogno di 4 o 5 iniezioni d'insulina al giorno e che, senza cibo, troppa insulina potrebbe portarlo fino agli attacchi epilettici e persino al coma. E gli aguzzini lo hanno minacciato di TSO/iniezioni d'insulina legato al letto in caso di rifiuto.
Ritengo importante e bello il contributo di questo guerriero che, ripeto, ritengo partecipazione a pieno titolo. Importante e bello tra l'altro perché supera grandi barriere linguistiche, geografiche, repressive e tra ambiti guerrieri per questo relativamente isolati ma non affatto distanti tra loro, e ci porta ad informarci, scambiarci e riflettere ancora sulla questione salute/sciopero della fame.
Saluti fraterni e solidali,
marco
lager di Regensdorf, Svizzera, 26.01.10

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Maggiori informazioni su Jonatan:
noprisonnostate.blogsport.de
againstthewaiting.blogsport.de
freejonatan@yahoo.se
abc-orkan@riseup.net

martedì 26 gennaio 2010

1-12 febbraio - Giornate di Agitazione Anticarceraria per i compagni prigionieri in Messico e nel mondo




Il nostro appello a solidarizzare alle Giornate di Agitazione Anticarceraria -dal 1 al 12 febbraio- è rivolto a tutti quelli che puntano alla distruzione di questo sistema carcerario così come di questa società che lo mantiene. Riteniamo necessario un appello per la situazione che abbiamo in questo territorio, al momento sono 5 i prigionieri di questa guerra sociale. Le giornate sono anche un mezzo con il quale saremo per le strade e faremo cose che non si sarebbero mai dovute dimenticare, l'azione contro questa società che c'è stata imposta ed il primo obiettivo è proprio il sistema carcerario.
Con animo, coraggio e soprattutto cuore passiamo dalla teoria alla pratica con tutto quel che detta la nostra fantasia, scritte, brigate informative fino a tutto quel che abbiamo in mente, tiriamo fuori tutto quell'odio e quel dolore dalle nostre case, dalle nostre scuole, dalle nostre trincee alle strade.
Nostra intenzione non è quella di confinare tutta la lotta che conduciamo quotidianamente a due settimane d'azione. Noi vogliamo altro: rompere con tutta questa passività, con questo isolamento che stanno subendo i compagni e questo silenzio.
La solidarietà è proprio una pratica, è qualcosa di concreto che se lasciata solo alle parole non ha nemmeno senso nominarla.
Rivolgiamo un appello a che dalle vostre trincee facciate quel che vi detta l'immaginazione o che l'odio vi consiglia.
Speriamo che i compagni che sentano la causa qui ed in altre parti del mondo solidarizzino con queste altre giornate d'agitazione in vista della distruzione di questo sistema di rabbia e di dolore.
Né la nostra fantasia né la nostra creatività hanno limiti!
Attività a Città del Messico:
1 febbraio: Presidio davanti alla Agenzia del tribunale specializzata nei reati dei minorenni, al lato del Parque Delta.
3 febbraio: Proiezione in un anfiteatro della Av. Ferrocarril Hidalgo, colonia Vasco de Quiroga.
5 febbraio: Proiezione a Neza en Tercera avenida angolo con Gavilanes.
10 febbraio: Boicottaggio nel centro.
11 febbraio: Brigata informativa a CCH Oriente, in sostengo ai compagni che recentemente sono stati sgomberati e criminalizzati.
12 febbraio: Presidio davanti al carcere Reclusorio Norte, in cui è rinchiuso il compagno Emmanuel Hernández).

PRESXS A LA CALLE!
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Prigionieri antiautoritari e per la liberazione della Terra in Messico

- Víctor Herrera Govea, maggiorenne, arrestato durante la manifestazione del 2 ottobre 2009. Accusato di danneggiamenti alla proprietà privata e di furto in gruppo per l'attacco ad un OXXO (catena di autogrill), saccheggiato in quegli scontri. E' detenuto nel Reclusorio Sur della capitale messicana. Sono in corso le udienze sul suo caso. Per contatti: libertadavictor@gmail.com
- Emmanuel Hernández Hernández, maggiorenne, sequestrato dallo Stato il 23 novembre 2009 e condotto nel penitenziario Reclusorio Norte del Distretto Federale. E' accusato d'aver violato la legge federale sul porto di esplosivi, in quanto durante il Forum Mondiale dell'Acqua del 2006 venne incriminato per delle molotov. Ha ricevuto una condanna a 4 anni di reclusione. Potrebbe ottenere la libertà su cauzione, ma il pubblico ministero si è appellato chiedendo una pena più dura. Per contatti: CNA-Mexico / cna.mex@gmail.com
- Abraham López Martínez (16 anni) e Fermín Gómez Trejo (17 anni), detenuti dal 15 dicembre 2009 presso la agencia de atención a adolecentes infractores (carcere per minorenni) nella Colonia Narvarte del Distretto Federale. Sono accusati di danneggiamenti alla proprietà privata e di associazione a delinquere/sovversiva per l'incendio di 9 auto private ed un attentato esplosivo contro la concessionaria della Harley Davidson, azione rivendicata dal Frente de Liberación de la Tierra. Sono in carcerazione preventiva e, pertanto, possono avere colloqui solo con i familiari. Sono entrambi vegani. Per contatti: CNA-Mexico / cna.mex@gmail.com
- Socorro Molinero Armenta, arrestato l'1 gennaio 2010 a Tijuana (Bassa California) ed accusato di aver partecipato al mitragliamento di pattuglie della polizia municipale. L'azione è stata rivendicata dall'Acción Anarquista Anónima.

sabato 23 gennaio 2010

"L'Offensiva Continua..."


testo di Gabriel Pombo Da Silva, tradotto da Culmine


Compagne e compagni, dietro di noi resta il nostro gesto d'amore insorto, informale e coordinato, vissuto e sentito in tante forme quante la creatività, la fantasia, i desideri e le risorse (personali/materiali) ci hanno permesso e suggerito...
Mi risulta che non sono il solo che s'è vivamente emozionato per l'interesse che ha suscitato lo sciopero della fame, per la solidarietà rivoluzionaria mostrata e per i risultati della stessa. Nemmeno sono l'unico che desidera che tutto quel che abbiamo vissuto e condiviso in queste giornate specifiche non resti "solo" un gesto... i gesti servono per ricordare (monumenti, compagni, situazioni, ecc.), le IDEE e le AZIONI per continuare ed avanzare...
Abbiamo ricordato i nostri non con l'intento di creare "santuari" in cui andare a piangere ogni anniversario mortale, ma per mantenere presenti i compagni nelle nostre esistenze ed azioni.
I nostri compagni non sono stati né "angeli" né "diavoli", ma individui coscienti perché ci ricordano i motivi contro i quali essi hanno lottato e continuano a farlo, perché ci ricordano che le ragioni per le quali hanno combattuto continuano ad esser presenti...
Qual è stato il "reato" di Salvador Puig Antich? Quale quello di Agustín Rueda Sierra? Quale quello di Franco Serantini? Quale quello di Giuseppe Pinelli? Quale quello di Soledad ed Edo? Quale quello di Carlo Giuliani? Quale quello di Paco Ortiz? Quale quello di Xosé Tarrío? Quale quello di Mauricio Morales? Quali sono stati i "reati" di questi compagni? Ci interessano "le sigle" in cui militavano (quelli che ne avevano una) organizzati o le IDEE che essi hanno difeso?
Sapete dove stanno gli assassini dei nostri compagni? Sapete quali erano gli obiettivi che essi hanno attaccato? Le esistenze che conducevano? Quel che essi sognavano?
Ricardo Flores Magón ha scritto: "Non sono i ribelli che creano i problemi del mondo, ma sono i problemi del mondo a creare i ribelli"...
Certo, i problemi del mondo non si risolvono da "se stessi"... questo è nostro impegno.
Personalmente, non attenderò (per agire) che si "destino" le masse (di sfruttati, di oppressi, d'ignoranti, di... ) e nemmeno attenderò che le "élite" rinuncino ai loro privilegi o i mercenari alle loro paghe o prendano "coscienza" della loro condizione...
Alcuni sono guidati dalle paure, altri dalla cupidigia o dall'indifferenza ed i più vivono sommersi nel conformismo mentale... Tutti questi mi ricordano giorno dopo giorno che la soluzione dei problemi (sia personali che politici) inizia in ognuno di noi. Quando vedo presunti "compagni" terrorizzati nell'alzare la voce, nel parlare chiaramente o nel prendere posizione dinanzi a tante ingiustizie e per questo tacciono, allora mi convinco ancor di più che le IDEE senza volontà non servono a nulla. Che nessuno si sorprenda, quindi, se "difendo" e difenderò gli anarchici dell'azione diretta... i Mauricio Morales e le Zoe...
Non sprechiamo tempo e saliva cercando di convincere quelli che hanno rinunciato all'azione diretta per un posto in un sindacato... o quelli che parlano da "puta madre" ma conducono una grigia esistenza... Costoro non servono per la rivoluzione.
Da noi stessi dipende esser "oggetto", "soggetto" o protagonisti delle nostre esistenze...
(...)
In questa iniziativa/proposta dal 20 dicembre al 1 gennaio in ricordo ed omaggio ai nostri compagni caduti in combattimento (o assassinati) abbiamo constatato molte cose che hanno riaffermato noi stessi (confermandone altre), le nostre IDEE ed i desideri di continuare l'offensiva (e le aspettative aperte)...
Quest'iniziativa non avrebbe avuto successo senza l'impegno ed il contributo di tutti noi: i compagni che hanno aderito allo sciopero della fame e quelli che senza aderire hanno ugualmente contribuito con le loro riflessioni; quelli che hanno diffuso e tradotto i comunicati ed i testi, come i tanti che hanno manifestato (in centinaia di maniere) ed hanno realizzato presidi e murales dando visibilità alla protesta; quanti hanno cercato la complicità della notte per collocare ordigni esplosivi ed incendiari, o quei fratelli che, impugnando le armi, hanno espropriato quei templi in cui si accumulano ricchezze e merci dello sfruttamento capitalista per finanziare la lotta ed i propri bisogni materiali... e, naturalmente, la bella azione dei compagni di Tijuana che hanno iniziato l'anno mitragliando diverse pattuglie dei mercenari...
Sì, siamo al corrente di tutto quel che è accaduto e ne siamo fieri. Grazie a tutti, compagni, per esser stati presenti, per la vostra solidarietà e per l'amore rivoluzionario...
In ogni azione o dimostrazione effettuata si creano e si rafforzano legami e sentimenti complici che ci affratellano nella guerra sociale in corso, senza contare che tutto quel che è accaduto adesso sta forgiando la nostra storia e la nostra coscienza guerriera...
Insieme abbiamo spezzato l'isolamento e le false separazioni, abbiamo dimostrato la nostra forza "operativa" e la volontà, la rabbia e l'amore, l'internazionalismo e l'impegno combattente da una prospettiva decentralizzata ed antiautoritaria.
Condivido quanto scritto dai compagni cileni di "Presxs a la kalle" (vi abbraccio molto forte!) quando dichiarano: "Non è possibile puntare solo sulle mobilitazioni affini o esclusivamente su quelle di carattere rivendicativo. C'è un equilibrio possibile e bisogna sapere quando utilizzare quella particolare forma di lotta. Per questo non possiamo criticare le mobilitazioni di carattere rivendicativo (fine delle perquisizioni, dell'isolamento, della dispersione, ecc.) ma nemmeno quelle 'affini' nelle quali per qualche illuso non si guadagna nulla di concreto"...
Bene... spesso non si "guadagna" nulla di concreto (ad esempio nella lotta contro il F.I.E.S., le perquisizioni, gli sgomberi dai nostri spazi e centri, ecc.) nemmeno in lotte di carattere rivendicativo e non per questo rinunciamo ad esse... D'altro canto le lotte non debbono esser misurate con i "valori del mercato": "guadagnare" o "perdere"... vi sono "sconfitte" che servono per avanzare e "vittorie" che sono dei passi indietro (anche se a prima vista non sembrano). Le lotte non sono una competizione, ma processi che si sviluppano con l'intento di cambiare o distruggere quel che ci distrugge. Dipende dalle nostre capacità e dalle risorse se riusciamo ad ottenere quel che ci prefiggiamo, coronando con successo quanto progettato, o restare a metà strada.
Quel che nessuno potrà mai strapparci via è ciò che apprendiamo da questi processi (le nostre memorie ed esperienze) e, soprattutto, nessuno potrà dirci che non ci abbiamo provato con tutti i mezzi.
Per quanto costa ammetterlo, non tutti i fattori dei processi si trovano nelle nostre mani (e nemmeno il potere li ha tutti sotto controllo), ma possediamo un enorme arsenale teorico e pratico da metter alla prova. Non sacralizzeremo un metodo rispetto ad un altro... qualcuno tra essi sarà efficace... Tutto dipende dal fine che si persegue.
Approfitto dell'occasione per salutare quelli che hanno subito rappresaglie nella manifestazione di Santiago del Cile del 23 dicembre: forza compagni!!!
Saluto anche la proposta dei compagni di Culmine: riflessioni informali, sciopero della fame non rivendicativo, legami internazionali, progetto insurrezionale informale... Per i compagni interessati, vedere: culmine.noblogs.org. Ricordando che due compagni di Culmine saranno processati (lettura della sentenza) il 19 gennaio 2010*... Stiamo attenti e pronti ad esprimere la nostra solidarietà verso i compagni. Tutta la solidarietà ad essi, tutto il mio disprezzo ai faziosi di nero!!
Rivolgo un appello ai fratelli internazionalisti per l'arresto del compagno messicano Socorro Molinero Armenta... qualcuno conosce l'indirizzo al quale scrivergli?

