mercoledì 16 dicembre 2009

L'Argentina espelle i combattenti Marcelo Villarroel e Freddy Fuentevilla

Il governo argentino ha espulso i compagni Marcelo Villarroel e Freddy Fuentevilla. I due sono stati trasferiti in aereo in territorio cileno, all'interno di un'impressionante operazione di polizia.
I compagni sono giunti alle 22.45 di martedì, 15 dicembre, alla frontiera Licura de Lonquimay (tra Argentina e Cile), per esser poi trasferiti fino all'aeroporto Maquehue (Comune di Padre las Casas) nella IX regione de La Araucanía e fatti salire su un elicottero fino alla regione Metropolitana, in cui dovranno esser interrogati dalla Procura.
Secondo quanto ha dichiarato con prepotenza il sottosegretario degli Interni, Patricio Rosende, "adesso è l'ora della giustizia cilena in modo che si applichino le dovute sanzioni. Le gestioni per il loro trasferimento sono state molteplici e sono culminate con un operativo della PDI che li ha trasportati fino a Santiago".
La servile autorità ministeriale ha annunciato che i due combattenti saranno sentiti in procura alle prime ore di mercoledì, momento in cui la Fiscalía Centro Norte "prenderà il controllo". "Adesso la giustizia cilena ha l'ultima parola, non c'è impunità per nessun reato" ha affermato il sottosegretario, lo stesso che ha dato ordini di presidiare militarmente il territorio mapuche e che come componente della amministrazione della Bachelet ha mantenuto l'impunità per i responsabili degli oltre 70 assassinii della democrazia.
Marcelo e Freddy sono stati arrestati il 15 marzo 2008 a San Martín de los Andes (Argentina). A causa di una montatura, secondo la quale i due sarebbero i responsabili della rapina al Banco Security e dell'assassinio dell'ufficiale Luis Moyano, i compagni avevano decido di abbandonare il suolo cileno e di entrare illegalmente in Argentina, con l'intenzione di salvaguardare la vita ed avviare una istanza di rifugio umanitario.
"Lottatori sociali e orgogliosi combattenti popolari" così si definiscono i due compagni che, durante oltre un decennio, hanno dovuto affrontare criminalizzazione, tortura, repressione e detenzione.
Il 29 settembre 2008 si è tenuto il processo in Argentina, nel quale sono stati condannati a 3 anni e 3 mesi di carcere per porto illegale di armi da guerra.
Durante la loro permanenza nelle prigioni argentine i 2 compagni sono stati vittime di perquisizioni e pestaggi. Lo stesso trattamento è stato riservato ai familiari e agli amici che si sono recati ai colloqui.

fonte:Sintonía Rebelde
Liberando la palabra secuestrada.
107.5 Radio Villa Francia

Nessun commento:

Posta un commento