venerdì 15 gennaio 2010

Spagna - Sciopero della fame di Pope

Con questa lettera esprimo la mia adesione allo sciopero della fame che dei compagni hanno effettuato dal 20 dicembre 2009 al 1 gennaio 2010

Ho effettuato il digiuno dal 1 al 12 gennaio a continuazione dello sciopero della fame internazionale. Coraggio a tutti i compagni ribelli di spirito libertario, in modo che facciano proprio questo sciopero della fame con proteste, così che l'eco delle azioni che realizziamo noi che siamo sequestrati da questa parte del muro travalichino le barriere di questo sistema che cerca di farci tacere con l'isolamento, il sequestro e lo sterminio sistematico.
Ci mantengono prigionieri, privati di un diritto fondamentale per la vita (la libertà), ci condanno all'ergastolo mascherato, quelli tra noi che sono malati vengono sequestrati fino allo sterminio e privati del diritto ad una morte degna in libertà, il tutto con l'unico proposito di zittire le nostre voci.
Il nostro unico reato è quello di non farci ingannare, di non sottometterci ai dettati di un sistema che ci perseguita fino alla sazietà. Se per difendere i nostri diritti siamo colpevoli, sono disposto a pagare il prezzo che devo pagare per difendere la libertà, e non solo, ma mi sento fortunato per far parte di questa lotta perché mantiene i diritti fondamentali della nostra dignità come esseri liberi.
Voglio sottolineare il fatto che questa lotta non dobbiamo realizzarla solo contro il sistema giudiziario e le prigioni per gli adulti, ma dobbiamo iniziare a lottare contro l'anticamera delle prigioni ovvero i centri di reclusione per minorenni, in cui con totale impunità s'inizia a torturare dall'infanzia. E' fondamentale non dimenticarlo, altrimenti commetteremmo un grave errore, perché per abbattere le mura bisogna iniziare dalle fondamenta e non dobbiamo farci intimidire, anche se il nemico scaglia le sue legioni di iene contro di noi. Nonostante ci perseguitino, reprimano o torturino, noi dobbiamo restare fermi nelle nostre convinzioni dell'ideale per il quale lottiamo, difendendo il nostro spirito ribelle.
Per quanto detto, dalla mia reclusione vi incoraggio alla lotta.

Non più ergastoli mascherati
Non più morti di malati in prigione
Non più torture né carceri per i minorenni
Abbasso le mura della repressione

Un forte abbraccio libertario e tutta la forza di questo spirito ribelle libertario

Pope
carcere di Madrid IV - Navalcarnero, modulo 5

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Con esta carta vengo a sumarme a la huelga de hambre que desde el día 20 de diciembre vienen secundando otrxs compañerxs hasta el 1 de enero del 2010.
He realizado el ayuno del 1 al 12 de enero como continuación de la huelga de hambre internacional, animo a todxs lxs compañerxs rebeldes de espíritu libertario a que hagan lo propio o apoyen esta huelga de hambre con protestas para que el eco de las acciones que llevamos a cabo los que nos encontramos secuestradxs a este lado del muro traspasen las barreras de este sistema que trata de silenciarnos con el aislamiento, el secuestro y el exterminio sistémico.
Nos mantienen presxs privadxs de un derecho fundamental para la vida ( la libertad), nos aplican condenas perpetuas encubiertas, aquellxs que sufrimos enfermedades se nos mantiene secuestradxs hasta el exterminio privándonos del derecho a una muerte digna en libertad, todo ello con el único propósito de callar nuestras voces.
Nuestro único delito es no dejarnos engañar, no someternos a los dictados de un sistema que nos persigue hasta la saciedad. Si por defender nuestros derechos somos culpables, estoy dispuesto a pagar el precio que tenga que pagar por defender la libertad, y no solo, sino que me siento afortunado de formar parte de esta lucha porque mantiene los derech os fundamentales de nuestra dignidad como seres libres.
Quiero hacer hincapié en que esta lucha no sólo debemos llevarla a cabo contra el sistema judicial y de las prisiones de adultos, sino que debemos empezar luchando contra las antesalas de las prisiones que no son otras que los centros cerrados de menores donde con toda impunidad se nos comienza a torturar desde la infancia, es fundamental no pasarlo por alto ya que de hacerlo estariamos cometiendo un grave error, porque para derribar los muros hay que comenzar por los cimientos y no dejarnos intimidar por más que el enemigo eche sus legiones de hienas contra nosotrxs. Por más que nos persigan, repriman o torturen debemos mantenernos firmes en nuestras convicciones del ideal por el cual luchamos defendiendo nuestro espíritu rebelde.
Por todo lo dicho os animo desde mi encierro a la lucha.

No más condenas perpetuas encubiertas
No más muertos enfermos en prisión
No más torturas en centros de menores ni prisiones
Abajo los muros de la represión

Un fuerte abrazo libertario y toda la fuerza de este espíritu rebelde libertario

Pope

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