Bene, per adesso smetto di scrivere... continueremo a dibattere sulle questioni proposte da Culmine e dai compagni di "Presxs a la kalle" per approfondire alcuni temi/questioni sollevati.

Un forte abbraccio anarchico e rivoluzionario a tutti i complici

Gabriel Pombo Da Silva
, Centro di sterminio Aachen, Germania
gennaio 2010
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* i due compagni sono stati assolti in primo grado da 270 bis e 270 ter - nota di Culmine

"La Ofensiva Continúa..."

Hermanxs, atrás queda nuestro informal y coordinado gesto de amor insurrecto, expresado, vivido y sentido de tantas formas como nuestra creatividad, fantasía, deseos y recursos (personales/materiales) nos lo han permitido y sugerido...
Me consta que no soy el único que se ha emocionado vivamente por el seguimiento de la convocatoria, por la solidaridad revolucionaria desplegada y los resultados de la misma. Tampoco soy el único que desea que todo lo que hemos vivido y compartido en estas jornadas específicas no se quede "solo" en un gesto... los gestos sirven para recordar (monumentos, compañerxs, situaciones, etc.), las IDEAS y ACCIONES para continuar y avanzar...
Recordamos a lxs nuestrxs no con la intención de crear "santuarios" donde ir a llorar cada aniversario mortal, sino para mantener presente a lxs compañerxs en nuestras vidas y acciones.
Nuestrxs compañerxs no han sido ni "angéles" ni "demonios", sino individuos conscientes porque nos recuerdan que los motivos contra los que ellxs han inspirado y continúan haciéndolo, porque nos recuerdan que los motivos contra los que ellxs han combatido siguen presentes...
¿Cuál fue "el delito" de Salvador Puig Antich? ¿Cuál el de Agustín Rueda Sierra? ¿Cuál el de Franco Serantini? ¿Cuál el de Giuseppe Pinelli? ¿Cuál el de Soledad y Edo? ¿Cuál el de Carlo Giuliani? ¿Cuál el de Paco Ortiz? ¿Cuál el de Xosé Tarrío? ¿Cuál el de Mauricio Morales? ¿Cuáles fueron los "delitos" de estxs compañerxs? ¿Importan "las siglas" en que estaban (lxs que estaban) organizadxs o las IDEAS que ellxs defendieron?
¿Sabéis donde están lxs asesinxs de nuestrxs compañerxs? ¿Sabéis cuales eran los objetivos que ellxs atacaron? ¿Las vidas que ellxs llevaron? ¿Lo que ellxs soñaron?
Ricardo Flores Magón escribió una vez: "No son los rebeldes que crean los problemas del mundo, son los problemas del mundo los que crean a los rebeldes"...
Ciertamente los problemas del mundo no se van a solucionar por "si mismos"... es ese nuestro cometido.
Personalmente, no voy a esperar (para actuar) a que "despierten" las masas (de explotadxs, de oprimidxs, de ignorantes, de... ) y tampoco espero que las "elites" renuncien a sus privilegios o lxs mercenarixs a sus sueldos o tomen "consciencia" de su condición...
A unxs lxs guían sus miedos, a otrxs su codicia o indiferencia y lxs más viven sumidxs en el conformismo mental... Todxs ellxs me recuerdan día a día que la solución a los problemas (tanto personales, como políticos) empiezan en cada unx de nosotrxs. Cuando veo supuestxs "compañerxs" aterrorizadxs de alzar la voz y hablar claro o tomar posición antes tantas injusticias y se callan, más me convenzo que las IDEAS sin voluntad no valen para nada.
Que nadie se sorprenda si con mayor razón "defiendo" y defenderé a lxs anarquistas de la acción directa... a lxs Mauricio Morales y lxs Zoes...
No perdamos el tiempo y la saliva intentando convencer a lxs que han renunciado a la acción directa por un sillón en un sindicato... a lxs que "hablan de puta madre" pero sus vidas son grises... Esxs no sirven para hacer la revolución.
De nosotrxs depende ser "objeto", "sujeto" o protagonistas de nuestras vidas...
(...)
En esta iniciativa/propuesta del 20 de Diciembre al 1 de Enero en recuerdo y homenaje a nuestrxs hermanxs caidxs en el combate (o asesinadxs) hemos constatado muchas cosas que nos han reafirmado en nosotrxs mismxs (y confirmado otras), nuestras IDEAS y los deseos de continuar la ofensiva (y espectativas abiertas)...
Esta iniciativa no habría sido exitosa sin el empeño y la aportación de todxs nosotrxs: lxs hermanxs que se adhieron a la HH y lxs que sin adherirse contribuyeron con sus aportaciones a la misma; lxs que difundieron y tradujeron los comunicados y textos como cuantxs se manifestaron (de cien modos) y dieron mitines o hicieron murales visibilizando la protesta; cuantxs buscaron la complicidad de la noche para depositar sus artefactos explosivos o incendiarios, como aquellxs hermanos que, empuñando las armas, expropiaron estos templos donde se acumulan riquezas y mercancías de la explotación capitalista para financiarse en la lucha y nuestras necesidades materiales... y, por supuesto, linda la acción de lxs hermanxs de Tijuana que empezaron el año ametrallando varias patrullas de mercenarios...
Sí, de todo esto hemos tenido y estamos fierxs de ello. Gracias a todxs, hermanxs, por haber estado presentes; por vuestra solidaridad y amor revolucionario...
En cada acción o demostración desarrollada se crean y fortalecen vinculos y sentimientos cómplices que nos hermanan en la guerra social en curso, sin contar que todo lo demostrado está hoy forjando nuestra historia y nuestra consciencia guerrera...
Entre todxs hemos quebrado el aislamiento y las falsas separaciones; hemos demostrado nuestra fuerza "operativa" y voluntad; nuestra rabia y amor, nuestro internacionalismo y empeño combatiente desde una perspectiva decentralizada y antiautoritaria.
Comparto lo escrito por lxs hermanxs chilenxs de "Presxs a la kalle" (¡os abrazo muy fuerte!) cuando reflexionan: "No es posible apostar solo por movilizaciones afines o exclusivamente de carácter reivindicativa, el punto está en el equilibrio posible en cada uno y saber cuando utilizar cada expresión. Es así que no podemos criticar las movilizaciones de carácter reivindicativa (fin de los allanamientos, aislamiento, dispersión, etc.) como tampoco aquellas "afines" en que para algunos ilusos no se "gana nada en concreto"...
Bueno... muchas veces tampoco se "gana" nada en concreto (pongamos por ejemplo la lucha contra el F.I.E.S., los allanamientos, los desalojos de nuestros espacios y centros, etc.) en luchas de carácter reivindicativo y no por ello renunciamos a ellas... Por otro lado las luchas no deben medirse con "valores de mercado": "ganar" o "perder"... hay "derrotas" que sirven para avanzar y "victorias" que son retrocesos (aunque a simple vista no lo parezcan). Las luchas no son una competición sino procesos que se desarrollan con la intención de cambiar o destruir lo que nos destruye. Dependiendo de nuestras capacidades y recursos podemos lograr lo que nos proponemos, quedar a medio camino o coronar con éxito lo proyectado.
Lo que nadie puede arrebatarnos jamás es lo que aprendemos de esos procesos (esto es nuestras memorias y experiencias) y, sobre todo, nadie puede decirnos que no lo hemos intentado por todos los medios.
Por mucho que nos pese, no todos los factores de los procesos se encuentran en nuestras manos (como tampoco el poder tiene todo bajo control), pero tenemos un enorme arsenal teórico y practicas que poner a la prueba. No vamos a sacralizar un método sobre otro... alguno de ellos será efectivo... Todo depende del fin que se persigue.
Aprovecho para saludar a lxs represaliadxs en la Manifestación de Santiago del Chile el 23 de Diciembre: fuerza compitas!!!
Saludo también la propuesta de lxs hermanxs de Culmine: reflexiones informales, huelga de hambre no reivindicativa, lazos internacionales, proyecto insurreccional informal... Para lxs compas interesadxs ver: culmine.noblogs.org. Recordando que dos compañerxs de Culmine serán "juzgadxs" (lectura de sentencia) el 19 de Enero del 2010*... Estemos alertas y puestos para expresar nuestra solidaridad con lxs compañerxs. Toda solidaridad con ellxs, todo mi desprecio a lxs facciosxs de negro!!
También un llamado a lxs hermanxs internacionalistas por la detención del compañero mejicano Socorro Molinero Armenta... ¿Alguien sabe dónde escribirle?

Bueno, por lo de pronto dejo hoy de escribir... seguiremos debatiendo las cuestiones propuestas por Culmine y lxs compañerxs de "Presxs a la kalle" para profundizar sobre los temas/cuestiones planteadas.

Un fuerte abrazo anárquico y revolucionario a todxs lxs cómplices.

Gabriel Pombo Da Silva, Centro de exterminio Aachen, Alemania
Enero del 2010

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* los dos compas resultaron absueltos de la acusación de "asociación subversiva" en el juicio de primer grado (nota de Culmine)

venerdì 22 gennaio 2010

Comunicato di solidarietà per Tamara dal Centro Penitenziario di Madrid 5

Fino a che batterà il mio cuore, affronterò le menzogne del potere e dei suoi sbirri per la liberazione di Tamara Hernández Heras, lottatrice per i prigionieri e le prigioniere.
La compagna Tamara la mantengono sequestrata per aver molestato e denunciato il potere. Si trova in una delle celle dello Stato-Capitale per lottare per quel che è giusto...
Da quel che mi risulta, è giunta alle mie orecchie questa cattiva notizia: l'arresto è avvenuto a casa sua ed adesso si trova nel carcere Brians 1, di Barcellona. Sono convinto che si tratta di una montatura poliziesca ordita dalle autorità e dai corpi repressivi, perché è così che agisce il potere... Quando una persona sfugge alla rete gestita dal potere, ecco che ci tocca questo ed altro, lo sappiamo per esperienza e perché siamo a conoscenza di casi del genere.
Imputata di tentato omicidio... qui, là o in qualsiasi posto, voi sbirri dello Stato-Capitale siete i veri assassini, che distruggete famiglie, che ci bombardate con le vostre sporche azioni e sporche guerre... come sempre fate. Voi avete preparato la presunta lettera-petardo. Sia noi da dentro che gli altri da fuori sappiamo come agite. Vi faremo ingoiare tutte le vostre menzogne idioti, miserabili, codardi, che arrestate e sequestrate i nostri amici e le nostre amiche.
Noi, persone con il pensiero libero, smonteremo la vostra fottuta legislazione con le vostre stesse leggi. Non temete, persino con le vostre stesse leggi, senza timori... A che estremi arriveremo, aguzzini? Volete portarci al caos totale. Si nota che state cadendo in picchiata. E così sia! La verità è che lasciate intravvedere la vostra incapacità politica e democratica.
Ma noi siamo energia latente, quel che non ci uccide ci rende più forti, perché la nostra forza è nella nostra mente, nelle nostre idee. Noi persone in lotta continuiamo a lottare e non ci fate paura. Anzi, siete voi ad aver paura di noi.
Libertà per Tamara adesso. Basta con le montature giudiziarie e giuridiche. Non ci toglierete via la nostra solidarietà e la nostra libertà d'espressione, mai. Noi lotteremo sempre per quel che è giusto.
Francisco Maya Fernández, 17.01.2010, Soto del Real

p.s.: Un forte abbraccio a tutte le persone della strada che ci danno tanta tenerezza con l'umile solidarietà e fratellanza. Continuiamo a lottare assieme tutti e tutte. Nel prossimo comunicato, da parte mia, avanzerò una proposta di digiuno in solidarietà con la nostra cara compagna. Diciamo con forza tra tutti e tutte: che liberino la nostra compagna ed amica Tamara.

giovedì 21 gennaio 2010

Grecia - Rivendicazione automatica dell'attentato al ministero della Stampa

originale, in greco: athens.indymedia.org/front.php3?lang=el&article_id=1123336

"... Se si obbedire alle leggi tanto peggio per voi. Violenza di stato II legittima le rappresaglie più sanguinoso dopo la bassa voce delle armi, si sente un'altra voce più forte, la voce di dinamite ..."

