venerdì 26 febbraio 2010

John Zerzan - Superuomo ed Unabomber

Nati con una differenza di cento anni l'uno dall'altro, i curricula di Friedrich Nietzsche e di Theodore Kaczynski dimostrano alcuni importanti paralleli. Entrambi hanno rifiutato delle promettenti carriere accademiche: Nietzsche in filologia, Kaczynski in matematica. Entrambi hanno cercato di trarre il massimo vantaggio da un'esistenza fondamentalmente solitaria. "La filosofia, per come l'ho intesa e vissuta finora, è una vita volontariamente trascorsa tra i ghiacci e le alte montagne" ha detto Nietzsche in Ecce Homo. Per Kaczynski, il ghiaccio e le alte montagne sono stati più di una descrizione letterale, visti gli anni passati in una capanna nelle Montagne Rocciose.
Leslie Chamberlain (Nietzsche in Turin, London, 1996) ha riassunto l'esperienza di Nietzsche come "empia, disoccupata, senza donne e senza tetto." Kaczynski ha vagabondato meno, ma anche a lui la caratterizzazione si addice abbastanza bene. Entrambi hanno fallito nelle loro relazioni con le donne e si sono disinteressati nel considerarne la condizione sociale. Entrambi sono stati di tanto in tanto minacciati dalla malattia e dall'impoverimento. Entrambi sono stati traditi dai propri fratelli unici: Nietzsche dalla sorella Elizabeth, che mise mano ai suoi scritti quando era indifeso per poterla ostacolare; Kaczynski dal fratello David, che lo denunciò all'FBI.
Il concetto centrale di Nietzsche era la volontà di potenza. La grande idea di Kaczynski era ed è il processo del potere.
Entrambi hanno elogiato la forza ed hanno aspramente criticato la compassione: Nietzsche con la sua critica del cristianesimo come malsana "moralità da schiavi"; Kaczynski con la sua critica alla sinistra quale disonesta proiezione della debolezza personale.
Entrambi hanno sostanzialmente sviluppato una psicologia morale, sebbene Kaczynski non si sia limitato alla sola psicologia.
L'analisi di Nietzsche è rimasta nei limiti della cultura. La sua ricerca di una rigenerazione dello spirito umano e della realizzazione dell'individuo è essenzialmente estetica. Per lui l'arte, per molti aspetti, ha rimpiazzato Dio. La sua concezione artistica post-cristiana è la misura della dionisiaca "trasmutazione di tutti i valori". "Quel che più importa... è sempre la cultura" (Il Crepuscolo degli idoli).
Non ci sono dubbi sulla fede di Nietzsche nella gerarchia, sulla sua giustificazione del rango e dello sfruttamento. La concezione anarchica di Kaczynski sostiene una comunità libera, decentralizzata fino alla reciprocità faccia a faccia.
Kaczynski, come Nietzsche, pone la virilità al di sopra della decadenza, ma egli ha visto che la si può raggiungere solo passando per una trasformazione sociale. Ne Al di là del bene e del male, Nietzsche ha biasimato "la democratizzazione dell'Europa" per quella che vedeva come una mentalità da gregge. Ne La società industriale ed il suo futuro, Kaczynski ha riconosciuto la necessità d'un cambiamento ben più profondo rispetto a quello politico (per non parlare di quello estetico) affinché l'individuo possa divenire libero e realizzato. Egli s'è reso conto che la logica della vita industrializzata è un ostacolo ed ha incitato alla sua distruzione. Per lui, esser pratici nella vita quotidiana è di gran lunga il fattore più importante rispetto ai valori astratti o all'espressione estetica. Quindi, Nietzsche e Kaczynski hanno considerato la crisi dei valori in maniera piuttosto diversa. Particolarmente nella persona di Zarathustra, Nietzsche si appella ad una redenzione personale attraverso un atto di volontà. Kaczynski non ignora il contesto dell'individuo, ovvero le forze che rendono vane la sua vita fino ad un livello fondamentale.
Nietzsche s'è incentrato sulla cultura tedesca, come ad esempio sul Caso Wagner. Kaczynski ha esplorato il movimento e gli effetti di un ordine industriale sempre più artificiale ed alienante.
Nietzsche ha affermato lo spirito libero in libri come Umano, troppo umano, Aurora e La gaia scienza, per poi metterne in discussione l'esistenza in altri testi. Kaczynski ha dimostrato che l'autonomia individuale è problematica nella società moderna, e che questo problema è una funzione di tale società.
Sia Nietzsche che Kaczynski sono considerati da tante/i come nichilisti. L'ethos dominante postmoderno eleva Nietzsche ed ignora Kaczynski - fondamentalmente perché Nietzsche non mette in discussione la società, come fa Kaczynski.
Secondo il postmodernismo il Sé è solo un prodotto, un risultato, nient'altro che un effetto superficiale. In fondo è stato Nietzsche a dare origine a quest'atteggiamento (ora anche noto come "la morte del soggetto") che si può trovare in molti dei suoi scritti. Kaczynski ha manifestato una decisa autonomia ed ha dimostrato che l'individuo non s'è ancora estinto. Si può deplorare la fine dell'individuo sovrano e scadere nella passività e nel cinismo postmoderno oppure, come ha fatto Kaczynski, diagnosticare la condizione dell'individuo nella società e combatterla.
Nel anni '20 del secolo scorso il Das Unbehagen in der Kultur [in italiano, Il disagio della civiltà] di Freud è stato tradotto in inglese come Civilization and Its Discontents (La civilizzazione ed i suoi malumori), anche se letteralmente significa "quali disagi ci crea la cultura". Nietzsche non ha mai messo in discussione la cultura in sé. Kaczynski ha fatto luce sul perché l'industrialismo, la nascita della cultura, devono essere superati affinché possano esistere benessere e libertà.
John Zerzan

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traduzione di Marco Camenisch, a cura di Culmine
l'articolo originale, in inglese, è su:
http://bioclasta.blogspot.com/2010/02/john-zerzan-overman-and-unabomber.html

Il presente articolo è contenuto nel libro:
John Zerzan - Twilight of the machines, Feral House, Port Townsend WA, USA, 2008
A breve compariranno le traduzioni in italiano ed in tedesco, entrambe tradotte da Marco Camenisch.

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