venerdì 29 maggio 2009

Alcune organizzazioni anarchiche cilene sulla morte di Mauricio

Comunicato delle seguenti organizzazioni anarchiche cilene:
Federación Insurreccionalista
Grupos de Ataque Antiautoritario
Miguel Arcángel Roscigna
Tamayo Gavilán
Federación Revuelta 14F - Brigada Gaetano BresciF.
Il comunicato, inviato al sito Hommodolars.org, chiarisce alcuni aspetti legati alle disinformazioni che la stampa cilena sta diffondendo sulla morte di Mauricio, sui suoi legami e sull'insurrezionalismo anarchico in quel paese. Non è un caso che proprio il 28 maggio è stato rilasciato Cristián, con l'obbligo delle firme, dopo che il giorno prima era stato indicato come il fornitore degli esplosivi per gli attentati anarchici. Intanto, anche dalle prigioni cilene compagni anarchici e rivoluzionari hanno inviato dei messaggi di solidarietà e di stimolo a continuare a lottare.
Ricordiamo che il compagno Mauri aveva più volte espresso la sua vicinanza e solidarietà anche a Marco Camenisch e Gabriel Pombo Da Silva.
Archivio Severino Di Giovanni


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Chiarimento pubblico a quasi una settimana dalla morte di Mauricio

