venerdì 18 dicembre 2009

Cile - Solidarietà Internazione per i compagni in sciopero della fame

Dalla prigione di Aachen ci è giunto un invito da parte del compagno Gabriel Pombo Da Silva per coordinare/fare uno sciopero della fame internazionale. L'obiettivo è di comunicare la proposta ai compagni detenuti per vedere quanti sarebbero disponibili a effettuarlo. Purtroppo non c'è stata l'adesione dei compagni prigionieri cileni, ma l'invito riguarda anche la coordinazione di molteplici azioni solidali da parte dei guerrieri che non si trovino agli arresti. In tal maniera il minimo che possiamo fare come insorti e solidali è di abbracciare quest'iniziativa e dare l'avvio alla risposta che i nostri compagni sperano di ricevere. Infatti, non dobbiamo dimenticare che in questa lotta il carcere è una conseguenza quasi diretta (l'esperienza di compagni che si son dati alla fuga insorgente rafforza tale affermazione) e quelli che cadono tra le grinfie della bestia non devono esser dimenticati né silenziati, per questo cercano di rafforzare la comunicazione e la solidarietà complementare che si deve realizzare tra quelli si trovano dentro e fuori le prigioni.
Da questo luogo del mondo denominato Cile, noi diciamo ai compagni che aderiscono allo sciopero che la loro azione non sarà isolata, né tanto meno passerà sotto silenzio. Il nostro impegno è nella solidarietà, quella parola che non ha senso se non viene portata alla pratica concreta, perché si dota di una qualità rivoluzionaria solo quando siamo capaci di materializzarla in un'azione che va ben oltre la spettacolarità che può avere. E' sempre un saluto ai compagni i cui corpi si trovano sequestrati tra le mura di una prigione, così come è un eterno saluto ai nostri compagni dei quali sentiamo tanto la mancanza e che per situazioni diverse non sono più con noi, come Mauricio Morales, fratello scomparso il 22 maggio in un'azione diretta contro la scuola della polizia penitenziaria, la compagna Zoe, scomparsa il 1 maggio mentre preparava un ordigno in Francia e il nostro compagni Diego Ríos, che fino ad oggi si burla di tutti gli organi repressivi dando vita alla propaganda per il fatto per mezzo della sua vita, intraprendendo la sua fuga insorgente dal 24 giugno.
Approfittiamo di questa proposta per far sentire a tutti i nostri compagni, sia prigionieri che scomparsi e perseguitati, che nessuno sarà né dimenticato né solo. La guerra è già iniziata e dobbiamo stare attenti, che non ci sorprendano sprovveduti. Affiliamo le nostre armi che sono nostre condizioni e proiezioni per dimostrare che non solo siamo sgangherati, ma che siamo guerrieri alla ricerca di qualcosa in più della "attenzione", cerchiamo di vedere distrutta qualsiasi relazione di potere.
Per questo e molto altro, inviamo un appello a tutti quelli che sono interessati a quest'iniziativa a partecipare al corteo da effettuare il 23 dicembre alle 19, in Alameda angolo Ejército (pieno centro di Santiago) ed a un presidio che si terrà davanti al C.O.F.
(carcere femminile) martedì 29 dicembre alle 12. Invitiamo anche a non fermarci qui, invitiamo i gruppi d'affinità e le individualità insorte ad agire come detta la loro volontà, in quanto i limiti per l'azione sono determinati solo dalla nostra fantasia.

Per la distruzione della società carceraria e di qualsiasi tipo di società con logiche di potere. Che la solidarietà sia efficace, reale, riproducibile, contagiosa e duratura come la peste nera.
Ci vediamo nella strade che serviranno per l'insurrezione.

Nessun commento:

Posta un commento