La lotta armata è un componente di un movimento diverso. Essa ha il suo spazio e il tempo nella storia rivoluzionaria. È inevitabile che una parte della gara, non perché gli insorti craves ragione capricciosa o feticismo, ma perché la strada appare come risultato di una serie di circostanze (politico, sociale, economico). In una forza armata di assassini in divisa, in un meccanismo di carcere fortificato in globuli bianchi, siamo tracciare una linea di demarcazione netta tra noi e il nemico. Finché non ci sono leggi che noi condanniamo, come viviamo i nostri partner thavete quindi dovremo approfondire le linee di scontro armato.

Raccomandando di oggi per la prima volta pubblicamente chiesto NR 6 dicembre. La nostra decisione di utilizzare la data dell'omicidio di Alexander Grigoropoulos non era solo per dire un omaggio alla persona. Potrebbe essere più sensato, se abbiamo utilizzato una delle date di morte di centinaia di locali e immigrati fuori "tranquillamente" al confine nelle baraccopoli e nelle stazioni di polizia. Per tutte queste morti che non il pubblico ei giornalisti non è mai scosso, e non offeso, toccato. Questa data non noimatodoteite a noi solo per la morte di Alexis, ma soprattutto da quello che seguì. La rivolta. Ci siamo stati l'orgoglio che la nostra organizzazione è la rivolta di dicembre, o l'illusione che è la continuazione di altri mezzi. La firma è solo noi stessi e le nostre anime. Le lacrime e ci odiano. Vendetta. La speranza e la gioia di ribellione selvaggia che abbiamo vissuto. Il giuramento che abbiamo fatto quei giorni, ora che quando tutto era silenzio, non ci tornare a casa. E il fatto che lui è andato a dicembre e forse tardi per tornare, ma promette di rimanere in, e il nostro dovere è ora di organizzare la nostra quotidiana dicembre. E 'nostra intenzione, con la nostra firma di contestare una presunta emotiva o contemplazione di ribellione, come un bel ricordo. Odio anniversari negare il simbolismo. Le prestazioni di Alexis e la rivolta che seguirono non furono atti simbolici. Stato fondamentale. Tutti gli eventi prodotti di punta. E questo è ciò che vogliamo. Attraverso 'gli eventi che creiamo con le nostre azioni per attuare il progetto di ID nel mese di dicembre. Il progetto di una vita di ribellione.

Guardare al futuro VIAGGIO AL PASSATO.

E poi viene il nostro turno di catturare la nostra interpretazione per cui siamo. Per descrivere le nostre decisioni sulla nostra decisione di organizzare la lotta armata. Ma prima di cominciare a parlare deve prima tornare indietro e trovare le nostre radici. Per andare dove tutto ebbe inizio. Cominciamo con le circostanze che hanno città ribelle nazionali per continuare fino alla caduta e la degenerazione di tornare qui al presente, l'incursione massiccia. Così troviamo le nostre radici nel periodo metapoliteftiki e rivoluzionari di estrema sinistra. Questo è il periodo di ristrutturazione dell'occupazione dal nuovo arrivato modello capitalistico di Karamanlis, la sinistra ufficiale ha sottoscritto l'ordine sociale, ma non dice a venire. Occupato le fabbriche, i sindacati autonomi, scioperi e violenti scontri con la polizia. manifestanti hanno invaso l'incendio doloso all'ambasciata americana e inglese sono le immagini sparse di guerra dell'era koinonikotaxikou. Inoltre, la memoria storica collettiva, con la più recente esperienza della giunta che aveva messo radici nella mente di gran parte della società greca nella forma del nemico di fronte il poliziotto, il fascista, gli Stati Uniti, l'industriale. È questa la memoria da cui il primo piombare gruppi armati esecuzioni e torture agenti americani della giunta e brillamento megaloetairion locali e multinazionali. E 'misure connesse e aggravare gli eventi cinematica della stagione. Esso agisce con ampio ricorso e l'accettazione sociale.

L'azione delle organizzazioni armate primi anni della strategia delinea quello che noi chiamiamo condizione sociale, come un guerrigliero. Dall'America Latina Europa, la storia ci insegna che il ribelle sociale, antikratiko o di liberazione nazionale, come è ancora l'impatto sulle classi inferiori. Nasce e si sviluppa attraverso un malessere generale sociale (povertà, le dittature) o attraverso i movimenti di contestazione fiorì nei periodi di socio intensi-processi politici (Europa '60). L'essenza della guerriglia sociale è a quello che il rilascio del TOUPAMAROS così semplice " 'senza sostegno popolare può essere ribelle." Tale obiettivo è perseguito dai ribelli nei primi anni della transizione, e così gli effetti di rivendicare un rapporto dialettico con il movimento e per promuovere la lotta armata avversaria come una prospettiva concreta per sovversione sociale.

I reperti in 80 gruppi armati di fronte alla rapida evoluzione sociale. La società greca comincia a cambiare e acquisire una nuova concezione della vita. L'atmosfera in precedenza emfyliaki comincia ad essere considerata arretrata e discussioni politiche sul lavoro e nei caffè andare lentamente, lentamente nella sfera della comunicazione pittoresco. La Grecia è impaziente, si sta muovendo al nuovo contesto europeo. In questo nuovo contratto sociale e nazionale rally alleato pacifica nella "nuova era" del socio-fermento politico, infine arrendersi al modo capitalistico di vita. Il "cambiamento" PASOK e la finzione di rivendicazione storica della sinistra che oggi "ha dichiarato il luogo" ha portato al trattamento completo del canale principale di precedenza non-sinistra parlamentare-ala militante e praticamente muto sulla koinonikotaxikon partite. Nazionale e globale raggiungendo cambiamenti strutturali creare un nuovo sistema di valori. La ristrutturazione della classe sostanzialmente completato in Grecia dopo la caduta del blocco orientale e il massiccio afflusso di immigrati. Un lavoro sporco economici viene ad offrire i suoi servizi per rendere la Grecia uno Stato moderno in stile occidentale. Mikroastikopoiisi la classe operaia trasforma il jobber finora in lavoratore noikokyraio boss e una fortuna dallo sfruttamento implacabile del lavoro nero lavoratore migrante abbia gli albanesi a lavorare per lui e ora gioca il mercato azionario. La coscienza di classe è la coscienza del patto stupido non cogliere l'opportunità di arricchimento rapido. La partita non è mai stata rivendicata, perché il modo di vita occidentale e offre in più rispetto al "soluzioni" al problema dei mezzi di sussistenza, con? A fittizi, ma molto fantasiosa qualità della vita. Il greco è stato possibile diventare ricchi, costruire case, acquistare auto, per vedere i nuovi programmi della televisione commerciale. Di fronte a questa nuova realtà dalla fine del '80 le formazioni armate hanno cominciato a diminuire, sia perché sentiva che hanno perso la scommessa sia a causa del rovesciamento ei ribelli si ha ceduto al fascino della capitalista "prosperità". Ma anche i gruppi armati hanno continuato a combattere, commesso l'errore storico della maggior parte delle organizzazioni, con un'azione a lungo termine. Si potrebbe dire a ridefinire la loro strategia prima che i nuovi dati.

Parlando a nome della lotta armata OGGI

Gli arresti dei membri del 17N nel 2002, praticamente chiuso il ciclo storico del nuovo regime. Lo stato e termina con l'ultimo "aperto" lasciato dal passaggio politico ha cercato di riscrivere la storia con la sua interpretazione. Questa interpretazione del vincitore. I meccanismi di propaganda impegnati in una diffamazione inesorabile dei membri di 17N, nel tentativo di falsare la striscia di politici e la loro lotta. Di fronte ai fatti della generazione della famosa università tecnica e la più ampia sinistra casualmente fischiava, scrollarsi via o interferire con l'emmonikous parlare. Questo veterano ridicolo folla di "combattenti", attestante la vittoria della democrazia parlando della gara in passato. Come qualcosa di essere sepolto nell'oblio, come se qualcosa non ha motivo di accadere oggi.

Non sappiamo se possiamo parlare in termini di vittoria o sconfitta per il movimento rivoluzionario nei decenni precedenti. Ma possiamo dire che oggi siamo nel contesto della recessione globale. La classe e la coscienza sociale è completamente dimenticato nella pattumiera della storia e consegnata alle esortazioni del comportamento dell'industria moderna. Lo stile di vita e di personalizzazione. In solitudine, la paura e la passività Noi viviamo una forma più sofisticata di consenso sociale, l'imposizione di una accettazione scientifica orthologikopoiimenis di oppressione. Viviamo in un'epoca di frustrazione di parola e di distorsione dei significati. "Mercato" libertà "rivoluzionaria" tecnologia. Gli attacchi ci ha fatto l'interferenza di più per la fluidità del programma televisivo. Mostra, interruzione, emergenza bollettini, le immagini di distruzione, la pubblicità, show gioco. E il nemico non è al momento chiaro e visibile perché i crimini genera democrazia senza sensi di colpa. Le guerre in nome della pace, la violenza e la repressione in nome della protezione della popolazione. Veniamo da un'altra epoca. Noi veniamo dalla versione più bizzarri della storia. Noi veniamo da una società devastate in cui regna la guerra di tutti contro tutti. Veniamo da soffocamento, le fogne a terra delle città e appartamenti gabbie per i ratti. Veniamo da l'ideologia della non violenza, futilità e di consegna. Di overdose e di videogiochi. Noi veniamo dal giorno del feticcio, la postura delle urne e l'immagine. Veniamo da l'era delle relazioni pubbliche e la maggior parte del proletariato "le interruzioni" a Mykonos. Veniamo dall'isolamento, dalla nevrosi e stress emotivo. Veniamo da una vita xeftilismeni. E partner che si sta da qualche parte, lassù versando il sangue per un mondo migliore ascolto troppo. Il sangue sulla nostra attività non solo di bere più grande ventre nemici giurati del proletariato, ma di sinistra e di ex combattenti voi. Beviamo il sangue dei perseguitati in questo mondo, e gli immigrati che erano stati padroni peggio del Ellinarades. E poliziotti, i partner non sono più solo fasistooikogeneion RFI e gli amici dei nostri figli e compagni di classe che vagano insieme nei nostri quartieri.

Così ora che il famoso detto di sostegno TOUPAMAROS popolare per la lotta armata non ha posto al piatto giustizia. Si parla di rivoluzione sociale e di rapporto diretto con la lotta armata, ma non siamo in grado di "servire" la strategia della guerriglia del sociale, costituita da soci che hanno lavorato su una situazione completamente diversa. Oggi non possiamo parlare della creazione di "lotta armata-blocco imperialista nel cuore delle città occidentali" o per l'intervallo di lavoro. La lotta armata ora deve porre le stesse domande sollevate in passato, ma su una base diversa. Quali sono il mix sociale e se la nostra influenza in quale fase si vede il movimento e ciò che il nostro rapporto con esso. ciò che vogliamo strategicamente attraverso la lotta armata.

