sabato 23 gennaio 2010

"L'Offensiva Continua..."


testo di Gabriel Pombo Da Silva, tradotto da Culmine


Compagne e compagni, dietro di noi resta il nostro gesto d'amore insorto, informale e coordinato, vissuto e sentito in tante forme quante la creatività, la fantasia, i desideri e le risorse (personali/materiali) ci hanno permesso e suggerito...
Mi risulta che non sono il solo che s'è vivamente emozionato per l'interesse che ha suscitato lo sciopero della fame, per la solidarietà rivoluzionaria mostrata e per i risultati della stessa. Nemmeno sono l'unico che desidera che tutto quel che abbiamo vissuto e condiviso in queste giornate specifiche non resti "solo" un gesto... i gesti servono per ricordare (monumenti, compagni, situazioni, ecc.), le IDEE e le AZIONI per continuare ed avanzare...
Abbiamo ricordato i nostri non con l'intento di creare "santuari" in cui andare a piangere ogni anniversario mortale, ma per mantenere presenti i compagni nelle nostre esistenze ed azioni.
I nostri compagni non sono stati né "angeli" né "diavoli", ma individui coscienti perché ci ricordano i motivi contro i quali essi hanno lottato e continuano a farlo, perché ci ricordano che le ragioni per le quali hanno combattuto continuano ad esser presenti...
Qual è stato il "reato" di Salvador Puig Antich? Quale quello di Agustín Rueda Sierra? Quale quello di Franco Serantini? Quale quello di Giuseppe Pinelli? Quale quello di Soledad ed Edo? Quale quello di Carlo Giuliani? Quale quello di Paco Ortiz? Quale quello di Xosé Tarrío? Quale quello di Mauricio Morales? Quali sono stati i "reati" di questi compagni? Ci interessano "le sigle" in cui militavano (quelli che ne avevano una) organizzati o le IDEE che essi hanno difeso?
Sapete dove stanno gli assassini dei nostri compagni? Sapete quali erano gli obiettivi che essi hanno attaccato? Le esistenze che conducevano? Quel che essi sognavano?
Ricardo Flores Magón ha scritto: "Non sono i ribelli che creano i problemi del mondo, ma sono i problemi del mondo a creare i ribelli"...
Certo, i problemi del mondo non si risolvono da "se stessi"... questo è nostro impegno.
Personalmente, non attenderò (per agire) che si "destino" le masse (di sfruttati, di oppressi, d'ignoranti, di... ) e nemmeno attenderò che le "élite" rinuncino ai loro privilegi o i mercenari alle loro paghe o prendano "coscienza" della loro condizione...
Alcuni sono guidati dalle paure, altri dalla cupidigia o dall'indifferenza ed i più vivono sommersi nel conformismo mentale... Tutti questi mi ricordano giorno dopo giorno che la soluzione dei problemi (sia personali che politici) inizia in ognuno di noi. Quando vedo presunti "compagni" terrorizzati nell'alzare la voce, nel parlare chiaramente o nel prendere posizione dinanzi a tante ingiustizie e per questo tacciono, allora mi convinco ancor di più che le IDEE senza volontà non servono a nulla. Che nessuno si sorprenda, quindi, se "difendo" e difenderò gli anarchici dell'azione diretta... i Mauricio Morales e le Zoe...
Non sprechiamo tempo e saliva cercando di convincere quelli che hanno rinunciato all'azione diretta per un posto in un sindacato... o quelli che parlano da "puta madre" ma conducono una grigia esistenza... Costoro non servono per la rivoluzione.
Da noi stessi dipende esser "oggetto", "soggetto" o protagonisti delle nostre esistenze...
(...)
In questa iniziativa/proposta dal 20 dicembre al 1 gennaio in ricordo ed omaggio ai nostri compagni caduti in combattimento (o assassinati) abbiamo constatato molte cose che hanno riaffermato noi stessi (confermandone altre), le nostre IDEE ed i desideri di continuare l'offensiva (e le aspettative aperte)...
Quest'iniziativa non avrebbe avuto successo senza l'impegno ed il contributo di tutti noi: i compagni che hanno aderito allo sciopero della fame e quelli che senza aderire hanno ugualmente contribuito con le loro riflessioni; quelli che hanno diffuso e tradotto i comunicati ed i testi, come i tanti che hanno manifestato (in centinaia di maniere) ed hanno realizzato presidi e murales dando visibilità alla protesta; quanti hanno cercato la complicità della notte per collocare ordigni esplosivi ed incendiari, o quei fratelli che, impugnando le armi, hanno espropriato quei templi in cui si accumulano ricchezze e merci dello sfruttamento capitalista per finanziare la lotta ed i propri bisogni materiali... e, naturalmente, la bella azione dei compagni di Tijuana che hanno iniziato l'anno mitragliando diverse pattuglie dei mercenari...
