venerdì 29 maggio 2009

Attaccata una caserma della polizia, azione in memoria di Mauricio Morales







27 maggio,
tutto il movimento insurrezionale ha ricevuto una dolorosa notizia, il compagno Mauricio Morales è morto per l'esplosione della bomba che portava nello zaino, quando con decisione e fermezza aveva deciso di farla scoppiare contro la pace sociale dei potenti che governano il Cile, ha deciso di gridare ancora una volta che la guerra sociale è inevitabile, s'è fatto carico della vendetta che in Messico ancora latita contro tutte quelle persone che puniscono coloro che decidono giorno per giorno di lottare una guerra mortale contro l'attuale stato delle cose. Il compagno Mauricio, come in tanti hanno già detto, è morto in combattimento, come qualsiasi guerriero anarchico fedele all'idea della distruzione dell'ordine stabilito attraverso la polvere vendicatrice, nello zaino c'era il cuore, nel cuore la rabbia e la rabbia quella notte l'aveva convertito nel gesto che più spaventa gli apparati ideologici dello stato, quello della violenza insurrezionale.
Questa è una delle riflessioni che abbiamo fatto prima di effettuare l'azione. Ci siamo resi conto che è ora di iniziare a diffondere l'offensiva contro lo stato, di iniziare ad espropriare le armi dei nostri carnefici per utilizzarle contro di essi, di agitare le masse nelle manifestazioni controllate dagli agenti antisommossa, di lanciare molotov contro le caserme della polizia, di cospirare segretamente e quotidianamente, di far esplodere bombe all'interno delle icone del sistema capitalista-specista-patriarcale, di coordinare azioni decentrate in maniera informale e concentrarci nella qualità e nella quantità del sabotaggio economico, è tempo che salti tutto in aria, di ballare allegramente sul cadavere di questo sistema sempre più agonizzante e degradante, di illuminare le strade con il fuoco degli abolizionisti, che l'amore per il mondo che vogliamo smetta di essere solo un sogno incendiario. E' giunta l'ora.
In tal senso, rivendichiamo l'attacco incendiario all'interno di una caserma della polizia statale, nel municipio di Coacalco, nello stato del Messico. Il nostro coraggio ci ha fatto scalare il muro che cinge la caserma ed entrare da una finestra del secondo piano. Notata l'assenza dei torturatori, abbiamo deciso di dar fuoco alle sedie, ai divani, alle divise, alle radio, ad altri strumenti di lavoro ed un materassino. Abbiamo lasciato delle scritte anarchiche contro questi ipocriti bastardi della distruzione del pianeta e degli animali umani e non umani perché, mentre proteggono lo stato e le sue putride istituzioni, tutto ciò sta accadendo nel luogo in cui abitiamo. L'espansione della civilizzazione e del sistema tecnologico-industriale sta lasciando desolati i boschi, le praterie, i fiumi e i laghi che via via scompaiono per l'incoscienza umana ed i suoi atteggiamenti antropocentrici. Non permetteremo più che ciò accada e per questo:

Guerra al sistema capitalista distruttore del pianeta!!!
Solidarietà rivoluzionaria ai compagni cileni in questo momento così difficile!!!
Che la morte di Mauricio innalzi barricate incendiarie!!!
Proiettili, bombe, fuoco e pietre per lo stato e i suoi complici!!!

Comando de Individuos Libres, Peligrosxs, Salvajes e Incendiarixs por la Peste Negra – (CILPSPN)

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