Il terzo polo e della politica in prima strategia PERSONA come teoria efficace

La città dei ribelli è tagliato fuori dalla vita sociale. È in tale fa parte di essa. Coinvolti e interpretare per renderla più rilevanti. Ora che la lotta armata che si svolgono in un ambiente alterato significati e le relazioni non può che siamo interessati solo nel modo in cui molti edifici farà saltare o quanti lacchè si esibirà. Inoltre sappiamo che la loro posizione otterrà più nuovi edifici tutelati e lacchè di assumere meglio guardie addestrate. La questione strategica per noi è come le azioni si rompe in materia di relazioni sociali che sostengono questo mondo. Come riprendere dall'inizio delle parole, per diventare ancora una volta la nostra, ancora una volta sono nitidi. LIBERTA ', LOTTA, LA GUERRA ... Per analizzare e disturbare gli attuali rapporti sociali non guardare i libri con approcci sociologici, ma si soffermerà sul dentro di noi. Gi1 non era in cerca di verità. Per noi no visione consolidata, nessuna ideologia, non è in grado di interpretare ciò che sta accadendo oggi. Nostro. motivo articolato da dentro la vita quotidiana. Attraverso le nostre paure, le contraddizioni e gli accordi Perché se vogliamo scoprire ciò che è dentro di noi siamo in grado di distruggere e di ciò che è intorno a noi. "... E 'impossibile comprendere la vita quotidiana, senza i rifiuti. Non è possibile incontrare i suoi fino alla fine senza che la lotta per cambiare ..."

Il NR 6 dicembre è per ciascuno di noi un esperimento. Nel nostro strumento l'organizzazione stessa, stabilendo il primo "tutto come un rapporto, chiedono per la graduale liberalizzazione del rifiuti di piccole-time e di ridefinire il nostro rapporto con noi stessi attraverso una nuova identità collettiva. L'identità della lotta armata. Ma questo è il nostro modo e la nostra scelta. Vi proponiamo le armi come l'unica soluzione perché essi stessi non fanno come rivoluzionario. Questo è il motivo per cui le nostre scelte non sono separati da noi non solo dai nostri nemici . Il problema per noi non ha nulla a che fare con i media, ma con lo stesso scopo. E l'obiettivo per noi è veramente a combattere qualsiasi bastione se lo fate. Questo è ciò che conta.

Propagare il terzo polo e di prima-politica persona, promuovendo le probabilità di creare un nuovo punto di riferimento. Un partner nuovo punto d'incontro che apoideologikopoiimeni un obiettivo di affrontare la gara partendo da zero. Da se stessi. Una volta che abbiamo questa scommessa ha scelto di stare lontano da l'accerchiamento del moderno "rivoluzionaria" stile di vita. Lontano dal psefdodillimata ideologikopoiimena set. Anarchico o nichilista, o antikoinonistis koinonistis. Xecheilomenes concetti che tendono ad essere più lungo o password e l'accettazione in gruppi, o la separazione di tali terminologie spettacolare. Codici, i ruoli, modelli di comportamento sono quelle che forma un'identità alienata "rivoluzionario". Sono gli elementi che contribuiscono alla nostra sconfitta. Il "duro" e gli appassionati, gli oratori e il loro pubblico che tutti i archigiskoi tonalità e seguito, il "neutrale" e di buone intenzioni. Quindi non solo la sua vita ma non la lotta vissuto come tale solo come rappresentazione. Così ora, se vogliamo parlare di nuovo per la causa della rivoluzione deve prima di tutto a parlare con noi. Come dal momento che stiamo uscendo da noi stessi e la lotta deve essere svincolata da segni di vita fino ad allora. Dalla viltà, la kavatzes, interesse personale, il consenso tacito, l'interesse personale, concorsi. Perché se vogliamo partner di cambiare questo bisogno decente prima di vomitare dal di dentro. Perché la rivoluzione non è solo una inversione di futuro, ma il modo in cui viviamo e lottiamo oggi. Tutto il resto odore di ideologia e la ripetizione.

Dicono che dobbiamo imparare a lasciare le proprie orme nella neve. Per non perdersi per trovare negli altri. La questione delle circoscrizioni, abbiamo smaltito false speranze. Sappiamo bene che oggi la lotta armata non può "suscitare le masse, ma sappiamo che lì hanno perso tutto e la rivolta di dicembre è stata per noi ricorda. Ci divide la società in due campi. Non solo coloro che combattono e quelli che il consenso, né prendere in considerazione i nostri nemici che non sono direttamente dalla nostra parte. Ma è toccato e le orecchie. Una gran parte del corpo sociale è afferrato dalle ideologie dominanti, che automaticamente li rendono nemici. Il protettore, i protettori, le guardie, il prezemporoi, i fascisti ei padroni di piccole e grandi che diafentefoun la nostra vita d'ora in poi e sono nel nostro mirino. Oltre a quelli che vengono sulla sovranità e ce ne sono altri. E basta. È il mondo della sollevazione, nel mese di dicembre. Si tratta di coloro che non hanno partecipato a questo, ma ha difeso come se il loro pezzo. Sono solo, l'estraneo "che si differenziano per il pantano senza fine di stupidità sociale, i disabili come bombe a orologeria ora vogliamo sollevare di nuovo in funzione. In essi, pertanto, ci rivolgiamo e le azioni che li incoraggiamo a lottare e lavorare insieme per trovare il modo di combattere gli orrori quotidiani. Quindi ciò che l'uomo che ora leggi queste righe, che si sente di non farci credere. Non credete a quello che dico sui criminali fanatici o coloro che parlano di ribelli oscuro tirato fuori dalla finzione. Non è diverso. Possiamo essere i tuoi vicini, i vostri colleghi di lavoro, il gruppo che frequentavano il caffè lo stesso con voi. Le orme nella neve restano. Così possiamo trovare i sentieri che i compagni di sinistra e mezzo e la croce di dove andiamo. E poi venire il prossimo e per continuare. Con le nostre azioni di oggi saranno protetti legami storici della catena della tradizione rivoluzionaria. Di Toupamaros e Che da Ulrike Meinhof e Dimitris Koufodinas, abbiamo il dovere storico di continuare. Perché questo è invisibile come la catena umana si terrà nel corso degli anni così la storia non sembra finire. Solo quando diciamo. E non abbiamo molto da dire ...

DEMOCRAZIA E IL MITO DI ΕΞΟΥΣΙΑΣ

La democrazia non ci rende liberi. E se ancora insistono sul fatto che al suo interno non ci sono vicoli ciechi, vi diciamo che "passa" non ancora trovato. La democrazia non è qualcosa di metafisico, qualcosa di lontano da noi. E 'la nostra vita quotidiana. E 'il nostro modo di descrivere la povertà culturale delle città moderne. Sulla povertà, la povertà, l'emarginazione, la solitudine. Oggi la democrazia è orgogliosamente lodato da "shock" politico, "imparziale" dei pubblici ministeri, "incorruttibile" poliziotti, "veritiero" giornalisti "filantropi" plutocrazia. E ora come la Pietà della santità "del volo e dove merita. Il pozzo nero della storia. E ora che è necessario porre fine a questa alienazione imposti dalla allucinazioni subconscio. L'illusione della "perfetta" Costituzione della storia, l'illusione della normalità, l'uguaglianza e la pace. Di attacco alla democrazia attraverso la distruzione che sopprime l'individuo e la "I". Pensiero e di coscienza. Verità naturali e desideri. Piega per la pace e il silenzio, le garanzie imposte dal regime per una vita kalovolemeni sulle norme di presentare la nostra.

Lo squallore falsi e le pertinenze, come nazione, stato, la religione, il denaro fa parte dei meccanismi longitudinale disciplinare. Questi sono valori che rimangono invariati nel tempo, sono ciò che noi chiamiamo "socialmente inventato. Questi sichamena inventato è parte integrante ed essenziale per il deterioramento della nostra vita. Essi sono gli strumenti per lo sviluppo di uno standard di morale e di valore codice. L'oscurantismo, la paura e apochafnosi inventori Società di cattura nei nostri meccanismi ideologici (famiglia, scuola, università e carriera militare. Matrimonio e famiglia ancora una volta) perché non può esistere solo attraverso la nostra sottomissione. E 'la politica di un segno di vita prevista dal grembo della madre. E 'la perdita di ogni desiderio di vita reale.

I dannati ALLOTRIOSIS E MALATTIE DELLE VITTIME

La ricostruzione della macchina capitalistica nelle moderne società democratiche suggerisce una ridefinizione delle relazioni attraverso nuove prospettive. L'identificazione, il protettore, il proprio interesse, si trova nel "voler prendermi, sono i valori sociali moderne rendono impossibile ad assumere una forma di identità personale. I rapporti ormai diventato un valore alienati. Riproduzione dei gesti standard, gli atteggiamenti e le parole smorzare l'esperienza reale, lo rende un fittizio "I", uno degli annunci kakektypo. Più a riconoscere noi stessi attraverso la nostra auto, vestiti alla moda, i nostri denti bianchi, il nostro tipo di corpo sexy di noi. Tutto cambia per rimanere alla fine lo stesso. Una realtà artificiale su di noi a cercare la "fantasia" l'esperienza. Per vendere a vivere il mito della bellezza, potere e ricchezza. Ma le promesse non tengono nuovamente tornare molto presto e torna alla depressione. Quindi le esortazioni dei leader del settore di intrattenimento per essere felici è esortazioni a seppellire ancor più profondamente la sofferenza che ci circonda. Ad accettare che sopravvivono attraverso un processo di degrado della nostra vita e che ora sarà costruire relazioni con un nuovo sistema di valori. L'introspezione, l'egoismo, la disonestà, l'usabilità. La cattiveria di preservare costruito la nostra esistenza.

La repressione e la fedeltà BAMBINI DI STATO

Nelle moderne società democratiche la regola è rinsaldata dal potenziamento della repressione. Attraverso la sorveglianza, la mappatura e il monitoraggio dei singoli individui. La repressione non è solo delinquenti. Non è solo nelle carceri e. stazioni di polizia e tutti espulsi. E 'la paura interiorizzato che ci rende obbediente e disciplinato. È quello di eliminare ogni speranza di resistenza e di distorsione del concetto come un processo di vana e autodistruttivo. La repressione è una relazione sociale diffuso. Dentro le nostre case, gli insegnamenti dei nostri genitori timidi per il rispetto e obbedienza. Situato nella punizione del padre. Situato nelle scuole, in quelle persone con identità kataskefastiria fobico che siano allineati con l'alienazione che li circonda. Quindi essere pronti ad accettare una vita in silenzio militarizzata per l'ambiente della metropoli. Per imparare che le telecamere sono un'estensione di "libertà" di loro. Per motivi di sicurezza, loro e le loro ricchezze. Per imparare che le strade non sono altro che una sfilata dei butteri della polizia. Che le stazioni della polizia, in divisa queste scuole stupratori, assassini e torturatori sono le fortezze della protezione civile. Che le frontiere sono luoghi plotone di esecuzione, ma i crinali della nazione per onorare coloro che ci servono ci proteggono dagli invasori stranieri

Abbiamo avuto la precedenza insegnamenti assenza. Ma il modo abbiamo appreso che il poliziotto ultimo è pienamente consapevole del ruolo affidato il potere. Questo è deliberata braccio lungo.

Mr. Chrysochoidis la prima volta ha assunto la responsabilità della voluto fare progressi. Per convertire i cittadini spaventati ai collaboratori diretti. La pratica del Bounty sta tentando di diffondere istinti cannibali. E 'il modo subdolo di creare un nuovo tipo di valori. Sospetto, ntentektivismou sociale e di denuncia. La creazione di codice in ultima analisi, su base volontaria di una società in cui uno sarà il controllo degli altri. Già a pochi mesi fa la grazia prima motherfucker ratto si trova l'autore del reato "che nemmeno il derubato. Così pensano i cittadini greci per quante migliaia di euro vendendo la tua dignità per quante migliaia di euro indossare il cappuccio di spiare la vostra prossima mossa migliaia di pistola legale. Del loro essere memorizzati e dal "danneggiato" il chiodo che "accidentalmente" esplodere.

PER QUESTI MOTIVI

, Capo del Dipartimento per proteggere il protettore cittadino, Vetter lotta contro il terrorismo, persona onorevole dei tuoi amici americani. coloro che sognano di scontri troverà sempre un modo di vivere. E noi siamo in tempi di compensato. E ci sono pochi. Perché è lì accanto a noi, come gli assassini in uniforme quindi dovremo riempire le nostre armi e noi accendere la miccia della rabbia di noi. Vetter MICHAEL alcuni dimenticare, non lo facciamo. La politica socialista che è stato utilizzato contro la nostra polizia Torna la Golden Dawn, che è stato rotto il richiedente per la prima volta da quando la giunta nel laboratorio chimico nel '85, e Business nel '94 e ad Atene nel '95. E 'stato che ha assassinato il 81 e Kum Kanellopoulos, nel '85 a Michael Kalteza e ribelle città Christos Tsoutsouva il '87 gli indisciplinati Michael Preka, 96 anarchico rivoluzionario Christopher Marino e la prigione '99 caccia decente Grazie Temperekidi. Ricordiamo anche tutti coloro che a loro insaputa socialista socialisti torturati e uccisi.