Sì, siamo al corrente di tutto quel che è accaduto e ne siamo fieri. Grazie a tutti, compagni, per esser stati presenti, per la vostra solidarietà e per l'amore rivoluzionario...
In ogni azione o dimostrazione effettuata si creano e si rafforzano legami e sentimenti complici che ci affratellano nella guerra sociale in corso, senza contare che tutto quel che è accaduto adesso sta forgiando la nostra storia e la nostra coscienza guerriera...
Insieme abbiamo spezzato l'isolamento e le false separazioni, abbiamo dimostrato la nostra forza "operativa" e la volontà, la rabbia e l'amore, l'internazionalismo e l'impegno combattente da una prospettiva decentralizzata ed antiautoritaria.
Condivido quanto scritto dai compagni cileni di "Presxs a la kalle" (vi abbraccio molto forte!) quando dichiarano: "Non è possibile puntare solo sulle mobilitazioni affini o esclusivamente su quelle di carattere rivendicativo. C'è un equilibrio possibile e bisogna sapere quando utilizzare quella particolare forma di lotta. Per questo non possiamo criticare le mobilitazioni di carattere rivendicativo (fine delle perquisizioni, dell'isolamento, della dispersione, ecc.) ma nemmeno quelle 'affini' nelle quali per qualche illuso non si guadagna nulla di concreto"...
Bene... spesso non si "guadagna" nulla di concreto (ad esempio nella lotta contro il F.I.E.S., le perquisizioni, gli sgomberi dai nostri spazi e centri, ecc.) nemmeno in lotte di carattere rivendicativo e non per questo rinunciamo ad esse... D'altro canto le lotte non debbono esser misurate con i "valori del mercato": "guadagnare" o "perdere"... vi sono "sconfitte" che servono per avanzare e "vittorie" che sono dei passi indietro (anche se a prima vista non sembrano). Le lotte non sono una competizione, ma processi che si sviluppano con l'intento di cambiare o distruggere quel che ci distrugge. Dipende dalle nostre capacità e dalle risorse se riusciamo ad ottenere quel che ci prefiggiamo, coronando con successo quanto progettato, o restare a metà strada.
Quel che nessuno potrà mai strapparci via è ciò che apprendiamo da questi processi (le nostre memorie ed esperienze) e, soprattutto, nessuno potrà dirci che non ci abbiamo provato con tutti i mezzi.
Per quanto costa ammetterlo, non tutti i fattori dei processi si trovano nelle nostre mani (e nemmeno il potere li ha tutti sotto controllo), ma possediamo un enorme arsenale teorico e pratico da metter alla prova. Non sacralizzeremo un metodo rispetto ad un altro... qualcuno tra essi sarà efficace... Tutto dipende dal fine che si persegue.
Approfitto dell'occasione per salutare quelli che hanno subito rappresaglie nella manifestazione di Santiago del Cile del 23 dicembre: forza compagni!!!
Saluto anche la proposta dei compagni di Culmine: riflessioni informali, sciopero della fame non rivendicativo, legami internazionali, progetto insurrezionale informale... Per i compagni interessati, vedere: culmine.noblogs.org. Ricordando che due compagni di Culmine saranno processati (lettura della sentenza) il 19 gennaio 2010*... Stiamo attenti e pronti ad esprimere la nostra solidarietà verso i compagni. Tutta la solidarietà ad essi, tutto il mio disprezzo ai faziosi di nero!!
Rivolgo un appello ai fratelli internazionalisti per l'arresto del compagno messicano Socorro Molinero Armenta... qualcuno conosce l'indirizzo al quale scrivergli?

Bene, per adesso smetto di scrivere... continueremo a dibattere sulle questioni proposte da Culmine e dai compagni di "Presxs a la kalle" per approfondire alcuni temi/questioni sollevati.

Un forte abbraccio anarchico e rivoluzionario a tutti i complici

Gabriel Pombo Da Silva
, Centro di sterminio Aachen, Germania
gennaio 2010
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* i due compagni sono stati assolti in primo grado da 270 bis e 270 ter - nota di Culmine

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