Santiago del Cile, giovedì 28 maggio 2009
A quasi una settimana dalla morte del compagno Mauricio Morales abbiamo deciso di rivolgere alla popolazione il presente Chiarimento per rendere pubblico il nostro omaggio alla sua vita, alle sue convinzioni e ai suoi principi.
La morte di Mauricio non ha fonti di dubbio. No, tutti noi conosciamo le circostanze. Egli ha trovato la morte mentre si apprestava a bombardare la fattoria clonatrice di carcerieri, o Escuela de Gendarmería, come indica l'insegna. Un'azione lodevole che questa volta ha rivolto le sue forze contro lo Stato e la sua deplorabile funzione di detenere esseri umani rifiutati dalle sue leggi schiaviste. Un'azione basata su ideali di libertà che non tacciono, che scuotono dall'immobilità noi che siamo condannati sin dalla nostra nascita. Ideali per i quali egli ha dato la sua vita, o meglio i suoi sogni.
Speriamo che la popolazione comprenda il gesto effettuato da Mauricio. Che rifletta seguendo i suoi principi di libertà addormentati (o venduti) in qualche parte delle loro esistenze, che focalizzi la sua visione sullo sguardo del giovane che espone la vita per scontrarsi con i difensori di quest'ordine diretto da quelli che vivono del lavoro altrui, terrorizzando la popolazione con politiche assassine e dichiarazioni criminali che giustificano i pestaggi da parte delle squadracce in divisa. Che la popolazione segua le sue intuizioni su quali sono i veri colpevoli del pericoloso e coraggioso gesto di Mauricio. Che non si beva le disinformazioni dei discorsi diffusi dai media istituzionali ed il complice silenzio della sinistra statalista. Che la popolazione non giustifichi né si aggiunga all'ondata repressiva che s'è scatenata contro chiunque osi denunciare questa dittatura imprenditoriale che colpisce noi tutti.
I personaggi che in questi giorni hanno espresso la visione del governo della socialista Michelle Bachelet non nascondono gioia e soddisfazione per la morte di Mauricio. Cercano di circoscriverla all'interno delle azioni dirette contro le istituzioni portate avanti da molteplici organizzazioni anarchiche. Ma giocano sulla confusione pubblica assicurando che tali azioni sarebbero iniziate nel 2004, che attualmente ne sarebbero state effettuate 96, che Mauricio sarebbe stato nell'elenco dei 20 “sospettati” dalla polizia, che la sua morte permetterà di “porre fine” a questa ondata di attentati dinamitardi, che le “indagini vanno per la buona strada”, che le inchieste sono riuscite a diminuire la periodicità dei “malvagi” anarchici che utilizzano il movimento squatter. Queste sono alcune delle menzogne che riempirebbero le possibilità di analisi delle scuole di psichiatria.
Rispondiamo dicendo che i direttori di questa istituzione comandata dalla figlia di un militare assassinato dai suoi leali camerati (la Bachelet è figlia di un generale ucciso dai suoi colleghi – ndt) sono responsabili di un assoluto spreco d'ossigeno basato su gravi e irreparabili episodi d'amnesia storica e di deliri cronici da onnipotenza circense.
Innanzitutto, nel dichiarare che il conteggio ufficiale contempla 96 attentati, dal 2004 ad oggi, evidenziamo un pericoloso miscuglio di un oblio che sconfina nella operazione di base dell'addizione e l'uso di criteri per definire quel che sarebbe un attentato contro l'autorità degno di qualsiasi pseudo-analisi realizzata da cronisti sportivi, analisti internazionali da televisione o “cattedratici” fascisti d'occasione (ad esempio Solabarrieta, Buitrago ed altri sociologi ciarlatani che nemmeno riescono a ricordare i loro nomi). Noi riteniamo che queste “genialità”, nel loro affanno di infondere terrore tra la popolazione povera, conteggino le esplosioni da fuochi artificiali di fine anno e le bombe carta che dilettano i desideri acustici degli ultras. Affinché l'indagine riesca in qualcosa dovrebbero conteggiare ogni azioni effettuata da quando l'umanità cerca di scrollarsi di dosso le mafie direttive che oggi governano, o se la cosa è chiedere troppo sforzo intellettuale, dovrebbero conteggiare le esplosioni che si sono avute in questi 19 anni di falsa-democrazia. Ma sappiamo tutti che non ci riuscirebbero.