Ci prendiamo la responsabilità per l'invio delle sfere principali Pretenteris e Kuge e attentato dinamitardo a Venerdì 15 / 1 l'approvazione del ministero.

21/12/2008. Giorni di festa e di gioia per alcuni che vogliono consolidare la loro carriera sui morti. Abbiamo deciso quindi di contribuire alla loro gioia con l'invio di un dono in qualche modo simbolico. 9 millimetri due pallottole sono state inviate al "illustri" colleghi Pretenteris e Kuge. Ciascuno di essi è per noi molto speciale. Mr. PRETENTERIS greci moderni sono il democratico moderno MEGA-dimosiografiskos con yfaki stilizzati Blazy, cravatta asimomeni e gemelli d'oro. Anche se riempito con la bocca-clip Glos pensa di poter essere disinforma diffama, rischia di essere contaminato, a chafiedizei e si propaga per l'esecuzione di comandi dai palazzi della democrazia. WE ARE BACK YOUR. Mr Kougias, clam uomo. WE ARE BACK YOUR

15/1/2010. Abbiamo una guerra di disinformazione moderna ha progettato la mente umana, la coscienza individuale e, infine, alla nostra stessa esistenza. In questa guerra non deve rimanere inerte. Nella notte di Venerdì 15 / 1 attaccato il ministero della Propaganda Ministero conosciuto anche come tipo. Nel nostro settore si voleva interrompere, sia pure brevemente, il quartier generale diffondere voci false. Abbiamo voluto ricordare ai giornalisti che il famoso Carnevale degli eletti, che devono imparare a convivere con la paura. Perché il protettore, patrono della umile e devota cristiana con la potenza di immagine di distorcere i fatti e noi condanniamo ad una vita lunga deformità mentale. Perché sono questi miserabili, ekpornefmenoi, esecutori freddo e l'onore e la dignità di invadere ogni aspetto della nostra vita, contribuendo a formare un nuovo tipo di uomo, le "attività spettatore - tileapochafnomenou cittadino. Perché diffondere i valori della civiltà moderna. L'apatia e la consegna incondizionata ad una realtà virtuale dove gli altri si parlano sempre, sarà giudicare e decidere per noi.

PS: Noi crediamo nella giustizia non si aspetta nulla da questo vogliamo vendetta. E ci vorranno. Noi siamo in coda per la ricezione da parte Korkonea

LIBERTA '. PER SEMPRE

NR 6 dicembre - Ε.Ο. 6 ΔΕΚΕΜΒΡΗ

Sull'informalità


testo di Gabriel Pombo Da Silva tradotto da Culmine


Vivere le pratiche insurrezionali od organizzarsi informalmente, insomma, si tratta di stimolare gli individui a recuperare il controllo (senza delegati o esperti) sulla propria vita nel "privato" (personale) e nel "sociale", come spazio che determina modelli di vita/aspettative/discorsi/comportamenti/fini/ecc...
Che io "punti" sul principio federativo e sui gruppi d'azione più "stabili" (nello spazio-tempo) che "diffusi" si deve alle mie convinzioni personali, laddove queste forme di organizzazione non soffochino o sanzionino l'autonomia del gruppo o le altre espressioni di lotta che le sono complementari.
L'azione deve essere certamente un legittimo mezzo d'autodifesa e d'attacco alla portata di tutti (come lo sono le IDEE), ma non possiamo "imporla", bensì deve essere "sentita" e scelta da ognuno...
Scegliere una forma "chiusa" di organizzarsi è un qualcosa di opzionale e non solo una formulazione politica.
Quelle che contano sono l'affinità e le dinamiche (di discussione teorica e di prassi rivoluzionaria), così come le esperienze accumulate (individualmente e collettivamente) come individui, gruppi e come parte del movimento antagonista che agisce nello scenario sociale...
Ci sono compagni che pensano che agire in maniera più o meno "chiusa" (e non aperta) tra le stesse persone, garantisca ad esse maggior "sicurezza"... sia nella realizzazione dell'azione come nell'evitare le "infiltrazioni".
Ci sono compagni che desiderano assumere le proprie responsabilità ed azioni in maniera piena (con tutte le conseguenze) e per questo adottano un acronimo fisso ed altri compagni che non vedono il bisogno di associare le azioni con le sigle, perché le azioni si effettuano in contesti che "si spiegano da se stessi".
A mio giudizio, entrambe le posizioni sono legittime.. ed è per questo che non accetto le "accuse" di "avanguardisti" che certi compagni organizzati in gruppi "stabili" hanno ricevuto dal movimento antiautoritario: mi riferisco alla FAI (informale) e alla Cospirazione delle Cellule di Fuoco ( tra gli altri)...
Il livello di coscienza sul bisogno dell'attacco (e questo ha a che fare con i componenti di ciascun gruppo, l'analisi della situazione locale e internazionale, tattica e strategia, fini da ottenere, obiettivi segnati, ecc.) fa sì che dei compagni scelgano dei modelli organizzativi che sono più "chiusi" di altri. Ogni gruppo in funzione delle sue individualità ed aspirazioni operative dovrà essere molto cauto e dovrà indovinare nella scelta dei compagni, dei mezzi e di quanto progettato...
Quelli che desiderano mettere in pratica azioni di attacco (liberazioni) complesse hanno bisogno di una "specifica" qualifica che non si può trovare in una spontanea riunione di compagni.
Ciò significa che i fini/obiettivi, che ciascun gruppo si propone di mettere in pratica, determinano le forme organizzative e i compagni che ne faranno parte...
Come anarchico apprezzo qualsiasi espressione di lotta: occupazioni, manifestazioni, scritte, sabotaggi, espropri, ecc...
Non credo d'aver scelto un "qualsiasi compagno" per portare avanti un progetto in uno spazio occupato, un esproprio o una liberazione... su questo aspetto (la scelta dei compagni) s'incaricano l'affinità e la fiducia che ognuno m'ispira a seconda delle azioni...
Pertanto, io potrei vivere in un spazio occupato con alcuni compagni (con i quali porto avanti un progetto culturale, sociale, musicale, comunitario, ecc.), "allearmi" sporadicamente con altri per effettuare azioni diffuse non complesse ed avere un gruppo "chiuso" con il quale realizzare azioni complesse (espropri, liberazioni di compagni, ecc.) che altri compagni non sarebbero disposti a fare...
Come ho già detto, non dò la priorità ad un metodo e soprattuto non ho il feticcio della violenza rivoluzionaria. Considero che il progetto insurrezionale anarchico sia qualcosa di vivo che cerca di abbracciare tutte le questioni relative al dominio ed alla liberazione.
Il dominio si combatte con la teoria e la pratica, la liberazione si ottiene alla stessa maniera..

Gabriel,
gennaio 2010

Sobre Informalidad

Texto de Gabriel Pombo Da Silva

Vivir las prácticas insurreccionales lo mismo que organizarse informalmente es, en suma, estimular a lxs individuos a recuperar el control (sin delegadxs o expertxs) sobre su vida en "lo privado" (particular) y "lo social"; como espacio que determina modelos de vida/espectativas/rolles/comportamientos/fines/etc...
Que yo "apueste" por el principio federativo y grupos de acción más "estables" (en el espacio-tiempo) que "difusos" es por mi convencimiento personal que esta forma de organizarse no ahoga o sanciona la autonomía del grupo o las otras expresiones de lucha que se hacen complementarias.
La acción debe ciertamente ser un medio legítimo de autodefensa y ataque al alcance de todxs (como lo son las IDEAS), pero esto tampoco lo podemos "imponer" sino que debe ser "sentido" y elegido por cada cual...
Elegir una forma "cerrada" de organizarse es algo opcional y no sólo una formulación política.
Lo que cuenta es la afinidad y las dinámicas (de discusión teórica y praxis revolucionaria) así como las experiencias acumuladas (individual y colectivamente): como individuos, grupo y como parte del movimiento antagonista que actúa en el escenario social...
Hay compañerxs que opinan que actuar de forma más o menos "cerrada" (y no abierta) entre las mismas personas, les garantiza mayor "seguridad"... tanto en el desarrollo de la acción como en evitar "filtraciones".
Hay compañerxs que desean asumir sus responsabilidades y acciones de forma plena (asumiendo a la vez las consecuencias) y por ello adoptan un acrónimo fijo y otrxs compañerxs no ven la necesidad de asumir las acciones con siglas pues las acciones se desarrollan en contextos que "se explican a si mismas".
A mi juicio ambos planteamientos son legítimos... por eso también rechazo las "acusaciones" de "vanguardistas" que ciertxs compañerxs organizadxs en grupos "estables" han recibido desde el movimiento antiautoritario: me refiero a la FAI (informal) y "Células del Fuego" (entre otras)...
El nivel de conciencia sobre la necesidad del ataque (y eso radica en lxs integrantes de cada grupo, su análisis de la situación, local e internacional, táctica y estratégicamente; fines a conseguir, objetivos marcados, etc.) hace que compañerxs opten por modelos organizativos que son más "cerrados" que otros. Cada grupo en función de sus individualidades y aspiraciones operativas tendrá que ser muy cauto y acertar en sus elecciones: en los compañerxs, en los medios y lo planeado...
Quienes desean llevar a la praxis acciones de ataque (liberación) complejas precisan de una cualificación "específica" que no puede encontrarse en una reunión espontánea de compañerxs.
Esto significa que los fines/objetivos que cada grupo se propone llevar a la práctica determina las formas organizativas y lxs compañerxs que formarán parte de los grupos...
Como anárquico valoro toda expresión de lucha: ocupaciones, manifestaciones, pintadas, sabotajes, expropiaciones, etc...
No creo que yo eligiese a "cualquier compañerx" para desarrollar un proyecto en una Okupa; hacer un expropiación o llevar a cabo una liberación... de ese aspecto ( la elección de compañerxs) se encarga la afinidad y la confianza que cada cual me inspira en según que cosas...
De hecho podría vivir en una Okupa con unxs compañerxs (con lxs que desarrollo un proyecto cultural, social, musical, comunitario, etc.) "aliarme" esporádicamente con otrxs para llevar a cabo acciones difusas no complejas y, tener un grupo "cerrado" con el que llevo adelante acciones complejas (expropiaciones, liberación de compas, etc.) que otrxs compañerxs no estarían dispuestxs a llevar a cabo...
Como ya he dicho no priorizo un método sobre todo como tampoco fetichizo solamente la violencia revolucionaria. Considero que el proyecto insurreccional anarquista es algo vivo que intenta abarcar todas las cuestiones relativas a la dominación y la liberación.
La dominación se combate con la teoría y la praxis, y la liberación se alcanza del mismo modo...

Gabriel,
enero 2010

Assolti Qullù e Qillì




Il 19 gennaio si è concluso a Firenze il processo di primo grado contro gli anarchici Qullù e Qillì accusati di associazione sovversiva. L'accusa ha tentato di dimostrare che le tante individualità che hanno partecipato a livello internazionale alle iniziative della Campagna Contro Benetton facessero parte di un progetto associativo sovversivo. Perciò ha chiesto una condanna a 5 anni e 6 mesi di reclusione per Qullù e a 1 anno per Qillì. La corte d'Assise, invece, ha stabilito l'assoluzione per entrambi i compagni in quanto "il fatto non sussiste".
Ad ogni modo ricordiamo che non sono finiti i guai giudiziari per coloro che lottano per la distruzione de I Colori Uniti della Vergogna: a giorni, infatti, è attesa la sentenza sullo sgombero della comunità mapuche Santa Rosa, "rea" di aver recuperato il proprio territorio.

Solidarietà attiva ai peñi e alle lamuen in conflitto con gli usurpatori del territorio mapuche.

Marichi weu!
Pekeñ e Trapial

mercoledì 20 gennaio 2010

PuelMapu - Lof Paichil Antriao difende il Rewe e convoca un Trawun




Comunicato pubblico Lof in conflitto Paichil Antriao

Lunedì, 18 gennaio 2010


Noi, integranti del Lof comunichiamo al nostro popolo Mapuche, alle nostre organizzazioni Mapuche e a tutti i peñi e lamuen (fratelli e sorelle) che ascoltino il nostro dolore:
Che la Comunità Mapuche Paichil Antriao ha deciso di esercitare il legittimo diritto a proteggere l'antico Pillan Lelfun-lo spazio sacro e cerimoniale- di grande importanza e vitalità; non solo per questa Comunità, ma per tutto il Popolo Mapuche.
La ragione che ha motivato questa decisione è stata ed è: l'aggressione e distruzione del Rewe, che sta per essere rimosso e distrutto dal nordamericano William Henry Fisher. Questo wingka (occidentale, ladrone) ha portato i macchinari sul posto dal giovedì della settimana scorsa (14 gennaio) ed ha aperto una strada, attraverso un scavo profondo 3 metri e lungo 30 metri, il tutto per sfruttare e convertire il nostro antico Rewe e WallMapu in una vile risorsa economica.
E' per questo che nell'entrare a proteggere il Rewe, in maniera pacifica da parte nostra -autorità e integranti della Comunità-, ci siamo trovati davanti a William Fisher, le forze speciali della polizia, agenti in borghese e agenti della polizia delle province argentine di Neuquén e Río Negro.
La Inal Longko e il Werken (autorità della comunità) hanno cercato di spiegare l'importanza di proteggere il luogo, cercando una via per il dialogo, ma non sono stati ascoltati e siamo stati intimati ad abbandonare il luogo in 5 minuti. Di fronte alla nostra ferma volontà nel continuare a proteggere lo spazio sacro, gli agenti di polizia e lo straniero Fisher hanno proceduto alla repressione utilizzando pallottole di gomma, gas lacrimogeni e perfino pallottole vere e proprie (calibro 22 mm), puntando e sparando alla testa dei Mapuche del Lof che stavano proteggendo il Rewe.
La persecuzione è giunta fino alla casa del werken. Senza ordine di perquisizione sono entrati nella sua casa, sparando, colpendo con i manganelli e minacciando la nostra gente. Hanno cercato di arrestare il werken ed hanno continuato la caccia al Mapuche nei boschi.
Dinanzi a questo costante sopruso non solo contro la nostra dignità come popolo, ma anche alla nostra modo d'essere Mapuche, rivolgiamo un appello a tutto il nostro popolo Mapuche ad un Trawun (parlamento) che realizzeremo nella nostra comunità dal venerdì 22 al sabato 23 gennaio. Ci si vedrà il venerdì sera, e sabato mattina effettueremo un Ngellipun (cerimonia mapuche), dando inizio al Trawun. Per questo è importante la presenza di tutti i Mapuche per non permettere che distruggano ulteriormente il nostro Pillan Lelfun e Rewe (spazio sacro e cerimoniale). Noi Mapuche, tutti insieme, possiamo proteggere il luogo, con la nostra presenza nel nostro Lof Paichil Antriao.
Demilitarizzazione del Wallmapu (territorio mapuche)
Basta con la Repressione
Il WallMapu non si negozia
Immediata Revisione dei titoli di proprietà
Fine dei lavori degli occidentali nel Wallmapu
Restituzione immediata di 222 ettari del nostro Lof
Basta con la persecuzione poliziesca e le politiche di criminalizzazione delle famiglie della comunità
Lof Mapuche en conflicto Paichil Antriao
Territorio Mapuche, nord del Nawel Wapi, Puel WilliMapu.

sabato 16 gennaio 2010

"La vendetta di Prometeo"

-sullo sciopero della fame dei prigionieri anarchici dal 20 dicembre al 1 gennaio-

Con l'edizione del presente opuscolo, abbiamo l'intenzione di far conoscere la lotta che è stata da poco portata avanti da alcuni prigionieri anarchici sequestrati dallo Stato in diverse parti del mondo, stavolta utilizzando la modalità dello sciopero della fame, iniziativa che si è tenuta dal 20 dicembre al 1 gennaio (eccetto Marco Camenisch e Gabriel Pombo Da Silva, che hanno iniziato lo sciopero il 18 in solidarietà con i prigionieri turchi e in ricordo con gli assassinati nelle carceri di quel paese).
La particolarità di questo sciopero è consistita nel fatto che non si è trattato di un metodo di lotta per l'ottenimento di miglioramenti carcerari e/o per avanzare gli iter legali per la "libertà" degli arrestati, bensì come ha ben espresso il suo promotore, Gabriel:
"Non ci sono punti rivendicativi, è un appello, un gesto d'amore, un appello alla lotta ed a continuare a lottare... noi non vogliamo carceri dalle sbarre d'oro, vogliamo distruggere la società carceraria... E' un evidente appello alla lotta, la lotta rivoluzionaria, non vogliamo che ci diano altro cibo, altre docce o altro lavoro, vogliamo distruggere tutte questa fottuta merda... iniziamo dai pochi che siamo, col desiderio di contagiare gli altri compagni, se fossimo liberi certamente non faremmo uno sciopero della fame, staremmo in prima linea, bruciando o prendendo o quel che sia... non staremmo perdendo il tempo qui, adesso l'unica cosa che ci resta da offrire è... un gesto degno ai compagni che sono caduti in lotta, specie Mauricio Morales... e tutta la gente che è caduta in questo cammino... ricordarli degnamente. Perciò, patire un po' di fame e allo stesso tempo sentirsi parte di un collettivo di individualità...".
D'altra parte, la risposta all'appello all'offensiva dall'altro lato delle mura è stata, perlomeno nel contesto latinoamericano, particolarmente forte, in intensità e continuità, se prendiamo in considerazione soprattuto il periodo di durata dello sciopero. Un'iniziativa che non era altro che un appello alla guerra, a ricordare i compagni caduti in combattimento (Mauricio Morales e Zoe) o assassinati dallo Stato nei suoi centri di sterminio (Agustín Rueda, Soledad Rosas, Paco Ortiz, Salvador Puig Antich, Xóse Tarrío…), non poteva far altro che scatenare per le strade le pratiche d'azione diretta, che sono quelle che dimostrano i valori reali degli insorti in tutto il pianeta, e le stesse che mantengono viva la possibilità reale dell'anarchia.
Tocca ai compagni prigionieri effettuare un bilancio/analisi sul significato di questo sciopero, noi possiamo parlare di quel che tocchiamo con mano nella nostra realtà più concreta...
A quanto pare, una buona parte degli anarchici latinoamericani ha deciso di approfondire gli attacchi e/o di iniziare un'offensiva più concreta e intensa, uscendo decisamente dal sopore delle assemblee, dalle processioni di carattere marziale inquadrate all'interno di quel che è tollerato dal sistema, e dall'equivoco dell'assistenzialismo/presa di distanza dai fratelli prigionieri.
Crediamo che si sia dimostrata nettamente l'efficacia dell'organizzazione informale tra le individualità con chiari propositi sovversivi, ben al di là dell'uso di acronimi o sigle.
Simboli dello Stato, del capitale, interessi della polizia, sono stati attaccati, incendiati o mitragliati. Il tutto, senza alcun comitato centrale né burocratico che ordini o meno di effettuare azioni o che assegni compiti, nonostante le fantasie delle carogne dei pennivendoli, dimostrando allo stesso modo come obsolete e pericolose le strutture statiche e formali (a volte semi-formali) delle antiche federazioni, per citare un esempio.
Noi vogliamo che si sia capita l'informalità come il mezzo di comunicazione e di prassi tra diversi anarchici e refrattari per portare avanti azioni che tendono a distruggere l'attuale stato delle cose, che tendono alla rivoluzione, senza il bisogno di riunioni settimanali né di estesi documenti redatti sotto un consenso comune negatore della individualità, principale motore nella volontà della lotta per la libertà.
Allo stesso modo intendiamo l'affinità.
Quando la rabbia, l'amore, la dignità sono superiori alla paura e alle certezze che ci offre il quotidiano, quando non ci lasciamo più consolare dai vari ciarlatani, professionisti dell'attesa e della manipolazione (alcuni persino con discorsi radicali) e comprendiamo che l'unico cammino per farsi strada in questo intreccio è l'azione, allora stiamo mettendo in pratica quel che desideriamo, una comunità composta da individualità libere, solidali ed antigerarchiche.
In tal senso, la molteplicità degli attacchi, così come la diffusione e la propaganda decentralizzata, permettono di augurare un buon panorama per la pratica insurrezionale nel contesto del Cono Sud, se non in tutta l'America latina.
E' anche vero che nella misura in cui cresce e si rafforza la possibilità anarchica in questa guerra sociale, lo stesso farà il nemico, con i suoi colpi repressivi, che sono una reazione attendibile e di fronte ai quali noi pensiamo che non ci possa essere alcun vittimismo (esempi ci vengono forniti da quel che avviene in Cile ed in Messico, in cui abbiamo compagni incarcerati con accuse gravi).
Anche per questo dobbiamo prepararci ed essere all'altezza, apprendendo dalle situazioni che sebbene sono accadute in altri contesti (Italia, Spagna), ci servono per trarre alcune conclusioni, visto che è provato che l'internazionalismo lo utilizzano gli sbirri di diverse nazioni quando si tratta di reprimere la dissidenza reale (le consulenze del persecutore Marini o la collaborazione dell'FBI con lo Stato cileno, lo dimostrano ben chiaramente). Pertanto, lanciamo un appello alla prudenza, ma mai all'inazione. Dobbiamo affilare la nostra progettualità e la nostra prospettiva per sferrare colpi sicuri sulla faccia del nemico, fino ad abbatterlo. Ad esser pronti e decisi.
Si avvicinano tempi duri, certo, tempi magari di delazione, di puro e semplice tradimento, ma sono tempi degni d'esser vissuti, molto più di quel che può affermare l'enorme massa degli zombie che passeggiano davanti alle vetrine delle grandi città, rinchiusi nelle loro prigioni, leccando le proprie sbarre...
L'affinità reale, la fratellanza tra sfruttati si costituiscono quando da un lato e dall'altro ci riconosciamo come prede in guerra (considerando che da un lato e dall'altro ci sono i rassegnati, i legalitari, i collaborazionisti).
E' nostro compito che non si spengano mai i fuochi della ribellione, né cessino le azioni in vendetta per i nostri fratelli assassinati o sequestrati.
E' nostro desiderio, per il quale diamo tutto, quello di riuscire a venir fuori dalla spirale azione/reazione...

Prigionieri in guerra... LIBERTA'

Algunas Anarquistas
Buenos Aires, estate 2010

"La venganza de Prometeo"