In secondo luogo, noi dichiariamo che il governo mente spudoratamente quando afferma con arie trionfali che Mauricio era sottoposto ad indagini prima della sua morte. Lo Stato ha l'ausilio di strumenti di “intelligence”, ha enormi somme di denaro e risorse tecniche per mettere sotto controllo le comunicazioni d'ogni tipo (telefoni, e-mail, bande private, ecc.). La polizia può acquisire gli strumenti militari d'ultima generazione tecnologica. Lo Stato può utilizzare i media per demonizzare qualsiasi protesta sociale, può usare veicoli e persone in maniera legale e illegale per pedinare chiunque abbia la “faccia da sospettato”, può dispiegare forze repressive per militarizzare regioni intere come avviene nel territorio mapuche. Queste sono alcune delle risorse dell'associazione illecita terrorista chiamata Stato. Con tutte queste risorse, con tutto questo potere, cosa hanno? Nulla! Oggi li vediamo disperati alle prese con una mancanza di operatività che nel terreno della guerra sociale si chiama semplicemente SCONFITTA. All'inizio di questo anno hanno annunciato con orgoglio che in 60 giorni saremmo stati tutti arrestati. Ebbene, abbiamo sorriso sulle loro facce per tale delirio e continuiamo a farlo. Tutto quel che hanno fino ad ora lo devono al caso e perfino il più ritardato aspirante sbirro lo sa. Ci possono vedere e filmare quanto vogliono, ma quel che sono riusciti a trovare fino ad ora significa meno di zero merito per la loro “professionalità”. Assassini, ladroni, torturatori e per di più coglioni. Noi assicuriamo che Mauricio non era sottoposto ad indagini da parte dello Stato e che, se fosse vero questo monitoraggio poliziesco, allora verrebbero fuori due considerazioni che dovrebbero destare l'attenzione di tutti: la prima è che non hanno avuto alcuna capacità di anticipare i fatti e la seconda è che l'hanno lasciato agire per conoscere i suoi contatti. Nel primo caso verrebbe fuori l'incapacità dello Stato, mentre nel secondo verrebbe confermata la profondità patologica di tale incapacità, com'è possibile vedere in seguito ai falliti tentativi di trovare i compagni di Mauricio dopo la sua morte. In entrambi i casi non c'è altra conclusione : lo Stato e i suoi difensori sono totalmente abbattuti, sconfitti.
Per nascondere questi fatti, i magistrati commedianti non hanno potuto far altro che attaccare noi che ripudiamo il modello di vita capitalista, ricorrendo ad un terrorismo tipico di Pinochet, affermandosi nei deliri di uno sconosciuto pagliaccio che la stampa identifica come Gustavo Fuentes. Hanno venduto menzogne e oggi festeggiano sul cadavere di un compagno, sorvegliando le case della madre e dei suoi amici e preparando una fallita aggressione senza limiti il giorno del funerale di Mauricio. L'abbiamo notato nel cimitero di San Bernardo, accerchiato dalla polizia antisommossa e dai giornalisti di cronaca nera, in una dimostrazione di odio terrorista che lo Stato (ed i suoi padroni imprenditori) provano verso tutto ciò che significhi o cerchi la libertà di tutto e tutti, in una ulteriore dimostrazione della paura che provochiamo in essi.
In questo momento lo Stato elabora i suoi colpi dittatoriali, ma devono sapere che non ci facciamo intimidire, che le nostre azioni non si sono fermate né si fermeranno, che l'esplosione che ha colpito Mauricio giungerà al suo scopo, che la libertà non muore per quelli che non hanno padroni.
Inviamo un messaggio a tutta la popolazione in seguito agli ultimi avvenimenti frutto delle indagini di polizia che hanno la pretesa di identificarci. Lunedì scorso hanno “trovato” un mortaio a Conchalí (Santiago) che ha provocato un timore evidente tra i residenti di questo comune operaio. Hanno anche “rinvenuto” un presunto ordigno esplosivo a Viña del Mar. Ieri, mercoledì, hanno arrestato un giovane ed hanno parlato direttamente di un appoggio da parte di ex militanti dello scomparso movimento Lautaro. Di fronte a tali fatti dichiariamo responsabilmente che stiamo assistendo all'inizio d'una serie di montature di polizia per seminare il terrore e il ripudio nel popolo verso gli anarchici, in un disperato tentativo di convalidare questa caccia alle streghe che cerca di giustificare socialmente la cieca violenza statale che s'è scatenata. Questo l'abbiamo visto nel passato, fa parte delle tecniche che gli Stati utilizzano per giustificare gli ordini assassini che pretendono rinchiudere noi che li subiamo, sopravvivendo in un'eterna crisi economica, con il timore di reclamare le quotidiane ingiustizie, cercando di annullare qualsiasi impeto di libertà. Reiteriamo che i nostri nemici sono i padroni e i difensori di quest'ordine assassino che ci mostra il suo disprezzo trasformandoci in schiavi salariati dei loro interessi, che riscuote con il sangue la ricerca di un presente ed un futuro degno per tutti. Solo essi sono i nostri obiettivi. Da qui li avvisiamo che pagheranno per ogni goccia di sangue che hanno provocato dai corpi degli sfruttati. Ogni goccia.
Inviamo il nostro saluto alla vita di Mauricio Morales, alla sua famiglia, ai compagni che si oppongono attivamente allo Stato e al capitale. Inviamo il nostro saluto a tutti quelli che comprendono il significato delle azioni contro qualsiasi autorità. Li salutiamo adesso, dal nostro più profondo amore per la Libertà.

Disprezziamo lo stato di schiavitù e lo affrontiamo fino al nostro ultimo secondo di vita!
Viva l'Anarchia!!!

Federación Insurreccionalista
Grupos de Ataque Antiautoritario
Miguel Arcángel Roscigna
Tamayo Gavilán
Federación Revuelta 14F - Brigada Gaetano BresciF

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