-sobre la h.h. de lxs presxs anarquistas-


Con la edición del presente folleto, tenemos la intención de dar a conocer la lucha que recientemente impulsaron algunas presas anarquistas secuestradas por el Estado en diversas partes del mundo, esta vez utilizando la modalidad de la huelga de hambre, iniciativa que duro desde el 20 de diciembre al 1 de enero (excepto Marco Camenish y Gabriel Pombo da Silva, que iniciaron la huelga el día 18 en solidaridad con las presas turcas y en recuerdo de las asesinadas en las cárceles de ese país).
La particularidad de esta huelga residió, por un lado, en el que no se trataba de un método de lucha en pos de mejores condiciones carcelarias y/o por adelantar los tramites legales para la “libertad” de las encarceladas, si no que como muy bien expreso su impulsor, Gabriel:
“No hay puntos reivindicativos, es un llamado, un gesto de amor, un llamado a la lucha y a continuar a luchar… nosotros no queremos cárceles con barrotes de oro, queremos destruir las cárceles, pero para destruir las cárceles tenemos q destruir también, el sistema y la sociedad carcelaria…. Es un claro llamado a la lucha, la lucha revolucionaria, no queremos que nos den más comida ni mas duchas ni mas trabajo, queremos destruir toda esta puta mierda… empezamos desde los poquitos que somos, queriendo contagiar a los demás compañeros, si estuviéramos en la calle pues evidentemente no haríamos una huelga de hambre, estaríamos en primera línea, quemando o tomando o lo que sea… no estaríamos perdiendo el tiempo ahí, lo único que nos queda ahora para ofrecer es… un gesto digno a los compañeros q han caído en la lucha sobre todo a Mauricio Morales… y a tanta gente que ha caído es este camino… recordarlos dignamente.. Y eso es pues, pasar un poquito de hambre y al mismo tiempo así nos sentimos parte de un colectivo de individualidades…”.
Por otro parte, la respuesta al llamado a la ofensiva del otro lado de los muros, ha sido, por lo menos en el contexto latinoamericano, particularmente fuerte, en intensidad y continuidad, si tenemos en cuenta sobre todo el tiempo en el que transcurrió la huelga.
Una iniciativa que no era mas que un llamado a la guerra, a recordar a las compañeras caídas en combate (Mauricio Morales, Zoe) o asesinadas por el Estado en sus centros de exterminio (Agustín Rueda, Soledad Rosas, Paco Ortiz, Salvador Puig Antich, Xóse Tarrío…), no podía menos que desatar en las calles las practicas de acción directa, que son las que demuestran los valores reales de las insurrectas a lo largo y ancho del planeta, y las mismas que mantienen viva la posibilidad real de la anarquía.
Corresponde a las compañeras prisioneras hacer su balance/análisis de lo que significo esta huelga, nosotras podemos hablar de lo que palpamos en nuestra realidad mas concreta…
Al parecer, una buena parte de las anarquistas latinoamericanas, ha decido profundizar sus ataques y/o iniciar una ofensiva mas concreta e intensa, saliendo muchas seguramente del sopor de las asambleas, las procesiones de corte marcial enmarcadas dentro del margen de lo tolerable por el sistema, y del equivoco del asistencialismo/ distanciamiento para con las hermanas presas.
Creemos se ha demostrado cabalmente la efectividad de la organización informal entre individualidades con clara intención subversiva, mas allá del uso o no de acrónimos o siglas.
Símbolos del Estado, del capital, intereses de la policía, han sido atacados, incendiados, baleados. Esto sin ningún comité central ni burocrático que ordene o no ejecutar acciones ni que asigne tareas, por mucho que fantasean las carroñeras de la prensa, desechando así mismo por obsoleta y peligrosa las estructuras estáticas y formales (a veces semi formales) de las antiguas federaciones, por citar un ejemplo.
Deseamos nosotras que se haya entendido la informalidad como el medio de comunicación y praxis entre diversas personas anarquistas y refractarias para llevar adelante acciones que tiendan a destruir el actual estado de las cosas, que tiendan hacia la revolución, sin necesidad de reuniones semanales ni de grandes documentos redactados en común bajo un consenso siempre negador de la individualidad, principal motor en la voluntad de la lucha por la libertad.
Así entendemos también la afinidad.
Cuando la rabia, el amor, la dignidad, es superior al miedo y a las certezas que lo cotidiano nos ofrece, cuando ya no nos dejamos apaciguar por charlatanas varias, profesionales de la espera y la manipulación (incluso algunas con discursos radicales), y comprendemos que el único camino para abrirse paso en este enredo es la acción, estamos desde el ahora practicando lo que deseamos, una comunidad compuesta por individualidades libres, solidarias y anti jerárquicas.
En ese sentido, la multiplicidad de ataques, a la par que la difusión y propaganda descentralizada, permiten augurar un buen panorama para la practica insurreccional en el contexto del cono sur, si no en todo el latinoamericano.

Es natural también que en la medida que se crezca y se fortalezca la posibilidad anárquica en esta guerra social, otro tanto hará el enemigo, con sus golpes represivos, que son una reacción esperable y ante los cuales pensamos no debe haber victimismo alguno (ejemplo de eso es lo que viene sucediendo en Chile y México, donde tenemos a compañeras prisioneras bajo cargos graves).
Esto también nos llama a prepararnos y a estar a la altura, aprendiendo de situaciones que si bien acontecieron en otro contexto (Italia, España), nos sirven para sacar algunas conclusiones, dado que probado esta que el internacionalismo también lo utilizan las esbirras de diversas naciones a la hora de reprimir la real disidencia (el asesoramiento del verdugo Marinni y la colaboración del FBI con el Estado chileno lo deja bien en claro).
Pretendemos con esto hacer un llamado a la prudencia, mas nunca jamás a la inacción, a afilar nuestra proyectualidad y nuestra perspectiva, para dar certeros golpes en la cara del enemigo, hasta por fin derribarlo. A estar preparadas y decididas.
Vienen tiempos duros seguramente, tiempos quizás de delación, de lisa y llana y traición, pero son tiempos dignos de ser vividos, que es más de lo que puede afirmar la enorme maza de zombis que se pasean ante las vidrieras de las grandes ciudades, encerrada en sus cárceles, lamiendo sus barrotes…
La afinidad real, la hermandad entre explotadas, se constituye cuando de un lado y otro nos reco.nocemos como presas en guerra (que de un lado y otro también hay de las otras, las resignadas, las legalistas/colaboracionistas).
Que nunca se apaguen los fuegos de la rebeldía, ni cesen las acciones en venganza por nuestras hermanas asesinadas o secuestradas, es nuestra tarea.
Que así también consigamos salir del espiral acción/reacción, es nuestro deseo, por el cual lo damos todo…

Presas en guerra… LIBERTAD

Algunas Anarquistas
Bs. As. Verano 2010

venerdì 15 gennaio 2010

Spagna - Sciopero della fame di Pope

Con questa lettera esprimo la mia adesione allo sciopero della fame che dei compagni hanno effettuato dal 20 dicembre 2009 al 1 gennaio 2010

Ho effettuato il digiuno dal 1 al 12 gennaio a continuazione dello sciopero della fame internazionale. Coraggio a tutti i compagni ribelli di spirito libertario, in modo che facciano proprio questo sciopero della fame con proteste, così che l'eco delle azioni che realizziamo noi che siamo sequestrati da questa parte del muro travalichino le barriere di questo sistema che cerca di farci tacere con l'isolamento, il sequestro e lo sterminio sistematico.
Ci mantengono prigionieri, privati di un diritto fondamentale per la vita (la libertà), ci condanno all'ergastolo mascherato, quelli tra noi che sono malati vengono sequestrati fino allo sterminio e privati del diritto ad una morte degna in libertà, il tutto con l'unico proposito di zittire le nostre voci.
Il nostro unico reato è quello di non farci ingannare, di non sottometterci ai dettati di un sistema che ci perseguita fino alla sazietà. Se per difendere i nostri diritti siamo colpevoli, sono disposto a pagare il prezzo che devo pagare per difendere la libertà, e non solo, ma mi sento fortunato per far parte di questa lotta perché mantiene i diritti fondamentali della nostra dignità come esseri liberi.
Voglio sottolineare il fatto che questa lotta non dobbiamo realizzarla solo contro il sistema giudiziario e le prigioni per gli adulti, ma dobbiamo iniziare a lottare contro l'anticamera delle prigioni ovvero i centri di reclusione per minorenni, in cui con totale impunità s'inizia a torturare dall'infanzia. E' fondamentale non dimenticarlo, altrimenti commetteremmo un grave errore, perché per abbattere le mura bisogna iniziare dalle fondamenta e non dobbiamo farci intimidire, anche se il nemico scaglia le sue legioni di iene contro di noi. Nonostante ci perseguitino, reprimano o torturino, noi dobbiamo restare fermi nelle nostre convinzioni dell'ideale per il quale lottiamo, difendendo il nostro spirito ribelle.
Per quanto detto, dalla mia reclusione vi incoraggio alla lotta.

Non più ergastoli mascherati
Non più morti di malati in prigione
Non più torture né carceri per i minorenni
Abbasso le mura della repressione

Un forte abbraccio libertario e tutta la forza di questo spirito ribelle libertario

Pope
carcere di Madrid IV - Navalcarnero, modulo 5

_________________
Con esta carta vengo a sumarme a la huelga de hambre que desde el día 20 de diciembre vienen secundando otrxs compañerxs hasta el 1 de enero del 2010.
He realizado el ayuno del 1 al 12 de enero como continuación de la huelga de hambre internacional, animo a todxs lxs compañerxs rebeldes de espíritu libertario a que hagan lo propio o apoyen esta huelga de hambre con protestas para que el eco de las acciones que llevamos a cabo los que nos encontramos secuestradxs a este lado del muro traspasen las barreras de este sistema que trata de silenciarnos con el aislamiento, el secuestro y el exterminio sistémico.
Nos mantienen presxs privadxs de un derecho fundamental para la vida ( la libertad), nos aplican condenas perpetuas encubiertas, aquellxs que sufrimos enfermedades se nos mantiene secuestradxs hasta el exterminio privándonos del derecho a una muerte digna en libertad, todo ello con el único propósito de callar nuestras voces.
Nuestro único delito es no dejarnos engañar, no someternos a los dictados de un sistema que nos persigue hasta la saciedad. Si por defender nuestros derechos somos culpables, estoy dispuesto a pagar el precio que tenga que pagar por defender la libertad, y no solo, sino que me siento afortunado de formar parte de esta lucha porque mantiene los derech os fundamentales de nuestra dignidad como seres libres.
Quiero hacer hincapié en que esta lucha no sólo debemos llevarla a cabo contra el sistema judicial y de las prisiones de adultos, sino que debemos empezar luchando contra las antesalas de las prisiones que no son otras que los centros cerrados de menores donde con toda impunidad se nos comienza a torturar desde la infancia, es fundamental no pasarlo por alto ya que de hacerlo estariamos cometiendo un grave error, porque para derribar los muros hay que comenzar por los cimientos y no dejarnos intimidar por más que el enemigo eche sus legiones de hienas contra nosotrxs. Por más que nos persigan, repriman o torturen debemos mantenernos firmes en nuestras convicciones del ideal por el cual luchamos defendiendo nuestro espíritu rebelde.
Por todo lo dicho os animo desde mi encierro a la lucha.

No más condenas perpetuas encubiertas
No más muertos enfermos en prisión
No más torturas en centros de menores ni prisiones
Abajo los muros de la represión

Un fuerte abrazo libertario y toda la fuerza de este espíritu rebelde libertario

Pope

mercoledì 13 gennaio 2010

Cospirazione delle Cellule di Fuoco - La democrazia non vincerà

traduzione automatica del comunicato della Cospirazione delle Cellule di Fuoco, in cui si rivendica l'attentato davanti al parlamento greco.

"... Questo paese è morto
Cactus è il paese
Qui la pietra immagini
Come qui prendere
la supplica di una mano uomo morto
sotto stelle spithisma inattive ...

tra l'idea ...
e la realtà
tra il traffico
e l'azione
cade l'ombra
tra la percezione
e la creazione di
cade l'ombra
la vita è troppo lontana
tra il desiderio
e lo spasmo
tra forza
e non
tra sostanza
e la caduta
cade l'ombra
perché vostro è il regno
perché il vostro è la vita
perché la vita è tua
tua

questo è il modo
in cui finisce il mondo
non con un singhiozzo, ma con un bang ... "

(shift poesia di T. S. Eliot a Guy Foks
che ha cercato di far saltare in aria il Parlamento inglese)


Se suona oggi impensabile, per parlare contro la democrazia, senza dichiarato conservatrice o fascista di propaganda è il motivo che vivono nelle case e nelle menti degli schiavi.
In altri fondamentalismo democratico non ha nulla da invidiare ai precedenti regimi autoritari. Il nepotismo, grandi camini, i cortigiani, i evnnooumenoi, come imprenditori, broker, promotori immobiliari e gli editori continuano a gestire la vita sociale e dal "basso" la gente avrà sempre torto e sempre disposti a "ingannare".  
La società continua a tollerare passivamente loro e allo stesso tempo vuole trovare lì. L'ambizione di soldi facili, il progresso sociale drammatico, la carriera professionale, la riabilitazione di proprietà, la sicurezza degli oggetti e porta diplokleidomenon è la promessa di prosperità democratica. Così ethelodouloi schiavi consegnati al totalitarismo del dominio capitalistico in un contesto democratico. Lo sfruttamento del lavoro e intensifica la vita, aumento delle disuguaglianze sociali, la polizia del stratiotikopoiountai mondo, governa la vista e la miseria e talvolta fisici e diannoitiki emotivo è la scelta dei soggetti. La maggior parte non sono nuovi. Su e giù per questo è stato il tavolo della vita sociale sotto il giogo di qualsiasi potenza. Ma è la democrazia oggi ad indorare la cornice. La democrazia è un colpo di stato non scarica automaticamente i carri armati nelle strade, ma le telecamere e microfoni dei giornalisti. La democrazia corre sul potere della propaganda. Questo lavoro è protetto dalla Costituzione come il diritto supremo, la disuguaglianza sociale è la realizzazione del libero mercato e della concorrenza, la polizia protegge serve la domanda sociale di sicurezza, lo spettacolo è il difensore della libertà di espressione e la povertà può colpire la porta vicino a voi, ma non la tua quindi non preoccuparti ... Ora, nel bel mezzo di auto sequestrate, le code interminabili di protesta al IKA, torture in A.T di nuove offerte di telefonia mobile, display a schermo piatto, indennità di disoccupazione, problemi psicologici e di solitudine, di focolai di orgoglio nazionalista e non pagati dosi, timbrato la nuova democrazia sociale nelle città occidentali. E la chiave, tutti questi non sono stati con la forza o sotto l'autorità di una giunta di generali. Questa "magnifica conquista del popolo". Pertanto, noi sosteniamo che la democrazia è la tecnica e la scienza del diritto a non essere vista come oppressione. Il capitalismo è il boss e la democrazia il portavoce. Noi non siamo ingenui a pensare che l'élite "trecento del popolo" di fatto in carica. Ovviamente i dirigenti sono equilibri, i titolari dei controlli dello Stato "signori e signore sui prezzi. Inoltre, la maggior parte di loro non è presa sul serio. Il ruolo primario della democrazia è quello di funzionare come prokallyma la macchina brutale del capitalismo. E 'la vetrina del sistema secondo le linee di notte, l'economia e la mafia. "Lavare i loro soldi sporchi", mantenere "profilo pulito" deve essere "pagato" tutte le portiere è invitato dal cantante, ha un esercito di ben fatto, dal formale al para-agenti di polizia e dei loro clienti (il popolo orgoglioso) paghino sempre in tempo.
A questo punto sarebbe sbagliato da parte nostra se omettessimo di menzionare il rafforzamento del ruolo dei giornalisti in questo ntaraveri. Ora, la democrazia dei nostri giorni, attraverso i partiti politici tradizionali, ha preso la maggior parte dei media. Non è un caso, che l'ondata crescente di personale dell'ufficio politico è da megalodimosiografous ex (Roussopoulos, Panagiotopoulos, cannella, Efthimiou, Dinopoulos, ecc.) Si tratta di una ricostruzione della strategia di comunicazione della democrazia. Ora la coerenza dei politici e giornalisti è chiara. Può telegiornali e notiziari che la retorica essere diverso, a seconda di chi sta parlando e quali interessi serve, ma è ancora una componente comune della rivendicazione e la difesa del sistema democratico. Tutte le chiacchiere e alla fine dimenticate. Infatti, per ottenere una migliore epoinooun un dialogo immaginario tra la società civile e mediatori giornalisti. Per questo motivo, con la verità della democratica "opinione pubblica". Essi si basano sulla costruzione di un "incrollabile" verità maggioranza che nessuno osa contestare. La verità del sondaggio dei sondaggi, i numeri. Così l'opinione pubblica è un cliente delle parti e dei clienti parti. In questo modo, politici e giornalisti modulo di relazioni sociali, e di fornire metallasoun a volontà. Allo stesso tempo invertito il rapporto dopo il sondaggio, sondaggi e che presumibilmente è venuto dalla società alla fine di ritorno ad esso attraverso lo spettacolo, l'impostazione. Così il popolo ha sempre ragione, come un cliente.
In questa democrazia unico rapporto con il cliente in alleanza con i mezzi di forme comportamento sociale. Soprattutto al giorno d'oggi vi è una espansione del consumo tisepidimias paura. Su quello amerikanoanathremmenoi funzionari del dipartimento di polizia, con dichiarazioni fantasiose e fughe di terroristi e disonesti dai titoli di caustica altri e le relazioni dei giornalisti "una recrudescenza del crimine" e "la violenza e l'insicurezza". In questa luce comprimendo i vari casi e gli eventi contraddittori, come rapine in banca in sacchi, attacchi incendiari su punteggi composizione della notte, sequestrando i circuiti ricchi di prostituzione e tratta, epikyrixi di 3 partner con epikyrixi di aspiranti assassini di Kuneva ...
In tal modo ripristinata la domanda di sicurezza e prodotto l'ideologia del terrore. Citiamo questi esempi, perché questi driver come si può percepire una percentuale del funzionamento della democrazia. Tutte le dichiarazioni di cui sopra e il pragmatikottita exangeleies fatto di non affrontare il problema del "crimine". In parte come un "crimine" è in alcuni interessi statali. L'obiettivo quindi non è esattamente né sicurezza né spettacolare, ma l'ordine di riflessione. Esattamente lo stesso vale per la democrazia. Quando il ministro istituzionale della polizia dice che non si trasformerà nella città di Atene astynomokratoumeni dove s'incontra con le autorità locali sul tema della criminalità e quando afferma che i dipartimenti di polizia e la Camera sono stati e resteranno "automatici" per difendere la libertà di la democrazia, non solo dicendo la verità. Perché in realtà la democrazia è una riflessione drammatica e di sostituzione per la libertà. Non ci può essere libertà come una democrazia.
Del corso, al di là dei trucchi e tecniche, anche se non ci fosse la democrazia in sostanza, non si sa quando l'ufficio, ha citato il "oggettivo" il diritto di molti. La storia ha dimostrato che non dovrebbe avere alcuna fiducia in termini di massa. Le persone che volontariamente adottare per sé la condizione di "persone" e parlare come parte di "noi la gente a pagare tutto, lasciando tutti i creativi e fiduciosi in afinontai planemata dei loro capi. Questo è il popolo. Una massa rumorosa con la testa abbassata, lamenti incessanti, la miseria e la psicologia delle masse, che riducono la vita ad una sequenza ripetuta di funzionamento e le regole. Non vi è alcuna buona ragione per quanto riguarda il suo potere discrezionale e le scelte. Vogliamo un mondo in cui ogni individuo si assuma la responsabilità, a comunicare il punto, lo scambio di argomenti che avranno il coraggio di credere, anche se amfisviteitai da parte della maggioranza, senza nascondersi dietro i rappresentanti e mediatori.
L'elettore in democrazia non è mai soddisfatto della sua vita e l'ambiente. E 'sempre lamentarsi di qualcosa, indignati, arrabbiati e si lamentano, ma ogni 4 anni avvolgono la coscienza in una scheda elettorale e sostengono ancora una volta il sistema. Rinvia la decisione sulla sua vita, come le prossime elezioni, pistefontas che qualcuno più adatto, più appropriato e più equo rispetto al precedente, le cose a venire. In sostanza, si rifiuta ostinatamente di ammettere che nessuno è più capace di lui a gestire la sua vita, perché altrimenti sarebbe venuto contro il vuoto della sua vita, gli anni di rassegnazione, una vita di prigionia e dovrà ammettere che era una schiava. Aveva avuto un errore e non si è mai disposti ad accettare compromessi con se stessi ed ammettere questo. Preferisce sempre dar la colpa agli altri, i politici incompetenti, gli stranieri, ma i terroristi stessi. Nessuno ha contestato la mikroegoismo, anche se il resto del tempo, lo lascia podopataei sistema. La questione per noi è quella di sfida e di rottura con ogni sistema autoritario, come quello liberale, se presentata. Ci rendiamo conto che il potere di gestire la nostra vita è dentro di noi e sta a noi decidere come vivere. Qualcosa che l'elettore si rifiuta di antilifthei. Tin sforzarsi di superare le barriere di tithontai, divieti, valori morali, ideali e impostare il suo ego dove vuole. Pertanto riteniamo che l'elettore sia in gran parte responsabile di questo è perché le decisioni sono la vita e le scelte che perpetuano la loro condizione.

"... Tutto ciò che spaventa è l'evoluzione del sistema che sta causando il terrore, l'elettore è dentro di noi, gestito dal sistema ..."
(estratto dell'intervista ai carcerati B. Stefanakos)
Tra tutte la nuova città ribelli "... non una proposta politica a secco, ma la dimensione rivoluzionaria del problema esistenziale umano. Il passaggio ad azioni illegali, rovesciando i limiti della sopravvivenza routiniarikis miserabile e realizza un rivoluzionario" è ".. ". (Gruppo di Solidarietà Internazionalista Rivoluzionario Christos Kassimis). L'inizio dei combattimenti significa per te di smettere di vedere se stessi attraverso gli occhi del sistema, deve essere lasciato ora di determinare i vincoli, possa essere liberato dalla paura. Questa esigenza di immediato rilascio si può trovare all'interno dei gruppi ribelli e le alleanze ribelli. È logico che il nemico si trova ad affrontare questi progetti utilizzando il linguaggio di menzogne e calunnie. Noi non siamo sorpresi che ancora una volta la propaganda della democrazia ricorra a trucchi a buon mercato, come la teoria dei vasi comunicanti. La presunta esistenza di una direzione centrale, grandi teste, le bombe exidikefmenos produttore e il fondo di rivoluzionario pubblico, vogliono isolare il ribelle nuovo e l'attuale lavoro come una fazione oscura delle persone con presunti legami. Ma le cose sono in realtà semplici. È sufficiente la coscienza e la volontà di alcune persone per porre fine alla loro abitudine di sopravvivenza, per passare dalla resistenza agli attacchi, a sollevare la questione della liberalizzazione, non il futuro indeterminato per le generazioni future, ma nel qui e ora, durata, per sé e questo crea un gruppo di guerriglieri. Ma il suo avversario vuole ripetere la storia come farsa. La teoria dei vasi comunicanti "è una copia carbone della metapoliteftikis tecnica" teoria della goccia ". Quindi sdraiatevi detto, che i gruppi ribelli e i conflitti sociali del tempo necessario chountikoi e fascisti per destabilizzare la democrazia per il ritorno della giunta. E poi ci sono "oscure e comuni decisionale armadi centri. È prassi normale nello Stato, quando si vuole riconoscere qualcosa, a "spiegare" nella direzione voluta da lui. Il potere di fare la falsificazione della storia epidiokontas per impedire l'espansione della pratica della guerriglia. Ciò che è ormai chiaro che l'esistenza di una rete diffusa di guerriglia in tutta la Grecia, con vecchie e nuove organizzazioni anarchiche incendiarie, katadromikes incursioni nei centri delle città, come realizzato nel mese di dicembre, gli anarchici organizzazione della legge in Kavala, dimostra che il capitalismo greco territorio, la parte posteriore non ci sarà mai al sicuro.
Nell'ambito di questa strategia la sera Sabato, 9 gennaio ordigno esplosivo nel cortile del parlamento, accanto alla tomba del Milite Ignoto. Due compagni si sono avvicinati al cantiere e altri due sono stati come una ypostirixis gruppo nella regione. I due poliziotti che erano solo 8 metri dal punto hanno lasciato l'impianto e si sono seduti per un po 'là, non guai a noi, e si è proceduto alla installazione. Per quanto riguarda "l'inespugnabile" in parte, ha risposto che la determinazione, la progettazione e la fantasia di armi per i ribelli di gestire ciò che viene presentato come "impossibile". A Royal prestigiosa "casa" la costruzione, il tempio della democrazia, circondato dai più moderni sistemi di sorveglianza e di molti agenti di polizia non stare nella nostra scelta. Ingiuriose parole a questo simbolo, la validità della democrazia, senza scrupoli morali. Ogni partito ha la vulnerabilità del bene e di trovare soddisfazione diminuirà mai. Ora, per quanto riguarda la comunicazione del non movimento-gioco di Evzoni dal sito di attacco come un atto eroico, almeno impreciso. Ovviamente, la verità che conosciamo noi e il nemico è che si muoveva in un cortile elevata del Parlamento prima dell'esplosione di avere una copertura adeguata. Sappiamo che sanno e la bomba di polizia che chiunque ha vissuto nel giro di dieci metri al massimo solo male.
Infine si ricorda che, dopo circa 4 mesi dopo la presunta turbativa anche chiaramente che rimangono attivi. Comunicare fiesta dopo un raid in una casa di studenti in cui sono stati trovati assolutamente nulla che collega la nostra organizzazione, con questa mostra l'andamento del sistema vendicativo. Persone stochopoiountai, profylakizontai altri e delle azioni penali sono finalmente sulla loro identità politica, senza alcun elemento di collegamento con noi. La nostra organizzazione non ha subito alcun colpo, tuttavia costantemente rafforzata nella rivoluzione. In ogni caso le nostre azioni parlano da sole. Verso la democrazia non verrà visualizzato alcun rispetto, ma la rabbia e l'aggressività.
Si richiede l'immediata sospensione della custodia cautelare per i 3 incriminati per la Cospirazione delle Cellule di Fuoco.
Si richiede la cessazione delle azioni penali contro persone perseguite PER LA NOSTRA ORGANIZZAZIONE .
LA PROROGA DEL OMIRIAS aperta AFORMI di una maggiore U. S. ATTACCHI .
Senza dimenticare i ribelli della città e insubordinati combattenti che hanno perso la vita nella lotta contro il sistema per la dignità e la libertà: X. Kassimis Tsoutsouva H., M. Preka, C. Marino, C. Temperekidi.

Inviamo la nostra solidarietà ai ribelli, a Dimitris Koufodinas chi è imprigionato nelle celle bianche della democrazia.

Sniping (franco-tiratori) TERRORISTON - Cospirazione delle Cellule di Fuoco